Entrate tributarie: gettito ancora in crescita

L’incremento di gettito è risultato influenzato dall’effetto positivo delle proroghe e delle sospensioni dei versamenti degli ultimi decreti
L'aumento dei prezzi al consumo ha spinto la crescita del gettito Iva
Le entrate tributarie, nel periodo 1 gennaio - 31 luglio 2022, hanno registrato una crescita considerevole, rispetto al precedente periodo del 2021, superando quota 288 miliardi di euro. Si potrebbe dire, quindi, che mentre l'economia rallenta e l'inflazione cresce, le entrate non soffrono arresti.
Secondo il Ministero dell’economia l’aumento sfiorerebbe il 12%; più precisamente si parla dell’11,7%.

Questa crescita in termini di gettito può essere spiegata tenendo conto di tre fattori, due dei quali, fa sapere il Mef, correlati all’intervento del legislatore. L’incremento di gettito è risultato influenzato, infatti, dall’effetto positivo delle proroghe e delle sospensioni dei versamenti introdotte dal decreto Rilancio e dal decreto Agosto nonché dall’aumento dei prezzi al consumo che ha, conseguentemente, spinto la crescita del gettito Iva.
Come messo in evidenza dal Mef, le imposte dirette si attestano a 157.949 milioni di euro (+13.985 milioni di euro, pari a +9,7%) e le imposte indirette risultano pari a 130.474 milioni di euro (+16.336 milioni di euro, pari a +14,3%).
Bene le entrate Iva. Queste sono risultate pari a 87.312 milioni di euro (+13.775 milioni di euro, pari a +18,7%), di cui:
- 74.286 milioni di euro (+8.771 milioni di euro, pari a +13,4%) derivano dalla componente relativa agli scambi interni, di cui 7.853 milioni di euro (+277 milioni di euro, pari a +3,7%) dai versamenti delle P.A. a titolo di split payment (L. n. 190/2014);
- 13.026 milioni di euro (+5.004 milioni di euro, pari a +62,4%) affluiscono dal prelievo sulle importazioni.
Per quanto concerne il gettito delle imposte sulle transazioni, si sono registrati i seguenti andamenti:
- l’imposta di registro ha generato entrate per 3.296 milioni di euro (+158 milioni di euro, pari a +5,0%);
- l’imposta di bollo per 4.958 milioni di euro (+793 milioni di euro, pari a +19,0%);
- le tasse e imposte ipotecarie per 1.055 milioni di euro (-16 milioni di euro, pari a –1,5%);
- i diritti catastali e di scritturato per 426 milioni di euro (-4 milioni di euro, pari a -0,9%).
Tra le altre imposte sugli affari, l’imposta sulle assicurazioni ammonta a 398 milioni di euro (-9 milioni di euro, pari a –2,2%).
L’accisa sui prodotti energetici, invece, si attesta a 10.472 milioni di euro (-1.398 milioni di euro, pari a –11,8%); l’accisa sull’energia elettrica e addizionali ammonta a 1.717 milioni (+255 milioni, pari a +17,4%); l’accisa sul gas naturale per combustione (gas metano) ha generato entrate per 2.293 milioni di euro (+495 milioni di euro, pari a +27,5%).