Eurobond e coronavirus, schiaffo tedesco: nessun accordo

La proposta italiana era (ed è) quella di emettere obbligazioni garantite da tutti i paesi dell'Unione europea in modo da finanziare le spese per il contenimento del coronavirus. D'accordo anche Francia, Spagna, Portogallo
A gelare gli animi ci ha pensato però il ministro dell'Economia tedesco Peter Altmaier: “Occorre prudenza quando si presentano presunti nuovi geniali concetti”
Il portoghese Mario Centeno, presidente dell'Eurogruppo, a fine riunione ha affermato però che c'è un "ampio sostegno" per gli "strumenti esistenti" del Mes
Eurobond per battere la crisi da coronavirus: un'arma che non piace ai "nordici"
La proposta italiana era (ed è) quella di emettere obbligazioni garantite da tutti i paesi dell'Unione Europea in modo da finanziare le spese per il contenimento del coronavirus. Conte l'aveva messa sul tavolo già in occasione dell'ultimo vertice Ue, per poi rilanciarlo in una lunga intervista al Financial Times. La proposta piace anche a Francia, Spagna, Portogallo.
A gelare gli animi ci ha pensato però il ministro dell'Economia tedesco Peter Altmaier. “Occorre prudenza quando si presentano presunti nuovi geniali concetti”. La proposta italiana proprio non va giù al titolare delle Finanze tedesche. Almaier si spinge infatti a definire le proposte dei colleghi europei “vecchie idee abiette. C'è già lo scudo della Bce, non si conducano dibattiti fantasma." Nessuna conclusione congiunta dunque. Il "no" tedesco si aggiunge a quello dell'Olanda, La palla passa adesso al consiglio dei leader Ue di giovedì prossimo.
Non era questo il risultato che si sarebbe aspettato alla vigilia dell'incontro il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. “Invito tutti ad un atteggiamento pragmatico e concreto", aveva detto Gualtieri, specificando però che la sfida "fortunatamente si appoggia sulla centralità della Bce", il cui "riferimento alla possibilità di espandere ulteriormente gli acquisti per quanto necessario è importante".
La stessa presidente della Commissione europea, la tedesca Ursula von der Leyen si era dimostrata ultra aperta all'iniziativa. "Stiamo guardando a tutti gli strumenti e qualunque aiuto verrà utilizzato per mitigare le conseguenze economiche dell'epidemia. Questo vale anche per i coronabond: se aiutano e se sono correttamente strutturati, saranno usati". Non resta che attendere il vertice di giovedì 26 marzo.