Cedolare secca: cos'è e perché (e a chi) conviene?

17.5.2022
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La cedolare secca è un regime facoltativo, nato per favorire l'emersione dei contratti di affitto in nero, che garantisce un vantaggio fiscale
Sono sempre di più i contribuenti che optano per la cedolare secca
In linea generale, l’opzione della cedolare secca comporterà l’applicazione dell’aliquota al 21%
La cedolare secca si conferma essere una “formula vincente”. Questo è quello che emerge dai dati rilasciati di recente dal Mef, da cui si evince che sono sempre di più i contribuenti che optano per il regime di tassazione sostitutiva sui redditi derivanti da immobili concessi in locazione (cedolare secca).
Più nel dettaglio, dalle tavole statistiche del Mef, relative alle dichiarazioni presentate nel 2021 per l'anno di imposta 2020, emerge che sono oltre 2,5 milioni gli italiani che hanno preferito ricorrere al regime della cedolare secca, il cui gettito complessivo ha raggiunto la soglia di 3 miliardi di euro, con una somma pro-capite media per contribuente pari a circa 1.140 euro.
E invero, la cedolare secca consiste in un regime facoltativo, nato per favorire l'emersione dei contratti di affitto in nero, che si sostanzia – come ricorda l'Agenzia delle entrate – nel pagamento di un'imposta sostitutiva dell'Irpef e delle addizionali (per la parte derivante dal reddito dell'immobile). Possono fruire di questo regime le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento sul bene immobile e che non locano il bene nell'esercizio di attività di impresa o di arti e professioni.
Optare per detto regime garantisce un vantaggio fiscale. I contratti di locazione sotto cedolare secca, infatti, permettono di non pagare l'imposta di registro e l'imposta di bollo, beninteso che la scelta del regime della cedolare secca implica la rinuncia alla facoltà di chiedere, per tutta la durata dell'opzione, l'aggiornamento del canone di locazione, la variazione Istat dell'indice nazionale dei prezzi al consumo.
L'imposta sostitutiva si calcola applicando un'aliquota del 21% sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti (potrà optare per la cedolare secca al 21% anche chi si avvale del regime delle locazioni brevi).
È, inoltre, prevista un'aliquota ridotta al 10% per i contratti di locazione a canone concordato relativi ad abitazioni ubicate nei comuni con carenze di disponibilità abitative, dei comuni confinanti con gli stessi nonché degli altri comuni capoluogo di provincia nei comuni ad alta tensione abitativa.
Optare per detto regime garantisce un vantaggio fiscale. I contratti di locazione sotto cedolare secca, infatti, permettono di non pagare l'imposta di registro e l'imposta di bollo, beninteso che la scelta del regime della cedolare secca implica la rinuncia alla facoltà di chiedere, per tutta la durata dell'opzione, l'aggiornamento del canone di locazione, la variazione Istat dell'indice nazionale dei prezzi al consumo.
L'imposta sostitutiva si calcola applicando un'aliquota del 21% sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti (potrà optare per la cedolare secca al 21% anche chi si avvale del regime delle locazioni brevi).
È, inoltre, prevista un'aliquota ridotta al 10% per i contratti di locazione a canone concordato relativi ad abitazioni ubicate nei comuni con carenze di disponibilità abitative, dei comuni confinanti con gli stessi nonché degli altri comuni capoluogo di provincia nei comuni ad alta tensione abitativa.
L'opzione della cedolare secca comporterà l'applicazione dell'aliquota al 21% o al 10%, unitamente alle altre regole del regime, per l'intera durata del contratto (e dell'eventuale proroga), fermo restando che è facoltà del locatore revocare l'opzione in ciascuna annualità contrattuale successiva a quella in cui è stata esercitata. La revoca deve essere effettuata entro 30 giorni dalla scadenza dell'annualità precedente e comporta il versamento dell'imposta di registro, eventualmente dovuta.
Infine, il reddito assoggettato a cedolare sarà escluso dal reddito complessivo e sarà essere compreso nel reddito ai fini del riconoscimento della spettanza o della determinazione di deduzioni, detrazioni o benefici di qualsiasi titolo collegati al possesso di requisiti reddituali (Isee).
Infine, il reddito assoggettato a cedolare sarà escluso dal reddito complessivo e sarà essere compreso nel reddito ai fini del riconoscimento della spettanza o della determinazione di deduzioni, detrazioni o benefici di qualsiasi titolo collegati al possesso di requisiti reddituali (Isee).