Assegnazione di beni della società ai soci: quali vantaggi?

È possibile fruire di un regime agevolato per l’assegnazione agevolata degli immobili della società ai soci
L’agevolazione è concessa alle società in nome collettivo, in accomandita semplice, a responsabilità limitata, per azioni e in accomandita per azioni
Prorogato di due mesi il termine per comunicare l’assegnazione agevolata dei beni ai soci.
Slitta, infatti, dal 30 settembre al prossimo 30 novembre il tempo per l’assegnazione agevolata dei beni ai soci a condizione, tuttavia, che si versi per intero l’imposta sostitutiva.
La Legge di Bilancio 2023, segnatamente ai commi ai 100-105, permette di assegnare o cedere beni mobili o immobili non usati come beni strumentali.
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Di cosa si tratta?
La disciplina prevede la possibilità di cedere beni della società, che non sono impiegati direttamente nelle attività a favore dei soci, così beneficiando di un’imposta sostitutiva delle imposte dirette agevolata, nonché di una riduzione dell’imposta di registro e delle imposte ipotecaria e catastale.
L’agevolazione è concessa alle società in nome collettivo, in accomandita semplice, a responsabilità limitata, per azioni e in accomandita per azioni e riferisce a beni immobili non strumentali per destinazione e beni mobili registrati non utilizzati come beni strumentali.
Ai fini dell’applicazione dell’agevolazione è richiesto che la cessione venga effettuata nei confronti di soggetti che risultano essere soci al momento dell’operazione agevolata, e dunque iscritti nel libro soci.
Agevolazione fiscale
Dal punto di vista delle imposte dirette è prevista, in relazione all’operazione di trasferimento di beni ai soci, l’applicazione di un’imposta sostitutiva omnicomprensiva dell’8 per cento (o del 10,5 per cento in caso di società di comodo).
Quanto alle imposte indirette, alcuna agevolazione è prevista in relazione all’imposta sul valore aggiunto, Iva, mentre nel caso in cui l’assegnazione sia soggetta ad imposta di registro, ipotecaria e catastale, l’agevolazione prevede il dimezzamento dell’imposta rispetto alla misura ordinaria, mentre le altre sono dovute in misura fissa di 200 euro ciascuna.