Corruzione e riciclaggio: una mappa per misurarne l'andamento nel mondo

Nicola Dimitri
8.11.2021
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Il Global Corruption Index consente di comprendere, regione per regione, quanto è alto il rischio di imbattersi in controparti commerciali, pubbliche o private, coinvolte in reati di corruzione o di frode finanziaria

La corruzione, così come tutti i reati dei cd. colletti bianchi, è un fenomeno complesso e insidioso, difficile da individuare e, ancor di più, da misurare all’interno di un territorio

L’Italia presenta rischi bassi di corruzione ed è conforme alle normative in materia di trasparenza societaria

Comprendere quanto alcune realtà, Stati o aree geografiche, siano attraversate da fenomeni di corruzione, riciclaggio, frode e, più in generale, dai reati riconducibili alla categoria dei cd. white collar crimes, non è attività semplice.
Questi fenomeni fraudolenti e illeciti, a differenza di altri reati, infatti, per loro stessa natura si confondono con le condotte lecite – anzi, per realizzarsi hanno bisogno anche di condotte lecite – e non permettono di essere facilmente individuati.
In questo senso, il Global Corruption Index 2021 è uno strumento particolarmente utile per chi è in procinto di stringere accordi o avere rapporti con partner commerciali in giro per il mondo.

Detto report, infatti, pubblicato da Global Risk Profile misura la portata, concreta e percepita, in 196 territori e Stati, della corruzione e del riciclaggio nel mondo. Altrimenti detto, fornisce gli elementi necessari per stimare quanto è alto il rischio che la controparte con cui si hanno interessi o affari commerciali operi in un ambiente corrotto o inquinato da condotte illecite, di riciclaggio, frode finanziaria e riconducibili ai cd. white collar crimes.

Come si apprende dalle informazioni rilasciate da Global Risk Profile, l'Europa si conferma essere una delle regioni geografiche meno investite dai fenomeni di corruzione, pubblica e privata, e riciclaggio.

Subito dopo, si posiziona l'Oceania e il Nord America che, nell'indice di valutazione in commento, si classificano rispettivamente al 2° e al 3° posto. Gli Stati Uniti sono al 35° posto su 196 paesi e territori, mentre Cina e Russia si trovano rispettivamente al 118° e 120° posto.
Mettendo sotto la lente di ingrandimento l'Europa, si scopre, con poco stupore, che è la Finlandia lo Stato più virtuoso. A seguire viene il Regno Unito (8° posto), i Paesi Bassi (11° posto), la Svizzera (12° posto) e la Germania (14° posto).

L'Italia, a livello europeo si posiziona al 19° posto, mentre a livello globale occupa la 36esima posizione. Complessivamente, si può dire che la posizione italiana non è negativa. Dai dati raccolti nel report in esame, infatti, emerge che l'Italia presenta rischi bassi di corruzione ed è conforme alle normative in materia di trasparenza societaria e le autorità italiane possono cooperare efficacemente a livello internazionale per combattere il riciclaggio di denaro.

Allo stesso tempo, si registra un'arretratezza di fondo rispetto agli altri paesi più influenti del mondo, in quanto il punteggio attribuito all'Italia dal Global Corruption Index è pari a 30,1 su 100, mentre la media del Gruppo dei 20 è di 32,2 su 100.

Il Lussemburgo rivela un doppio volto. Dal punto di vista della corruzione si posiziona nella parte alta della classifica, raggiungendo il 9° posto. Ma, se si prendono in considerazione gli altri reati della categoria white collar crimes, la sua reputazione cambia. Su questo fronte, infatti, il Lussemburgo perde 50 posizioni.

Nella parte finale della classifica, i Paesi che presentano il rischio più elevato di corruzione, riciclaggio, finanziamento del terrorismo e white collar crimes sono la Repubblica Democratica del Congo, lo Yemen, la Libia, la Siria e la Corea del Nord.
Redattore e coordinatore dell'area Fiscal & Legal di We Wealth. In precedenza ha lavorato nell'ambito del diritto tributario e della fiscalità internazionale presso primari studi legali

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