Il 2021 del settore dei servizi finanziari tra fusioni e acquisizioni

Continuano gli investimenti dei principali istituti bancari nei capitali di società che gestiscono piattaforme fintech, a partire da Valsabbina che ha acquisito partecipazioni in Prestiamoci, Business Innovation Lab e CardoAI
Quanto al settore assicurativo, si ricorda l’operazione che ha visto il gruppo Intesa Sanpaolo rilevare l’80% di AvivaVita da Aviva Plc per 453 milioni di euro e di Cargeas Assicurazioni da Bnp Paribas per 390 milioni di euro
Latorre, Kpmg: “Le aspettative verso un'ulteriore spinta al consolidamento bancario, ci fanno essere ottimisti in particolare per il settore financial services che nel 2022 dovrebbe tornare protagonista indiscusso del mercato”
“La stabilità e credibilità dell'attuale esecutivo, la gestione della crisi pandemica, la fortissima ripresa delle attività manifatturiere, i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza creano un momento unico per il sistema Italia nel suo complesso, confermato dalla ripresa delle operazioni e delle valutazioni implicite offerte”, aggiunge. Sottolineando infine come “la risoluzione di diverse situazioni problematiche in ambito bancario, la profonda pulizia degli attivi effettuata dal nostro sistema creditizio” e le diverse operazioni di M&A finalizzate nel settore finanziario generano ottimismo in particolare per il settore financial services che, come anticipato in apertura, “nel 2022 dovrebbe tornare protagonista indiscusso del mercato”.
Complessivamente, secondo lo studio di Kpmg, nel 2021 sono state chiuse 1.093 operazioni per un controvalore che sfiora i 96 miliardi di euro. Al punto che si parla del miglior anno dalla crisi finanziaria del 2008. Guardando alle operazioni cross border, si contano 329 operazioni estero su Italia (+51% rispetto al 2020) per 15,4 miliardi di euro di controvalore (+169%) e 193 operazioni Italia su estero per 56 miliardi. In crescita anche le operazioni domestiche, pari a 571 (+12% sul 2020) per 24 miliardi di euro di controvalore (+48%). Tra queste, l'acquisizione e la relativa fusione di Sia in Nexi per 4,5 miliardi di euro che segue l'operazione completata con Nets nel mese di luglio. Per non dimenticare le due offerte pubbliche di acquisto di Andrea Pignataro tramite Ion Investments su Cerved e Cedacri, per un investimento che supera i 3 miliardi di euro. In termini settoriali, a fare da padroni sono l'industrial e consumer markets che rappresentano rispettivamente il 29% e il 19% del mercato in termini di controvalore. Ai settori Tmt e financial services, invece, spetta il 22 e il 18% della torta. Per il 2022, invece, la pipeline di operazioni annunciate ma non finalizzate sfiora i 40 miliardi di controvalore.