Dopo la Fed, la Bce: ok al ritorno dividendi. Banche al rialzo

Lorenzo Magnani
Lorenzo Magnani
27.7.2021
Tempo di lettura: '
La Bce conferma: da ottobre le banche europee torneranno a distribuire gli utili. E intanto le big six americane annunciano: dividendi al rialzo fino al 100%

La banche centrale europea ha ufficializzato che dal prossimo 31 settembre le banche dell'Unione Europea potranno tornare a pagare i dividendi

Negli Stati Uniti Morgan Stanley e Wells Fargo hanno annunciato che nel terzo trimestre

Le catene normative che negli ultimi mesi in Europa hanno soffocato i dividendi bancari stanno per essere sciolte. A darne l'avviso è stata la Bce la scorsa settimana: dal 31 settembre le banche europee potranno tornare a restituire gli utili. Negli Stati Uniti lo stop è stato già rimosso e i colossi bancari d'America, ad eccezione di Citi - non si sono fatti pregare, rivedendo i dividendi al rialzo. Nordea e Intesa – per l'Europa – Wells Fargo e Morgan Stanley – per gli Usa - saranno secondo gli analisti tra le più generose.
A prevedere un aumento dei dividendi è la stessa Bce: "riteniamo che un certo numero di banche effettuerà acquisti di azioni, distribuirà parte delle riserve accumulate o dei dividendi sospesi nel corso degli esercizi 2019 e 2020 nel quarto trimestre del 2021, dopo che la raccomandazione sarà revocata il 30 settembre 2021". Dal momento che la revoca del divieto permetterà alle banche anche di recuperare i dividendi degli anni precedenti, Credit Suisse, in un suo recente comunicato, identifica in Abn, Nda, Ing e Bbva le banche che pagheranno un dividendo superiore al 5% nel secondo semestre del 2021. Citi invece si aspetta che il rendimento dei dividendi più i buyback delle banche europee sia in media di circa l'8% quest'anno (comprese le distribuzioni straordinarie nel quarto trimestre 2021) e di circa il 6% nel 2022. Oltre a Bbva e Ing, Intesa Sanpaolo tra le large-cap, e Bawag tra le mid-cap, sono le banche che si collocheranno sopra questa media. Tuttavia prudenza e lungimiranza sono le parole d'ordine, come la stessa Bce ha sottolineato. "Le banche dovrebbero adottare prudenza nel decidere sui dividendi e sul riacquisto di azioni, considerando attentamente la sostenibilità del loro modello di business. Non dovrebbero inoltre sottovalutare il rischio che ulteriori perdite possano in seguito avere un impatto sulla loro traiettoria di capitale con la scadenza delle misure di sostegno". In questa valutazioni, le autorità di vigilanza adotteranno una visione prospettica debitamente aggiornata dai risultati dello stress test del 2021.
Fronte Stati Uniti il via libera della Fed ha portato le grandi banche americane ad aumentare repentinamente i propri payout. Tra le “big six” l'unica che non si è unita alla carovana del dividendo è stata Citigroup, nonostante la banca – la quarta più grande del paese in termini di asset - abbia superato il suo ultimo stress test. JPMorgan Chase, che dal canto suo vanta più asset di qualsiasi altra banca, sarà invece la più prudente ad aumentare il proprio dividendo, rivedendo il rendimento comunque di un rispettabile 11%. A un dollaro per azione, se approvato, il titolo pagherebbe il 2,7%. Segue Bank of America che ha annunciato piani di aumento dei dividendi del 17%, a 21 centesimi per azione (2.2% di rendimento previsto): tanto in prospettiva storica, poco rispetto a quanto previsto dai colleghi. Goldman Sachs infatti prevede di migliorare il suo dividendo trimestrale del 60% da 1,25 dollari per azione a ben 2 dollari: un enorme salto del 150% rispetto al payout di 80 centesimi pagato all'inizio del 2019. A guadagnarsi il titolo di re del dividendo sono a pari merito Morgan Stanley e Wells Fargo. La prima ha pianificato di raddoppiare il suo dividendo a 70 centesimi per azione, a partire dal terzo trimestre, comportando una crescita del 133% negli ultimi tre anni. Wells Fargo invece ha annunciato che porterà il suo dividendo da 10 a 20 centesimi ad azione.
Laureato in Finanza e mercati Internazionali presso l’Università Cattolica di Milano, nella redazione di We Wealth scrive di mercati, con un occhio anche ai private market. Si occupa anche di pleasure asset, in particolare di orologi, vini e moto d’epoca.

Cosa vorresti fare?