Mid e small cap: i 20 titoli partiti col turbo nel 2023 a Piazza Affari

Rita Annunziata
1.2.2023
Tempo di lettura: 3'
Ecco i 20 titoli che hanno registrato le migliori performance da inizio anno. E quelli che potrebbero ritrovare slancio nei prossimi mesi

Sul podio dei “best performer” da inizio anno si posizionano Saras con il +32%, Saes Getters con il + 30% e Webuild con il +23%

Intermonte: “Sovrappeseremmo le mid-small cap, poiché riteniamo che questa asset class possa invertire la sottoperformance sofferta nel 2022”

Il mercato azionario italiano, stando ai dati raccolti dal team di ricerca di Intermonte al 19 gennaio 2023, ha guadagnato l’8% nell’ultimo mese e il 7,9% da inizio anno. L’indice Ftse Italy Mid-Cap ha sottoperformato l’indice principale dello 0,2% nell’ultimo mese (-0,6% su base relativa da inizio anno) mentre l’indice Ftse Italy Small Caps ha registrato una performance peggiore del mercato dell’1,8% negli ultimi 30 giorni (-1,9% la performance relativa da inizio anno). Il 2023, secondo l’investment bank indipendente, è in ogni caso iniziato “in modo molto positivo per il mercato italiano, soprattutto grazie ai segnali di presunto raggiungimento del picco inflattivo”. Tuttavia, avverte, nelle prossime settimane nuove azioni restrittive e commenti delle banche centrali potrebbero “innescare una correzione”. Ecco i titoli partiti col turbo. E quelli che potrebbero ritrovare slancio.


Sul podio dei “best performer” da inizio anno si posizionano Saras (operativa nel settore della raffinazione del petrolio e nella produzione di energia elettrica) con il +32%, Saes Getters (capogruppo del gruppo industriale Saes che produce componenti e sistemi con materiali avanzati brevettati dalla stessa società e utilizzati in applicazioni industriali e medicali) con il + 30% e Webuild (gruppo multinazionale italiano che opera nel settore delle costruzioni e dell’ingegneria) con il +23%. Seguono Seri Industrial (+23%), Technogym (+20%), Sciuker Frames (+16%), Bff bank e Wiit (che guadagnano rispettivamente 15 punti percentuali), Cyberoo, Gefran, Iren e Datalogic (+14% rispettivamente), Piaggio (+13%), Fincantieri, Maire Tecnimont e Marr (+11% rispettivamente), Acea e Tinexta (+10% rispettivamente), Reply (+9%) e infine Ferragamo (+8%). A registrare invece le tre peggiori performance dal 1° gennaio sono Lu-Ve (uno dei maggiori costruttori mondiali nel settore degli scambiatori di calore ad aria) che incassa un -5%, Reevo (cloud & cyber security provider italiano) con il -3% e Fine Foods (attiva nella nutraceutica) con il -2%.




“Il 2023 è iniziato in modo molto positivo per il mercato italiano, soprattutto grazie ai segnali di presunto raggiungimento del picco inflattivo. Tuttavia, nelle prossime settimane è possibile che nuove azioni restrittive e commenti delle banche centrali possano innescare una correzione”, spiegano dal team di ricerca di Intermonte. “Detto questo, guardando al 2023, vediamo motivi di ottimismo (i titoli italiani sono scambiati a valutazioni attraenti, la riapertura della Cina dovrebbe sostenere la domanda globale) e in particolare sovrappeseremmo le mid-small cap, poiché riteniamo che questa asset class possa invertire la sottoperformance sofferta nel 2022 (i titoli growth dovrebbero ritrovare slancio)”. Poi concludono: “In questo scenario, riteniamo che la direzione delle stime - che emergerà dai risultati trimestrali - rimarrà il principale fattore discriminante per la selezione del portafoglio e quindi confermiamo la nostra preferenza per i titoli di qualità esposti a trend solidi, soprattutto nel settore IT”.


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Giornalista professionista, è laureata in Politiche europee e internazionali. Precedentemente redattrice televisiva per Class Editori e ricercatrice per il Centro di Ricerca “Res Incorrupta” dell’Università Suor Orsola Benincasa. Si occupa di finanza al femminile, sostenibilità e imprese.

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