Investitori: attenzione alle azioni con un Ev/sales alto

13.1.2021
Tempo di lettura: 2'
L'ultimo rapporto pubblicato da Bg Saxo sottolinea come le azioni green e tech, che hanno registrato una spinta e un rapporto Ev/sales più alto nel 2020, sono anche quelle maggiormente a rischio, nel caso in cui dovesse verificarsi una correzione o una inversione nella loro valutazione nel corso del 2021
Il recente passato ha mostrato come una questa corsa speculativa ha un finale tragico
Durante il grande crollo azionario della dot-com bubble, le azioni con rapporto Ev/Sales elevato hanno registrato un calo dell'80%
Il 2020 ha spinto molto le azioni green e tech di diverse società, facendo registrare un rapporto Ev/sales (misurazione tra il valore di una società e il suo fatturato) che non si vedeva dagli anni della dot-com bubble (fine anni '90).
Secondo il report: “cosa c'è da sapere sulle bubble stock” pubblicato da Bg Saxo, realtà nata dalla partnership tra Banca Generali e Saxo Bank, gli investitori che hanno in pancia queste azioni dovrebbero monitorare con attenzione gli sviluppi nelle decisioni sui tassi di interesse, dato che il recente passato ha mostrato che una corsa speculativa, come quella verificatesi nel 2020, ha un finale tragico (nel caso di Tesla, il recente rialzo è stato alimentato da un sentimento speculativo nei confronti delle azioni green, dato che gli investitori stanno puntando sul fatto che la nuova amministrazione Biden giocherà a favore di queste società, attraverso sussidi e regolamentazioni).

Durante il grande crollo azionario della dot-com bubble, le azioni con rapporto Ev/sales elevato hanno registrato un calo dell'80% in confronto a circa il 53% degli altri quantili all'interno del Russell 1000. Lo spread tra i due gruppi (long value stocks e short growth stocks) è aumentato negli anni a seguire il 2000 e nuovamente dopo la grande recessione.
“Questo potrebbe accadere nuovamente ma non possiamo prevederne il momento. Infatti, lo spread ha raggiunto i minimi durante il mese di agosto dello scorso anno e da allora è aumentato (le azioni value hanno nuovamente sovra-performato), il che è correlato al crescere dei tassi di interesse e alla reflazione”, si legge nella nota.
Attenzione però perché il fenomeno delle bubble stocks coinvolge anche altre società oltre che quelle della Silicon Valley. “Restiamo dell'idea che la trasformazione green rimarrà uno dei principali trend di mercato nei prossimi 10 anni, sebbene quest'anno sarà più probabile assistere ad una divisione dei titoli green tra quelli di “qualità” e quelli maggiormente speculativi” sottolinea il report.
Nella tabella riportata si possono vedere le società statunitensi ed europee con un valore di mercato superiore ai 10 miliardi di dollari che hanno il rapporto Ev/sales più elevato (in ordine in base alla capitalizzazione di mercato).

Come si osserva, la lista comprende molte azioni note, appartenenti principalmente al settore tecnologico, ma sono presenti anche alcune azioni green.
“Dato che una gestione del rischio prudente include la diversificazione attraverso molti asset che non sono correlati tra di loro e di evitare fonti di rischio certe, abbiamo identificato alcune azioni con alto rapporto Ev/Sales e, quindi, tra le più pericolose in termini di rischio, sostenendo che gli investitori con portafogli molto concentrati sulle posizioni seguenti dovrebbero considerare il livello di rischio che sono disposti ad assumersi” conclude lo studio.
Durante il grande crollo azionario della dot-com bubble, le azioni con rapporto Ev/sales elevato hanno registrato un calo dell'80% in confronto a circa il 53% degli altri quantili all'interno del Russell 1000. Lo spread tra i due gruppi (long value stocks e short growth stocks) è aumentato negli anni a seguire il 2000 e nuovamente dopo la grande recessione.
“Questo potrebbe accadere nuovamente ma non possiamo prevederne il momento. Infatti, lo spread ha raggiunto i minimi durante il mese di agosto dello scorso anno e da allora è aumentato (le azioni value hanno nuovamente sovra-performato), il che è correlato al crescere dei tassi di interesse e alla reflazione”, si legge nella nota.
Attenzione però perché il fenomeno delle bubble stocks coinvolge anche altre società oltre che quelle della Silicon Valley. “Restiamo dell'idea che la trasformazione green rimarrà uno dei principali trend di mercato nei prossimi 10 anni, sebbene quest'anno sarà più probabile assistere ad una divisione dei titoli green tra quelli di “qualità” e quelli maggiormente speculativi” sottolinea il report.
Le società a cui fare attenzione
Nella tabella riportata si possono vedere le società statunitensi ed europee con un valore di mercato superiore ai 10 miliardi di dollari che hanno il rapporto Ev/sales più elevato (in ordine in base alla capitalizzazione di mercato).
Come si osserva, la lista comprende molte azioni note, appartenenti principalmente al settore tecnologico, ma sono presenti anche alcune azioni green.
“Dato che una gestione del rischio prudente include la diversificazione attraverso molti asset che non sono correlati tra di loro e di evitare fonti di rischio certe, abbiamo identificato alcune azioni con alto rapporto Ev/Sales e, quindi, tra le più pericolose in termini di rischio, sostenendo che gli investitori con portafogli molto concentrati sulle posizioni seguenti dovrebbero considerare il livello di rischio che sono disposti ad assumersi” conclude lo studio.