La Russia si allea con la Cina: è guerra al dollaro americano

Lavoce.info ha pubblicato un'analisi che riporta alcuni dati sul percorso di dedollarizzazione dei propri scambi commerciali intrapreso da Russia e Cina
Nel 2020 la quota del dollaro negli scambi commerciali tra Russia e Cina è scesa per la prima volta sotto il 50 per cento. Ancora nel 2015 tale percentuale era al 90%
All'inizio del 2019, la banca centrale russa ha dichiarato di aver tagliato le proprie riserve in dollari per 101 miliardi di dollari. Le riserve in yuan sono salite dal 5% al 15%
Il processo è stato facilitato, sin dal 2014, da un accordo triennale di swap valutario bilaterale del valore di 150 miliardi di yuan (24,5 miliardi di dollari), che ha permesso a ciascun paese di accedere alla valuta dell'altro senza doverla acquistare sul mercato dei cambi. Nel 2017 l'accordo è stato prorogato per tre anni. L'intesa prevede anche che i due paesi sviluppino meccanismi di pagamento alternativi alla rete Swift, dominata dagli Stati Uniti, per gestire il commercio di rubli e yuan.
La seconda via è l'accumulo di riserve in altre valute. È quello che sta facendo la Russia - e non ancora la Cina – che ha fatto incetta di yuan a discapito del dollaro. All'inizio del 2019, la banca centrale russa ha dichiarato di aver tagliato le proprie riserve in dollari per 101 miliardi di dollari, pari a oltre la metà delle sue attività nella valuta statunitense. Al contempo quelle denominate in yuan sono schizzate dal 5% al 15% dopo che la banca centrale aveva investito 44 miliardi di dollari nella valuta cinese, arrivando a detenere un quarto delle riserve mondiali di yuan. A ciò si aggiunge la decisione del Cremlino di inizio 2020 di concedere il via libera al suo fondo sovrano di investire in yuan e in titoli di stato cinesi.
Se la Cina dovesse iniziare a fare lo stesso, il dollaro perlomeno vacillerebbe. La detronizzazione sa però di “mission impossible”. “Detronizzare il dollaro come valuta internazionale di riserva non sarà possibile finché qualche altra moneta non si guadagnerà sul campo tutte le funzioni proprie e indispensabili al ruolo (cosa ben lontana). Svincolarsi dall'uso del dollaro è però certamente possibile, e ciò nel lungo periodo potrebbe erodere la supremazia degli Stati Uniti” scrive la Amighini.