Zes unica: quali opportunità per investire al Sud?

Nicola Dimitri
21.9.2023
Tempo di lettura: 3'
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che disciplina la Zes Unica

Il decreto individua nella 'cabina di regia' il sistema di governance della Zes Unica

La Zes unica ricomprenderà i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge n. 124 del 2023 contenente disposizioni relative alla Zone Economiche Speciali (Zes) che, a seguito delle modifiche intervenute, non saranno più distribuite su diversi territori ma vengono unificate entro un’unica macro area denominata Zes Unica.


Cosa si intende per Zes?

Il decreto citato chiarisce che:

Per Zona economica speciale (ZES) si intende una zona delimitata del territorio dello  Stato  nella  quale  l'esercizio  di  attività economiche e imprenditoriali da parte delle aziende gia' operative  e di quelle che si insedieranno puo' beneficiare di speciali condizioni in  relazione  agli  investimenti  e  alle  attivita'   di   sviluppo d'impresa.

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Quando avrà avvio il nuovo regime della Zes Unica?

A far data dal 1° gennaio 2024 è istituita la  Zona  economica speciale per il Mezzogiorno - ZES unica.


Quali territori ricomprenderà?

La Zes unica ricomprenderà i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna.


Organizzazione della Zes Unica

Presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e' istituita  la Cabina  di  regia  Zes,  con  compiti  di  indirizzo,  coordinamento, vigilanza e monitoraggio, presieduta  dal  Ministro  per  gli  affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR.

Sarà pertanto da questo ente che arriveranno le istruzioni e con cui occorrerà interfacciarsi.

Inoltre, al fine di favorire  una  immediata  e  semplice  conoscibilità della ZES unica e dei  benefici  connessi,  è  istituito il portale web della Zes unica.


Il piano strategico della Zes Unica

Il Piano strategico  della  Zes  unica  ha  durata  triennale  e definisce, anche in coerenza con il PNRR,  la  politica  di  sviluppo della Zes unica, individuando, anche in  modo  differenziato  per  le regioni che ne fanno parte, i  settori  da  promuovere  e  quelli  da rafforzare, gli investimenti  e  gli  interventi  prioritari  per  lo sviluppo della Zes unica e le modalità di attuazione.


I progetti da avviare nella Zes Unica

I progetti   inerenti   alle   attività economiche   ovvero all'insediamento di attività industriali, produttive e logistiche all'interno  della  Zes  unica,  non  soggetti   a segnalazione  certificata  di  inizio  attività,  sono  soggetti  ad autorizzazione unica, rilasciata su istanza di  parte,  nel  rispetto  delle  normative  vigenti  in  materia  di valutazione di impatto  ambientale.


Credito di imposta Zes Unica

Per l'anno 2024, alle imprese che effettuano l'acquisizione  dei beni  strumentali destinati  a   strutture produttive ubicate  nelle  zone  assistite  delle  regioni  Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise, è concesso  un  contributo, sotto forma di credito d'imposta, per la realizzazione di interventi finanziati a carico delle risorse del Fondo per lo  sviluppo  e  la  coesione  di  valore complessivo non inferiore a 200 milioni di euro.


Quali sono gli investimenti agevolabili?

Sono  agevolabili  gli investimenti relativi all'acquisto, anche mediante contratti di locazione  finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive gia' esistenti o che vengono  impiantate  nel  territorio, nonché  all'acquisto   di   terreni   e   all'acquisizione, alla realizzazione ovvero all'ampliamento  di  immobili  strumentali  agli investimenti. Il  valore  dei  terreni  e  degli  immobili  non  può superare il 50% del valore complessivo dell'investimento agevolato.

Per la concessione dell’agevolazione sono riconosciute valide le spese effettuate per l’acquisto, anche in leasing o con altri contratti di locazione finanziaria, di macchinari, impianti e attrezzature varie, destinati a strutture produttive di nuovo impianto o già esistenti sul territorio.

Sono riconosciuti anche gli acquisti di nuovi terreni e l’acquisizione o l’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti. Il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell'investimento agevolato.

Redattore e coordinatore dell'area Fiscal & Legal di We Wealth. In precedenza ha lavorato nell'ambito del diritto tributario e della fiscalità internazionale presso primari studi legali

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