Flat tax: cos’è e in quali paesi si applica?

Per il Fondo Monetario Internazionale l’introduzione di una flat tax non avrebbe effetti significativi sull’offerta di lavoro e in generale sulla crescita aggregata
I vantaggi legati all’introduzione della flat tax consistono nel fatto che detto meccanismo semplificherebbe il sistema fiscale, migliorerebbe la trasparenza, ridurrebbe i costi amministrativi e allevierebbe la pressione fiscale
Ciclicamente il tema della flat tax torna con prepotenza nel discorso pubblico catalizzando l’attenzione dei contribuenti di tutte le fasce reddituali.
Tuttavia la popolarità dell’argomento non sempre è accompagnata da una cognizione delle caratteristiche di base e delle conseguenze correlate all’eventuale introduzione della cd. tassa “piatta”.
Uno studio dell’Osservatorio Conti Pubblici (Ocpi) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, mette in evidenza quali sono i Paesi, principalmente dell’area europea, che adottano o, al contrario, hanno abbandonato la flax tax e, in secondo luogo, quali sono le potenziali criticità legate a questo sistema di tassazione basato su un’aliquota fissa.
Prima di entrare nel merito del suddetto studio, occorre brevemente sottolineare che “flat tax” riferisce ad un sistema fiscale basato su una tassazione non progressiva, dunque su un’aliquota fissa o unica per i contribuenti al di sotto di una certa fascia - più o meno alta - di reddito.
In questi termini, con la tassa piatta, i contribuenti sono chiamati a confrontarsi con un’imposizione fiscale uguale che non tiene conto, ad esempio, degli scaglioni Irpef.
In linea generale, siffatta forma di tassazione viene implementata per semplificare il sistema fiscale, ridurre la pressione, ad esempio per le famiglie, e arginare i fenomeni di evasione fiscale.
Allo stato attuale, in Europa, la flat tax è adottata principalmente dai paesi dell’Est i quali, per sopperire alla mancanza di un pregresso sistema fiscale competitivo, hanno optato per la creazione di meccanismi di tassazione semplici e, apparentemente, più idonei a garantire gettito e ridurre l’evasione.
I Paesi che adottano la flat tax
Più nel dettaglio, su un totale di 43 Stati, sono otto i paesi dell’area europea che ad oggi prevedono la flat tax come imposta sul reddito delle persone fisiche.
Si tratta di:
- Russia, con aliquota al 13 per cento
- Estonia, con aliquota al 20 per cento
- Romania con aliquota al 10 per cento
- Bosnia-Erzegovina con aliquota al 10 per cento
- Bielorussia con aliquota al 13 per cento
- Bulgaria con aliquota al 10 per cento
- Ucraina con aliquota al 18 per cento
- Ungheria con aliquota al 15 per cento
I Paesi che hanno abbandonato la flat tax
Invero, come messo in evidenza da Ocpi, gli ultimi studi disponibili suggeriscono che la flat tax non ha avuto concreti risvolti positivi sulla crescita e sul gettito fiscale.
A tal riguardo, alcuni Stati che prima la adottavano hanno, di recente, fatto marcia indietro, orientando il proprio sistema fiscale, precedentemente tarato su un’aliquota unica, verso meccanismi a due o tre aliquote.
È questo il caso:
- della Serbia che è passata dall’aliquota unica del 14 per cento introdotta a tre aliquote del 10, 20 e 25 per cento
- della Slovacchia che è passata dall’aliquota al 19% a due aliquote del 19 e 25 per cento
- della Repubblica Ceca che è passata dall’aliquota unica al 15 per cento a due aliquote del 15 e 23 per cento
- Dell’Albania che è passata da una tassa unica del 10 per cento a due aliquote del 13 e 23 per cento
- della Lettonia che è passata dal 25 per cento a tre aliquote del 20, 23 e 31 per cento
- della Lituania che è passata da una tassa unica del 15 per cento a un sistema a tre aliquote del 15, 20, 32 per cento
- la Macedonia a partire dal 1° gennaio 2023, abbandonerà la flat tax al 10 per cento introdotta per adottare un sistema fiscale a due aliquote (del 10 e 18 per cento)
Pro e contro della flat tax
Come sottolineato dal report di Ocpi, dal punto di vista teorico i vantaggi legati all’introduzione della flat tax ci sono e, in linea generale, consistono nel fatto che detto meccanismo semplifica il sistema fiscale, migliorando la trasparenza e riducendo i costi amministrativi, nonché riduce l’efficienza economica e stimolerebbe la crescita del Pil.
Tuttavia, la più recente esperienza pratica, dettata dal fatto che dal 2010 ad oggi sette paesi hanno deciso di abbandonare l’aliquota unica, lascia aperto qualche dubbio sull’efficacia della flat tax.
In effetti, a parere di alcuni recenti studi non sarebbe così evidente il nesso causale tra gli eventuali miglioramenti nell’incameramento di gettito e più in generale nella crescita economica e l’introduzione di un’aliquota unica.
Inoltre, ad avviso del Fondo Monetario Internazionale l’introduzione di una flat tax non avrebbe effetti significativi sull’offerta di lavoro e in generale sulla crescita aggregata.
Alla luce di tutto ciò, è evidente che quello della flax tax è un argomento assai insidioso, che non permette, lungi da un’esperienza concreta, di valutare, quasi aprioristicamente, quali potrebbero essere le reali ricadute sul sistema fiscale ed economico di un paese.