Titoli di Stato: aspetti fiscali e opportunità di investimento

Gli interessi sui titoli di Stato italiani scontano un regime fiscale agevolato
Sui titoli di Stato si applica un’aliquota agevolata al 12,5%
Come noto i titoli di Stato, vale a dire le obbligazioni regolarmente emesse dai governi per il finanziamento del Paese e delle attività istituzionali, rappresentano una forma di investimento particolarmente idonea a canalizzare il risparmio delle famiglie.
I titoli obbligazionari emessi dagli Stati, perciò chiamati anche “obbligazioni sovrane”, infatti, possono rappresentare un’interessante opportunità di investimento per i sottoscrittori, soprattutto se detenuti, direttamente o indirettamente (attraverso il risparmio gestito) da persone fisiche che non esercitano in regime di impresa.
Infatti, mentre gli altri redditi finanziari sono tassati con prelievo al 26%, l’aliquota sui titoli di Stato è pari al 12,5%.
Per quanto concerne le tipologie di titoli di Stato, si segnala che il Ministero del Tesoro dispone regolarmente l'emissione sul mercato interno di quattro categorie di titoli:
- Bot - Buoni ordinari del Tesoro
- Ctz - Certificati del Tesoro Zero Coupon
- Btp - Buoni del Tesoro Poliennali
- Cct - Certificati di Credito del Tesoro
È possibile, inoltre, distinguere i titoli di Stato in base al loro rendimento. A tal proposito, essi si distinguono in:
- titoli a rendimento fisso, per i quali le cedole a scadenza e il prezzo di rimborso sono predeterminati
- titoli a rendimento variabile, i quali prevedono che la cedola e/o valore di rimborso siano calcolati a una determinata data sulla base di un parametro esterno.
I titoli di Stato italiani
In Italia sui titoli di Stato, vale a dire sulle obbligazioni emesse dal Ministero dell'Economia e delle Finanze attraverso il Dipartimento del Tesoro, esiste un trattamento fiscale di favore.
In effetti, a differenza di quanto accade per gli altri redditi finanziari che per le persone fisiche soggetti Irpef sono tassati con prelievo al 26%, sui titoli di Stato l'aliquota è pari al 12,5%.
Inoltre, l'aliquota applicata ai titoli di Stato italiani, al 12,5%, se comparata con gli altri Paesi europei appare, nella maggior parte dei casi, più bassa: l'Italia è uno dei pochi paesi, in Europa, a prevedere un'aliquota differente sugli interessi dei Titoli di Stato rispetto alle obbligazioni societarie. In Europa, infatti, sui titoli di Stato, si parla di un'aliquota media pari al 17%.
A ben vedere, l'imposta sostitutiva del 12,5% applicata sulle plusvalenze e sugli interessi maturati dai titoli di Stato si applica, anche, per i titoli di Stato esteri. A condizione, però, che si tratti di giurisdizioni appartenenti all'elenco dei Paesi white list. In caso contrario, infatti, se si tratta di paesi a fiscalità privilegiata, verrà applicata l'imposta sostitutiva al 26%.
Cosa accade in caso di successione o donazione?
I titoli del debito pubblico, come i titoli di Stato, o i titoli equiparati, i titoli di Stato emessi da Paesi Ue, non concorrono a formare l'attivo ereditario.
Inoltre, risultano esclusi dall'imposta di successione anche le quote di partecipazione a fondi comuni di investimento che includano titoli del debito pubblico o titoli di Stato.
Vantaggi e modalità di acquisto
I titoli di Stato italiani, come forma di investimento, oltreché fruire di una fiscalità agevolata per quanto concerne gli interessi, presentano il vantaggio di:
- essere strumenti facilmente liquidabili. Essi, infatti, sono prontamente rivendibili prima della scadenza sui mercati regolamentati, in un contesto di assoluta trasparenza.
- presentare un fattore di rischio ridotto
- garantire un flusso di reddito certo
Detti titoli possono essere acquisiti o sul mercato primario, quindi all’asta, al momento in cui lo Stato li immette per la prima volta sul mercato, oppure sul mercato secondario, dove sono quotidianamente scambiati.