Donne e divorzio: il dramma della gestione private

24.5.2021
Tempo di lettura: 2'
La conoscenza finanziaria può influenzare il divorzio di un cliente private. O meglio essere il terzo incomodo nella pratiche finali
Quando le finanze entrano finalmente in scena evocano lo spettro di essere lasciate sole e svantaggiate dal punto di vista finanziario
Il ruolo del consulente è dunque fondamentale in queste pratiche
La conoscenza finanziaria può influenzare il divorzio di un cliente private. O meglio essere il terzo incomodo nella pratiche finali. Dal racconto fatto da un'esperta del settore su Wealthmanagement.com emerge proprio la debolezza della controparte più ignare del mondo finanziario. E tipicamente parliamo di donne. Quando si è nel bel mezzo di una rottura coniugale ci si sente sopraffatti e vulnerabili, specialmente se il ruolo nel matrimonio era quello di casalinga piuttosto che di capofamiglia.
Alcune donna in questa posizione, spiega la specialista, si sentono confuse, ansiose e sono troppo sconvolte per pensare ai soldi. Ma quando le finanze entrano finalmente in scena evocano lo spettro di essere lasciate sole e svantaggiate dal punto di vista finanziario. Pensiero che si concretizza soprattutto quando la rottura diventa ufficiale. Ed è in questo momento che entrano in gioco il ruolo dell'avvocato e del consulente finanziario della moglie. Il lavoro che deve essere fatto non è di poco conto, se si pensa che può essere “sovrapposto” a quello di uno psicologo. Bisogna infatti educarle al mondo finanziario e farle capire che le risorse ci sono ma devono essere sistemate in modo diverso. Certo è che se prima era il marito a gestire tutta la questione finanziaria adesso dovrà essere la moglie a prendere in mano la situazione. Stando però a quanto riportato dalla consulente finanziaria molte donne rinascono dopo un divorzio e riescono anche a scoprire con passione come funziona un portafoglio. E la gestione diventa un godibile passatempo. Certo è che il passo dal divorzio alla rinascita non è così semplice. Anche perché l'alfabetizzazione finanziaria non è qualcosa che assorbiamo solo con l'aria che respiriamo. Richiede tempo, impegno e formazione. È qualcosa su cui anche gli imprenditori esperti e pratici hanno delle difficoltà. Ed è per questo che ammettono, senza troppi problemi, di aver bisogno di un consulente per la gestione del proprio patrimonio. Sicuramente molti conoscono la differenza da un'azione e un'obbligazione, e magari non sono del tutto analfabeti sul trust e la e governance familiare, ma vogliono aiuto per trovare piani finanziari personalizzati e solidi programmi di investimento che corrispondano al loro stile di vita e agli obiettivi legacy.