La pandemia delle diseguaglianze: un nuovo miliardario ogni 30 ore

Rita Annunziata
23.5.2022
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Oltre 260 milioni di persone rischiano di sprofondare nella povertà estrema. Mentre i miliardari celebrano l’inaspettata impennata delle loro fortune

La ricchezza dei miliardari risulta pari al 13,9% del prodotto interno lordo mondiale, in crescita di ben tre volte rispetto al 4,4% di inizio secolo

Gabriela Bucher, Oxfam: “Milioni di persone si trovano ad affrontare incrementi impossibili dei costi della semplice sopravvivenza”

Durante la pandemia 573 persone hanno aggiunto nove zeri al proprio patrimonio. Una ogni 30 ore. Più o meno allo stesso ritmo, per l’esattezza ogni 33 ore, oltre 260 milioni di persone rischiano di sprofondare nella povertà estrema entro la fine dell’anno. Milioni di persone che - come racconta Gabriela Bucher, direttore esecutivo di Oxfam International in occasione della presentazione del nuovo rapporto Profiting from the pain - saltano pasti, restano indietro con le bollette e si chiedono cosa potrebbero fare per sopravvivere. Mentre i super-ricchi celebrano l’inaspettata impennata delle loro fortune.


La ricchezza dei miliardari, stando ai dati dell’organizzazione, si è gonfiata infatti più nei primi 24 mesi di covid-19 che in 23 anni. E oggi risulta pari al 13,9% del prodotto interno lordo mondiale, in crescita di ben tre volte rispetto al 4,4% di inizio secolo. Dati che arrivano in concomitanza con l’avvio dell’incontro annuale del World Economic Forum a Davos, in Svizzera, che per la prima volta torna in presenza dopo due anni in modalità virtuale. “I miliardari stanno arrivando a Davos per celebrare l’incredibile impennata delle loro fortune”, dichiara Bucher. “La pandemia e ora i forti aumenti dei prezzi di cibo ed energia sono stati, in poche parole, una manna per loro. Nel frattempo, decenni di progressi sulla povertà estrema sono ora invertiti e milioni di persone si trovano ad affrontare incrementi impossibili dei costi della semplice sopravvivenza”. Una “grottesca diseguaglianza”, aggiunge Bucher, che sta “spezzando i legami che ci tengono uniti come umanità”.


Aziende e settori con più miliardari

A risultare favoriti in un contesto che Bucher definisce “divisivo, corrosivo e pericoloso” sono soprattutto gli azionisti dei colossi energetici, alimentari e farmaceutici. Le fortune dei miliardari dell’industria del cibo e dell’energia, per esempio, sono aumentate di 453 miliardi di dollari negli ultimi due anni (vale a dire un miliardo ogni due giorni). Bp, Shell, TotalEnergies, Exxon e Chevron stanno incassando attualmente 2.600 dollari al secondo. In Sri Lanka o in Sudan, parallelamente, i rincari record di generi alimentari stanno innescando sconvolgimenti sociali e politici. Il 60% dei paesi a basso reddito è sull’orlo della crisi a causa del debito. E a percepirne (o meglio subirne) i contraccolpi sono soprattutto donne e persone emarginate. I 10 uomini più ricchi al mondo, al contrario, detengono più ricchezza del 40% più povero della popolazione mondiale (parliamo di 3,1 miliardi di persone). E le fortune dei 20 più ricchi al mondo valgono più dell’intero pil dell’Africa Subsahariana.

“Gli estremamente ricchi e potenti traggono profitto dal dolore e dalla sofferenza. Questo è inconcepibile”, interviene ancora Bucher. “Alcuni si sono arricchiti negando a miliardi di persone l’accesso ai vaccini, altri sfruttando l’aumento dei prezzi di cibo ed energia”. Crescente ricchezza e crescente povertà rappresentano due facce della stessa medaglia, aggiunge, prova del fatto che il nostro sistema economico “funziona esattamente come l’hanno progettato i ricchi e i potenti”. Di conseguenza, secondo Bucher, è giunto il momento per i capi di Stato e di governo presenti a Davos di compiere una scelta: agire come delegati della classe di miliardari “che saccheggia le loro economie” o “compiere passi coraggiosi per agire nell’interesse della maggioranza”.


Le tre strade contro le diseguaglianze

Oxfam individua in tal senso tre strade. Innanzitutto, quella di introdurre delle tasse di solidarietà una tantum sui guadagni inaspettati della pandemia per i miliardari in modo da finanziare i sostegni per quei soggetti che, al contrario, stanno fronteggiando i rincari di energia e generi alimentari. In secondo luogo, introdurre una tassa temporanea sugli utili in eccesso del 90% per catturare anche i profitti, altrettanto inaspettati, delle grandi aziende (secondo le stime di Oxfam, qualora fossero state colpite le 32 multinazionali più redditizie nel 2020 si sarebbe potuto generare un “tesoretto” pari a 104 miliardi di dollari). E infine introdurre imposte permanenti sul patrimonio per frenare la ricchezza estrema, il potere monopolistico e le enormi emissioni di anidride carbonica dei super ricchi. In questo caso, un’imposta sul patrimonio annuale dei milionari del 2% e dei miliardari del 5% potrebbe generare 2,52 trilioni di dollari all’anno, salvando 2,3 miliardi di persone dalla povertà.

Giornalista professionista, è laureata in Politiche europee e internazionali. Precedentemente redattrice televisiva per Class Editori e ricercatrice per il Centro di Ricerca “Res Incorrupta” dell’Università Suor Orsola Benincasa. Si occupa di finanza al femminile, sostenibilità e imprese.

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