Export, made in Italy pronto a trainare la ripresa: +11,3% nel 2021

Recupero contenuto per i servizi: nello scenario base a maggior probabilità di accadimento l’export sfiorerà il +5,1% entro la fine dell’anno, frenato da incertezza e misure restrittive
I beni di investimento, invece, andranno oltre i livelli del 2019. Grazie soprattutto a apparecchi elettrici, meccanica strumentale e automotive
Il Pnrr potrebbe rafforzare la competitività delle imprese tricolori attive sui mercati esteri spingendo l’export verso un +3,5% nel 2025 rispetto allo scenario base
Quanto ai mercati di sbocco, sono stati delineati quattro gruppi. Il primo comprende quei partner commerciali in cui si attende una rapida ripresa delle vendite dei prodotti del made in Italy già nel 2021 e una “dinamica intensa nel triennio seguente”, come Stati Uniti, Germania, Svizzera, Cina, Polonia, Emirati Arabi Uniti e diversi mercati dell'Asia Pacifico. Il secondo invece riguarda quei paesi che, nonostante raggiungeranno i livelli pre-covid nel 2021, assisteranno a una dinamica più contenuta negli anni successivi; si parla di Brasile, Arabia Saudita, Malesia e Ghana, ma anche Francia, Paesi Bassi e Senegal. Il terzo comprende quelle geografie che non recupereranno i livelli pre-crisi nell'anno in corso ma che rivelano “buone prospettive di crescita in un orizzonte temporale più ampio” (Regno Unito, Spagna, Turchia, Messico, India, Sudafrica e Tailandia). Chiudono il cerchio paesi come la Romania, la Grecia, l'Argentina e lo Sri Lanka, con le maggiori criticità nella ripresa. Rilevante, in questo contesto, anche l'impatto atteso del Piano nazionale di ripresa e resilienza: secondo i ricercatori potrebbe rafforzare la competitività delle imprese tricolori attive sui mercati esteri, spingendo l'export di beni in valore verso un +3,5% nel 2025 rispetto allo scenario base.