Coronavirus e crisi, la Fed tenta il Qe illimitato

Fra gli asset interessati figurano i titoli garantiti da ipoteca commerciale ed emessi da enti sostenuti dal governo
"Permane una grande incertezza, ma è diventato chiaro che la nostra economia dovrà affrontare gravi perturbazioni". Per questo "devono essere intrapresi sforzi aggressivi in tutti i settori, pubblico e privato, per limitare le perdite di posti di lavoro e di reddito"
La Fed ha inoltre aperto nuove linee di credito, come quella per acquistare titoli garantiti da prestiti con carta di credito e quella per gli altri debiti al consumo. A queste linee si aggiungono due sistemi di prestito a supporto dei mercati del credito societario
L'azione Fed non entusiasma però Wall Street, che apre in ribasso e raffredda i tiepidi entusiasmi delle Borse europee. Sembra però risollevare il petrolio (Wti). Anche l'oro torna a superare i 1500 dollari l'oncia
Le ultime parole della Fed sulla crisi da coronavirus
"Permane una grande incertezza, ma è diventato chiaro che la nostra economia dovrà affrontare gravi perturbazioni". Per questo "devono essere intrapresi sforzi aggressivi in tutti i settori, pubblico e privato, per limitare le perdite di posti di lavoro e di reddito". Lo scopo ultimo per la Fed è quello di "promuovere una rapida ripresa una volta cessate le interruzioni" delle attività economiche.
La Fed ha inoltre aperto nuove linee di credito, come quella per acquistare titoli garantiti da prestiti con carta di credito e quella per gli altri debiti al consumo. A queste linee si aggiungono due sistemi di prestito a supporto dei mercati del credito societario. Il primo è stato pensato per imprese investment grade e fornirà un finanziamento ponte di quattro anni. Il secondo invece acquisterà obbligazioni societarie emesse da grandi società e fondi negoziati in borsa quotati negli Usa nel mercato delle obbligazioni societarie.
Le Borse restano però indifferenti
L'azione Fed non entusiasma però Wall Street, che apre in ribasso e raffredda i tiepidi entusiasmi delle Borse europee. Piazza Affari resta nervosa. Il morale degli investitori resta dunque basso, anche perché negli Usa c'è delusione a causa del mancato accordo tra democratici e repubblicani per il varo del piano di aiuti di Donald Trump. Nel pomeriggio Milano cede lo 0,7%, facendo meglio di Londra (-2,6%), Francoforte (-1,4%) e Parigi (-1,4%). Wall Street vede invece l'S&P 500 e il Dow Jones lasciare sul terreno poco meno dell'1%. A Milano soffrono Cnh (-11,3%), Ferrari (-5,1%) e Atlantia (-4%). Sostengono invece il listino i pagamenti digitali, i servizi assicurativi e la farmaceutica (Nexi +8,1%, Unipol +5,2% e Diasorin +4,8%). Lo spread resta poco sotto i 200 punti, a 196, con il rendimento del Btp in calo di 3 punti base, all'1,6%. Nelle altre Borse europee affondano invece i titoli legati al turismo e al tempo libero (-5,6% l'indice Stoxx di settore); ma vanno male tutti i comparti, con l'eccezione di quelli oil & gas (+2,4%).
Il petrolio in particolare vive da inizio anno una riduzione di prezzo che al momento si attesta al 60%. Le ultime mosse Usa però sembrano risollevare il Wti, mentre il Brent resta in calo. Anche l'oro appare risollevato dai programmi di acquisto Fed. Il metallo prezioso torna infatti a superare i 1500 dollari l'oncia (+2,8% nel corso della giornata, a 1.526 dollari). Nelle ultime sedute il metallo prezioso era stato colpito dalle vendite degli investitori, a caccia di liquidità.