Cina e megatrend, fra healthcare, Ev e real estate

13.3.2019
Tempo di lettura: 3'
Nel contesto attuale di rallentamento, quel che deve contare per gli investitori è il megatrend. Che si tratti di sanità, veicoli elettrici, innovazione o infrastrutture. Parola del team di Hong Kong di East Capital
La diretta conseguenza del rallentamento cinese è la diminuzione degli utili societari, con il segmento delle A-shares passato dal +19% del 2017 al +4% del terzo trimestre 2018. Ma le valutazioni non sono mai state così appetibili
Il settore dell'healthcare aveva perso circa il 50% del valore nel 2018 per i timori legati alla pressione sui prezzi dei farmaci generici. Adesso però appare molto sottovalutato, presentando un profilo di rischio/rendimento interessante
Sono semestri cruciali per l'economia cinese. Il severo deleveraging delle imprese ad opera del governo, unito alla transizione verso un'economia di consumo contribuiscono alla "frenata" del Dragone (le virgolette sono d'obbligo). In tutto ciò, e proprio per questo, sono i cosiddetti megatrend ad essere nel campo d'attenzione degli investitori strategici. Vi riflettono gli analisti di East Capital ad Hong Kong.
Nella prima metà del 2018, gli utili societari cinesi erano cresciuti del 14% nel primo trimestre e del 15% nel secondo. Successivamente, malgrado i rischi internazionali, il governo cinese ha continuato a implementare con decisione il deleveraging finanziario iniziato nel 2017. A partire dalla seconda metà del 2018 l'economia quindi iniziato a mostrare segni di rallentamento.
La diretta conseguenza è stata la diminuzione degli utili societari, con il segmento delle A-shares passato dal +19% del 2017 al +4% del terzo trimestre del 2018.
Sono state colpite in particolare le Pmi, più sensibili al diminuire della liquidità e ai cicli di credito rispetto alle società maggiori, data la tendenza ad utilizzare canali di finanziamento extra-bancari. A tal proposito, la stretta normativa che ha interessato le piattaforme P2P ha di fatto dimezzato il numero di lender, colpendo soprattutto le società più piccole.
Ad oggi l'Msci China A Index tratta ad un multiplo prezzo/utili pari al 9,5 per il 2019, dato vicino al minimo decennale. Le valutazioni dell'azionario cinese domestico appaiono poi ancora più interessanti se confrontate con quelle dello S&P 500. L'asset class sta diventando sempre più interessante.
I governanti cinesi hanno adottato politiche monetarie e fiscali più accomodanti. L'accesso al mercato obbligazionario e ai prestiti bancari è migliorato significativamente sia per le controllate statali e i governi locali che per le società private.
L'approvazione di progetti infrastrutturali è ripartita, allentando i vincoli sul mercato immobiliare. I governanti cinesi sembrano intenzionati a mettere in atto modifiche strutturali al regime fiscale societario e personale, il che stimolerà la crescita. Le misure includeranno il già annunciato taglio alle imposte sui redditi personali e forse una riduzione dell'Iva e delle imposte societarie. Secondo il Fmi la manovra potrebbe pesare l'1% del Pil, così pareggiando gli effetti negativi delle tensioni commerciali.
Uno dei megatrend su cui gli analisti di East Capital sono ottimisti è quello dell'healthcare. Il settore aveva perso circa il 50% del proprio valore a partire dall'estate del 2018 per i timori legati alla pressione sui prezzi dei farmaci generici. Adesso però appare molto sottovalutato e presenta per questo un profilo di rischio/rendimento interessante. I farmaci generici attualmente dominano il comparto dell'healthcare cinese. Essendo questo un settore strategico, il governo del Paese di Mezzo ne controlla rigidamente i prezzi. Tuttavia, le società più innovative del settore, in grado di lanciare nuovi farmaci innovativi, saranno le vincitrici.
In quest'ambito vi sono dei sottosettori con fondamentali relativamente forti e promettenti in un'ottica di lungo periodo. East Capital è ottimista sull'incremento della domanda di beni di consumo e ha un'esposizione notevole a quei nomi attivi nel settore con un marchio forte, che permetta loro di trarre vantaggio dai megatrend strutturali dell'economia. Le società più attraenti sono quelle che si trovano in posizione ideale per capitalizzare il trend di lungo periodo.
Il settore auto è stato colpito negativamente da svariati fattori. In primo luogo, gli elevati livelli di partenza del 2017, la diminuzione del credito per gli acquirenti e il peggioramento della fiducia dei consumatori. Il tutto ha portato a uno dei peggiori anni di sempre per quanto riguarda le vendite di automobili in Cina, conclusosi con un -4% per il 2018. Le vendite di veicoli elettrici hanno tuttavia registrato una crescita esplosiva nel corso dello stesso anno con un +82%.
Nell'ambito del megatrend della transizione energetica, il segmento dei veicoli elettrici resterà forte, viste le politiche sempre più green del governo cinese. In più, si prevede l'aumento della vendita di auto ed elettrodomestici grazie ad incentivi.
Le vendite immobiliari e i prezzi hanno tenuto relativamente bene, con un incremento delle vendite del 14,7% nel 2018. Il team degli analisti si attende che tale consolidamento continuerà nel 2019, mentre "l'ammorbidimento delle limitazioni agli acquisti e la diminuzione del costo di finanziamento fornirà ulteriori supporti per i titoli legati all'immobiliare nel 2019".
Dalla corsa alla frenata
Nella prima metà del 2018, gli utili societari cinesi erano cresciuti del 14% nel primo trimestre e del 15% nel secondo. Successivamente, malgrado i rischi internazionali, il governo cinese ha continuato a implementare con decisione il deleveraging finanziario iniziato nel 2017. A partire dalla seconda metà del 2018 l'economia quindi iniziato a mostrare segni di rallentamento.
La diretta conseguenza è stata la diminuzione degli utili societari, con il segmento delle A-shares passato dal +19% del 2017 al +4% del terzo trimestre del 2018.
I comparti colpiti dal rallentamento
Sono state colpite in particolare le Pmi, più sensibili al diminuire della liquidità e ai cicli di credito rispetto alle società maggiori, data la tendenza ad utilizzare canali di finanziamento extra-bancari. A tal proposito, la stretta normativa che ha interessato le piattaforme P2P ha di fatto dimezzato il numero di lender, colpendo soprattutto le società più piccole.
Ad oggi l'Msci China A Index tratta ad un multiplo prezzo/utili pari al 9,5 per il 2019, dato vicino al minimo decennale. Le valutazioni dell'azionario cinese domestico appaiono poi ancora più interessanti se confrontate con quelle dello S&P 500. L'asset class sta diventando sempre più interessante.
Politiche più accomodanti
I governanti cinesi hanno adottato politiche monetarie e fiscali più accomodanti. L'accesso al mercato obbligazionario e ai prestiti bancari è migliorato significativamente sia per le controllate statali e i governi locali che per le società private.
Le infrastrutture
L'approvazione di progetti infrastrutturali è ripartita, allentando i vincoli sul mercato immobiliare. I governanti cinesi sembrano intenzionati a mettere in atto modifiche strutturali al regime fiscale societario e personale, il che stimolerà la crescita. Le misure includeranno il già annunciato taglio alle imposte sui redditi personali e forse una riduzione dell'Iva e delle imposte societarie. Secondo il Fmi la manovra potrebbe pesare l'1% del Pil, così pareggiando gli effetti negativi delle tensioni commerciali.
Un megatrend: l'healthcare
Uno dei megatrend su cui gli analisti di East Capital sono ottimisti è quello dell'healthcare. Il settore aveva perso circa il 50% del proprio valore a partire dall'estate del 2018 per i timori legati alla pressione sui prezzi dei farmaci generici. Adesso però appare molto sottovalutato e presenta per questo un profilo di rischio/rendimento interessante. I farmaci generici attualmente dominano il comparto dell'healthcare cinese. Essendo questo un settore strategico, il governo del Paese di Mezzo ne controlla rigidamente i prezzi. Tuttavia, le società più innovative del settore, in grado di lanciare nuovi farmaci innovativi, saranno le vincitrici.
I beni di consumo
In quest'ambito vi sono dei sottosettori con fondamentali relativamente forti e promettenti in un'ottica di lungo periodo. East Capital è ottimista sull'incremento della domanda di beni di consumo e ha un'esposizione notevole a quei nomi attivi nel settore con un marchio forte, che permetta loro di trarre vantaggio dai megatrend strutturali dell'economia. Le società più attraenti sono quelle che si trovano in posizione ideale per capitalizzare il trend di lungo periodo.
I veicoli elettrici
Il settore auto è stato colpito negativamente da svariati fattori. In primo luogo, gli elevati livelli di partenza del 2017, la diminuzione del credito per gli acquirenti e il peggioramento della fiducia dei consumatori. Il tutto ha portato a uno dei peggiori anni di sempre per quanto riguarda le vendite di automobili in Cina, conclusosi con un -4% per il 2018. Le vendite di veicoli elettrici hanno tuttavia registrato una crescita esplosiva nel corso dello stesso anno con un +82%.
Nell'ambito del megatrend della transizione energetica, il segmento dei veicoli elettrici resterà forte, viste le politiche sempre più green del governo cinese. In più, si prevede l'aumento della vendita di auto ed elettrodomestici grazie ad incentivi.
Il settore immobiliare
Le vendite immobiliari e i prezzi hanno tenuto relativamente bene, con un incremento delle vendite del 14,7% nel 2018. Il team degli analisti si attende che tale consolidamento continuerà nel 2019, mentre "l'ammorbidimento delle limitazioni agli acquisti e la diminuzione del costo di finanziamento fornirà ulteriori supporti per i titoli legati all'immobiliare nel 2019".