Polizze unit-linked e multiramo: linee guida su costi e performance

Silvia Lolli
Silvia Lolli
16.3.2023
Tempo di lettura: 3'
Dall’Eiopa arrivano le nuove linee guida europee per il monitoraggio del rapporto costi/benefici nei prodotti di investimento assicurativi: quali sono i vantaggi per l’investitore?

Nell’ottobre 2022 l’Eiopa (l’Autorità regolamentare europea del settore assicurativo) ha pubblicato un documento che descrive una metodologia per garantire l’applicazione di alcuni principi - già sanciti in precedenza dalla stessa autorità – relativi alla necessità che i prodotti d’investimento assicurativi (polizze unit-linked e multiramo) prevedano costi e performance finanziarie  adeguati alle esigenze del cliente e quindi abbiano un’effettiva utilità per quest’ultimo, secondo il concetto del cosiddetto value for money che emerge dall’attuale disciplina in materia di distribuzione assicurativa.

Indicazioni per produttori e distributori assicurativi

Sebbene tale metodologia sia destinata all'utilizzo da parte delle autorità nazionali competenti, per garantire che i rischi legati a tali prodotti siano sufficientemente identificati, monitorati e mitigati, il documento fornisce altresì importanti indicazioni per i produttori e i distributori assicurativi per la predisposizione e attuazione delle proprie politiche interne in materia di governo e controllo del prodotto affinché le imprese strutturino e immettano sul mercato solo prodotti assicurativi adeguati alle esigenze della fascia di clientela a cui sono destinati (ovvero il mercato di riferimento, cosiddetto target market), anche sotto il profilo dei costi, della performance finanziaria, delle garanzie, delle coperture assicurative e dei servizi eventualmente connessi


Gli impatti sui clienti finali

L’applicazione di tali principi dovrebbe portare quale conseguenza che qualora un prodotto d’investimento assicurativo non offra alcun valore per il cliente finale, perché per esempio i costi previsti sono troppo elevati affinché gli utenti del mercato di riferimento possano trarne un qualsiasi beneficio, il prodotto non dovrebbe essere posto in commercio. Oppure, nei casi in cui determinati prodotti possono offrire un valore economico al contraente nonostante i costi elevati e/o determinate caratteristiche, le autorità di vigilanza dovrebbero comunque valutare in primo luogo se i costi sono adeguati, ovvero se nell’ambito della fase di governo e controllo del prodotto è stato effettuato un bilanciamento degli interessi tra il valore offerto dai prodotti e le esigenze del relativo mercato di riferimento e, in secondo luogo, se i servizi e/o le caratteristiche del prodotto a cui si riferiscono tali costi sono in linea con le esigenze, gli obiettivi e le caratteristiche dei potenziali clienti.


La regolamentazione vigente

La regolamentazione vigente (e in particolare il Regolamento Ivass n. 45 del 4 agosto 2020) già prevede espressamente che le imprese, nell’attività di testing del prodotto, debbano considerare il requisito della compatibilità dell’ammontare complessivo dei costi e degli oneri con le esigenze, le caratteristiche e bisogni del target market, in modo che la polizza abbia un adeguato valore per il cliente. Per i prodotti di investimento assicurativo tale valutazione deve essere volta a verificare che costi e oneri non compromettano le aspettative di rendimento finanziario per il cliente.

Cosa prevede il documento dell’Eiopa

Secondo il documento dell’Eiopa, il processo di governo e controllo dei prodotti assicurativi dovrebbe basarsi sui seguenti elementi:

1. Sistemi e controlli degli assicuratori per garantire modelli di business incentrati sul cliente, garantire che il prodotto soddisfi le esigenze del mercato di riferimento identificato e mitigare i rischi per gli utenti. In particolare, i produttori dovrebbero assicurare che i costi siano adeguati e che il meccanismo di determinazione dei prezzi dei prodotti tenga conto delle esigenze del cliente. 

2. La definizione del mercato di riferimento del prodotto. Più un prodotto d’investimento assicurativo è complesso, maggiore sarà il livello di dettaglio con cui dovrà essere definito il mercato di riferimento (comprese specifiche esigenze dello stesso, che corrispondono alle caratteristiche specifiche del prodotto e/o ai servizi aggiuntivi che comportano maggiori costi).

3. Il test del prodotto, per valutare se i prodotti soddisfano le esigenze, gli obiettivi e le caratteristiche del mercato di riferimento identificato, per tutta la durata del prodotto. In particolare, il test del prodotto dovrebbe determinare se i costi sono adeguati, ossia se è stato effettuato un bilanciamento tra i costi sostenuti dal produttore e i costi addebitati al cliente (ad esempio, il costo di una garanzia di restituzione del capitale o di rendimento minimo alla scadenza potrebbe essere superiore alla prestazione assicurativa riconosciuta nella maggior parte degli scenari previsti; inoltre, alcune opzioni contrattuali per le quali vengono addebitati dei costi specifici potrebbero non apportare alcun beneficio all'assicurato che giustifichi tale costo e pertanto dovrebbero essere presentate come facoltative). A seconda delle esigenze, delle caratteristiche e degli obiettivi del mercato di riferimento, il test del prodotto dovrebbe includere l'effetto di ulteriori fattori, come ad esempio l'inflazione.

4. La valutazione dell'adeguatezza della strategia distributiva, per assicurare che il produttore disponga di processi e controlli adeguati delle proprie strategie di distribuzione, compresa una valutazione dell’opportunità che specifici aspetti relativi alla consulenza e/o al collocamento dei prodotti giustifichino un livello più elevato di costi di distribuzione a carico dei clienti e se tali caratteristiche rappresentino un’effettiva esigenza del mercato di riferimento. 

5. Monitoraggio e revisione costante dei prodotti assicurativi, per garantire che restino coerenti con le esigenze, le caratteristiche e gli obiettivi del mercato di riferimento. Sotto questo profilo, i produttori dovrebbero assicurare che i prodotti continuino a offrire valore alla propria clientela e considerare se eventuali servizi aggiuntivi forniscano un valore aggiunto (ad esempio, cambiamenti nel contesto macroeconomico possono rendere obsoleta la strategia di investimento e/o il costo e il livello delle garanzie finanziarie offerte). Anche eventi specifici che hanno un impatto sui benefici economici previsti dai prodotti – come ad esempio un'inflazione elevata per un lungo periodo - dovrebbero essere oggetto di revisione, in quanto i produttori dovrebbero verificare che i prodotti commercializzati continuino a offrire valore alla clientela.


L’orientamento dell’Ivass

Recentemente anche Ivass, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni italiano, ha affrontato queste tematiche nell’ambito di un convegno, per sottolineare la necessità che imprese e intermediari tengano conto della relazione tra il costo del prodotto assicurativo e i benefici offerti, sia in termini di performance finanziaria che di garanzie assicurative prestate. L'Ivass ha riferito di aver effettuato una serie di controlli sull'attuazione del proprio regolamento che disciplina i requisiti di governo e controllo dei prodotti assicurativi da parte delle imprese di assicurazione, da cui è emerso che le politiche adottate dalle imprese sono generalmente conformi alla normativa in vigore. 

Tuttavia, l'Istituto ritiene che siano ancora necessari alcuni miglioramenti. Infatti, in linea con la suddetta metodologia per la valutazione del rapporto “qualità/prezzo” elaborata dall’Eiopa, l'Ivass ritiene che si debba procedere all'implementazione di un profit test incentrato sul cliente, che dovrebbe misurare la redditività del prodotto per quest’ultimo, da affiancare al profit test che tiene in considerazione il punto di vista della compagnia assicurativa, attualmente già svolto per valutare la redditività e la sostenibilità del prodotto per l’impresa che lo commercializza.

Secondo l’Istituto di vigilanza, ciascuna compagnia dovrebbe quindi identificare e formalizzare soglie significative, a cui conseguano delle azioni rilevanti nell’ambito del processo di approvazione di un prodotto d’investimento assicurativo, ivi inclusa la decisione di non commercializzare un determinato prodotto caratterizzato da un valore nullo o molto scarso per il cliente. Il profit test dovrebbe inoltre evidenziare che il recupero dei costi sostenuti dal cliente all’atto della sottoscrizione e nei primi anni di durata della polizza (cosiddetto break even) avvenga entro un tempo ragionevole, e comunque tenendo conto delle caratteristiche e delle aspettative del target market e della permanenza attesa dei clienti nel contratto, in base alle statistiche effettuate sul segmento di portafoglio. 

A tal riguardo, ad esempio, se le valutazioni del profit test lato cliente evidenziano che il break even si realizza, in termini attesi, in un certo anno e i dati dell’esperienza di portafoglio, invece, indicano una permanenza media nel contratto inferiore, ciò vuol dire che i costi sono maggiori dei benefici attesi in quanto la maggior parte dei clienti non recupererebbe nemmeno i premi pagati al momento del probabile riscatto.

Secondo l'Ivass, l'implementazione di una valutazione costi/benefici incentrata sul cliente durante la fase di test del prodotto può aiutare a garantire che il prodotto d’investimento assicurativo offra un valore reale e duraturo ai clienti, contribuendo a ridurre il rischio di reclami e insoddisfazione. Solo in tal modo i prodotti assicurativi potranno essere progettati e sviluppati secondo una strategia mirata e in linea con le esigenze dei clienti, offrendo un più alto valore sia per questi ultimi che indirettamente per l'assicuratore.



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Silvia Lolli è counsel di Hogan Lovells nel dipartimento italiano di Istituzioni Finanziarie dello studio ed è membro dell'insurance practice internazionale da oltre quindici anni.
Silvia ha maturato una significativa esperienza nel settore della normativa e della regolamentazione assicurativa e da oltre diciotto anni assiste imprese di assicurazione e riassicurazione ed intermediari assicurativi in merito a questioni di natura regolamentare, contrattuale e societaria attinenti alla loro attività e nei rapporti con contraenti e beneficiari.
Fra i suoi clienti sono comprese le principali imprese di assicurazioni e gli intermediari assicurativi italiani e stranieri.
Silvia presta regolarmente assistenza agli operatori del mercato assicurativo nelle seguenti principali materie: consulenza sulla struttura e sul contenuto della documentazione contrattuale ed informativa per l’offerta di prodotti assicurativi, con particolare riferimento al ramo vita e ai prodotti finanziari assicurativi (unit-linked, multiramo e private bonds); contenzioso delle imprese di assicurazione con particolare riferimento agli obblighi regolamentari collegati all’emissione di prodotti assicurativi a contenuto finanziario; assistenza ad imprese e ad intermediari assicurativi nell’ambito di procedimenti autorizzativi ed ispettivi da parte delle autorità di vigilanza Italiane (IVASS e CONSOB); procedure di notifica e autorizzazione per lo svolgimento dell'attività assicurativa o di intermediazione in Italia; procedure autorizzative necessarie in caso di operazioni di fusione e acquisizione di partecipazioni in imprese assicurative o di trasferimento di portafogli assicurativi; redazione di accordi di distribuzione e prestazione di servizi; procedure di esternalizzazione di attività delle imprese di assicurazione.
Silvia è citata in Chambers & Partners Europe dal 2016 tra i professionisti legali di rilievo nel settore assicurativo in Italia.

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