Bce, rischi crescenti su inflazione e crescita pesano sui bond

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L'ultimo bollettino economico della Bce ha fatto il punto sulla crescita dell'inflazione core, dei salari e dei rischi al rialzo sull'inflazione: un mix che pesa anche sui bond

"Gli aumenti degli spread di tali obbligazioni dalla riunione del Consiglio direttivo di giugno riflettono probabilmente un aumento del rischio di insolvenza e un ulteriore deterioramento del sentimento di rischio degli investitori”, ha precisato la Bce

L'inflazione nell'Eurozona sta diventando più preoccupante non solo perché il tasso generale è arrivato a un record dell'8,6% a giugno, ma perché i prezzi sottostanti sono in crescita “in un numero sempre maggiore di settori”. Di conseguenza, una lunga serie di indicatori sull'inflazione di fondo, che elimina elementi più volatili del paniere o altre componenti, si trovano ben al di sopra degli obiettivi, ha affermato la Banca centrale europea nel suo ultimo bollettino economico pubblicato il 4 agosto. 

“L'indicatore dell'inflazione interna, che rappresenta l'andamento dei prezzi dei beni a più basso contenuto di importazioni, ha superato il 3%”, ha affermato la Bce, “allo stesso tempo, rimane incerto il grado di persistenza degli elevati livelli di questi indicatori”. 


“Gran parte della spinta al rialzo della dinamica dell'inflazione sottostante può essere attribuita agli effetti indiretti dell'impennata dei prezzi dell'energia e dei generi alimentari e agli sviluppi eccezionali dell'equilibrio tra domanda e offerta legati alla pandemia e all'invasione russa dell'Ucraina”, ha sottolineato la Bce, la cui previsione è che, “in assenza di nuove perturbazioni, i costi dell'energia dovrebbero stabilizzarsi e le strozzature nell'approvvigionamento dovrebbero attenuarsi”. Questi fattori, “insieme alla normalizzazione delle politiche in corso, dovrebbe sostenere il ritorno dell'inflazione verso l'obiettivo della Bce”.


A poter scompaginare questa previsione potrebbero essere le aspettative dei lavoratori, che in una posizione di forza contrattuale data dal basso tasso di disoccupazione, potrebbero sentirsi legittimati a chiedere retribuzioni più elevate – innescando una spirale crescente di salari e prezzi di beni e servizi erogati. Purtroppo sull'andamento dei salari europei gli ultimi dati non sono particolarmente freschi. Nel primo trimestre, la crescita delle retribuzioni è stata del 2,8% in salita dal +1,6% del trimestre precedente – un incremento “in larga parte determinato da pagamenti una tantum”. 


“Per quanto riguarda le misure delle retribuzioni effettive, la crescita della retribuzione oraria e quella della retribuzione per dipendente si sono attestate rispettivamente all'1,2% (dopo l'1,3% del trimestre precedente) e al 4,5% (dal 3,8% del trimestre precedente)”, ha affermato la Bce, aggiungendo che, “in prospettiva, l'andamento dei salari sarà un fattore chiave per la dinamica futura dell'inflazione sottostante”. Quanto quest'ultima abbia contribuito negli ultimi mesi, però, non è ancora possibile determinarlo. 


In generale, secondo l'Eurotower i rischi per le prospettive di inflazione continuano ad essere al rialzo e si sono intensificati, soprattutto nel breve periodo, mentre a medio termine c'è il rischio di “una riduzione duratura della capacità produttiva della nostra economia, prezzi dell'energia e dei generi alimentari persistentemente elevati, aspettative di inflazione che salgono al di sopra del nostro obiettivo e aumenti salariali più elevati del previsto”. In questo contesto “le pressioni sui prezzi diminuirebbero” se “la domanda dovesse indebolirsi nel medio termine”. Anche se questo, comporterebbe un rallentamento della crescita e prospettive meno favorevoli per gli utili societari. 

L'impatto sul mercato obbligazionario 

Tale deterioramento delle aspettative si è già osservato anche sul mercato dei bond corporate i cui spread sono aumentati di 17 punti base per le società non finanziarie investment grade (a quota 87) e di 20 punti base per quelle finanziarie (113 punti base). “Le stime dei modelli degli spread delle obbligazioni societarie suggeriscono che gli aumenti degli spread di tali obbligazioni dalla riunione del Consiglio direttivo di giugno riflettono probabilmente un aumento del rischio di insolvenza e un ulteriore deterioramento del sentimento di rischio degli investitori”, ha precisato la Bce. Nel frattempo, “gli standard di credito sui prestiti alle imprese e alle famiglie per l'acquisto di abitazioni si sono notevolmente inaspriti nel secondo trimestre del 2022, in quanto le banche sono sempre più preoccupate dei rischi che corrono i loro clienti nell'attuale contesto di incertezza”.

 

Responsabile per l'area macroeonomica e assicurativa. Giornalista professionista, è laureato in Linguaggi dei media e diplomato in Giornalismo all'Università Cattolica

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