Ocse: tonfo del pil nel 2° trimestre, Italia a -12,4%

Rita Annunziata
26.8.2020
Tempo di lettura: 3'
Crollo senza precedenti per il prodotto interno lordo dei paesi dell'area Ocse: registrato un tonfo del -9,8% nel secondo trimestre dell'anno. Italia a -12,4%. Intanto l'Oms annuncia un rallentamento della pandemia

Più contenuta la contrazione registrata negli Stati Uniti, dove si stima un calo del pil del -9,5%

Secondo l'Oms, tra il 17 e il 23 agosto si parla di oltre 1,7 milioni di nuovi casi e 39mila decessi

Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell'Oms e membro del Comitato tecnico-scientifico: “Un lockdown globale è improponibile”

Si amplia il divario con la Grande recessione. Il -2,3% toccato nel primo trimestre del 2009 nel picco negativo della crisi finanziaria legata al fallimento di Lehman Brothers, lascia spazio al più grande tonfo mai registrato dal prodotto interno lordo dell'area Ocse, che tra aprile e giugno si è contratto del -9,8% su base congiunturale e del -10,9% su base tendenziale. Mentre l'Organizzazione mondiale della sanità annuncia un rallentamento dei contagi, specialmente nel continente americano, le principali economie mondiali continuano dunque a fare i conti con l'impatto della pandemia, ma Piazza Affari resta in standby.
Secondo i dati diffusi dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, a registrare il crollo più drammatico è il Regno Unito, dove il pil ha subito nel secondo trimestre una contrazione del -20,4% rispetto ai primi tre mesi dell'anno, seguito dalla Francia con il -13,8%. Sulla stessa linea d'onda anche Italia, Canada e Germania, dove si parla rispettivamente di una caduta del -12,4%, -12,0% e -9,7%, contro il -5,4%, -2,1% e -2,0% del trimestre precedente.

Più contenuta la contrazione registrata negli Stati Uniti, dove si stima un calo del -9,5%, e in Giappone, dove le meno restrittive misure di contenimento dei contagi hanno determinato una caduta del pil del -7,8% rispetto allo 0,6% dei primi tre mesi dell'anno. Nel complesso, nell'area euro la contrazione stimata è del -12,1% e nell'Unione Europea del -11,7%, contro il -3,6% e il -3,2% del trimestre precedente.
Intanto, le ultime segnalazioni dell'Oms parlano di una regressione della pandemia. Tra il 17 e il 23 agosto sono stati registrati oltre 1,7 milioni di nuovi casi e 39mila decessi, in calo rispettivamente del 5 e del 12% rispetto alla settimana precedente, ma restano esclusi dall'andamento positivo il Sudest asiatico e il Mediterraneo orientale. Resta dunque da capire cosa accadrà nel prossimo autunno. Secondo Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell'Oms e membro del Comitato tecnico-scientifico, “un lockdown globale è improponibile” perché “causerebbe danni senza dare benefici”.

Sono dunque tre gli scenari ipotizzati. Secondo un primo scenario, si potrebbe rilevare un incremento lento e costante dei casi; uno scenario intermedio, invece, prevede una sorta di “cortocircuito fra scuole e famiglie” che, accompagnato a un maggiore utilizzo dei trasporti pubblici, potrebbe generare un ulteriore aumento dei casi; il terzo scenario, infine, ipotizza un aumento dei contagi tale da impedire “diagnosi e tracciamenti adeguati”, conclude Guerra. Intanto, Piazza Affari chiude positiva  nella seduta del 26 agosto: il Ftse Mib guadagna lo 0,54% a 20.137,29 punti.
Giornalista professionista, è laureata in Politiche europee e internazionali. Precedentemente redattrice televisiva per Class Editori e ricercatrice per il Centro di Ricerca “Res Incorrupta” dell’Università Suor Orsola Benincasa. Si occupa di finanza al femminile, sostenibilità e imprese.

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