I gufi illustri che prevedono un tracollo di Wall Street

Per lo strategist e autore Harry Dent “il più grande crash delle nostre vite è in corso” e “probabilmente siamo a circa il 30% della strada”
Il veterano degli investimenti Jeremy Grantham scrive che, dopo il rally di quest'estate, siamo vicini al “gran finale” che coincide con lo scoppio di una “superbolla” finanziaria
Da inizio anno, si può dire che il mercato azionario sia già andato piuttosto male.L'S&P 500, al 31 agosto, ha ceduto il 17%, mentre il listino europeo Stoxx 600 ha registrato performance appena migliori. Per alcuni rispettati osservatori, però, il peggio sarebbe ancora in arrivo.
"Potete bruciarmi sul rogo se mi sbaglio", dice Harry Dent, strategist autore del best seller certificato dal New York Times “The great depression ahead” (2009). La sua convinzione, espressa da ultimo in un'intervista a ThinkAdvisor è che “il più grande crash delle nostre vite sia in corso” e che “probabilmente siamo a circa il 30% della strada... lo chiamo Tech Wreck 2 perché il secondo crollo guidato dalle azioni tecnologiche”.
Il contesto che potrebbe innescare una nuova ondata di vendite è abbastanza noto: con l'aumento del costo della vita, le banche centrali non potranno che far salire i tassi fino a provocare una grave recessione. A differenza del passato, Fed e Bce non potranno temporeggiare per limitare i danni sui mercati finanziari. Le valutazioni, particolarmente elevate, quindi, andranno incontro a una nuova correzione. "Uscite dagli asset a rischio. Questa è la vostra ultima occasione per vendere. Toglietevi di mezzo dal crollo! Vendete subito!", ha affermato Dent, "il mercato scenderà più forte e più velocemente" rispetto a quanto avvenuto nella prima metà dell'anno. E “nuovi minimi” arriveranno entro fine 2022 - “a quel punto sarà troppo tardi per molti”.
Dent non è il solo a vederla in questo modo. Anche il veterano degli investimenti Jeremy Grantham (classe 1938, Mba ad Harvard e, soprattutto, fondatore della società d'investimenti GMO) ha descritto in un saggio pubblicato il 31 agosto come la fase attuale preceda di poco lo scoppio di una “superbolla”.
"Una di queste caratteristiche” comuni alle superbolle nella storia “è il rally del mercato ribassista dopo la fase iniziale del declino, [che si verifica] prima che l'economia abbia chiaramente iniziato a deteriorarsi, come sempre accade quando scoppiano le superbolle", ha affermato Grantham: "in tutti e tre i casi precedenti, il mercato ha recuperato più della metà delle perdite iniziali, attirando di nuovo gli investitori incauti giusto in tempo perché il mercato scendesse di nuovo, ma in modo più violento... Il rally di quest'estate finora è perfettamente in linea con lo schema", ha affermato Grantham.
“Tutte e tre le principali classi di attività - abitazioni, azioni e obbligazioni - erano profondamente sopravvalutate alla fine dello scorso anno”, secondo Grantham, “ora stiamo assistendo a un'impennata dell'inflazione e a uno shock dei tassi come nei primi anni Settanta” e “a peggiorare le cose, ci sono le impennate delle materie prime e dell'energia (come si è visto dolorosamente nel 1972 e nel 2007)”, ha scritto Grantham nel suo saggio. Sulla base dell'esperienza storica delle superbolle, il rally d'estate sarebbe la “fase centrale” che precede “il gran finale”, ossia lo scoppio della bolla. "I dati economici sono inevitabilmente in ritardo rispetto ai principali punti di svolta dell'economia", ha affermato Grantham, quando gli utili societari vengono rivisti al ribasso è già troppo tardi per agire.
Fra i 'gufi', poi, non manca neanche lui: Michael Burry, il Mr Big Short celebre per aver correttamente previsto (e guadagnato personalmente 100 milioni di dollari) dal crollo dei mutui subprime nel 2008. Come d'abitudine, Burry si esprime via tweet, che poi cancella sistematicamente poco tempo dopo la pubblicazione. Lo scorso 30 luglio aveva scritto che “qualcuno ha fatto Natale a Luglio, spero se lo sia goduto”. La previsione, allora, riguardava il rally d'estate dell'azionario che secondo Burry sarebbe stato di breve durata. Nel mese successivo alla pubblicazione del tweet, l'S&P 500 ha ceduto circa il 5%. Il fondatore di Scion Asset Management, in nuovo tweet di fine agosto (già cancellato) ha ribadito che, a suo giudizio, l'inizio del crash è già in corso.