Il mattone del 2023: i trend e le nuove sfide del real estate

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La logistica resterà un settore interessante, così come tutto il living. E tra i trend e le sfide del 2023 ci sono: la transazione ecologica, il boom della tecnologia applicata agli immobili e ai servizi, la sostenibilità finanziaria, l'accessibilità di tipo sociale ed economico, oltre al tema dei collegamenti e delle infrastrutture
Proseguirà la corsa del residenziale, in tutte le sue sfaccettature, e continuerà il boom della logistica, mentre la scommessa sarà la ripresa del commerciale. Questi i trend e le sfide del settore immobiliare nel 2023, evidenziati a margine della presentazione del 30° Forum “The future is now” che Scenari Immobiliari organizzerà a Santa Margherita Ligure il 16 e 17 settembre presso il Grand Hotel Miramare.

“Il mercato immobiliare 2021-22,  fatto salvo i venti di guerra  e tutte le ricadute che questi porteranno nel breve periodo, è estremamente florido, anche se, probabilmente, i risultati del 2022,  soprattutto per il residenziale,  non saranno così esagerati come quelli dello scorso anno, che erano stati totalmente inaspettati,  perché non si era trattato solo di un rimbalzo rispetto al 2020, ma di un importante aumento rispetto al 2019, anno molto buono per il settore real estate Italiano”. A parlare Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, che – in merito ai trend da tendere in considerazione - ha parlato “di un assestamento degli uffici, comparto che ha avuto qualche difficoltà nel 2021” e di “una ripartenza del mercato del commercio, settore in cui credo moltissimo – ha detto - perché credo molto nelle città”.
Interpellata sulle tendenze e i trend del prossimo anno,  Paola Ricciardi, di Kroll Reag, ha detto che “ci sono delle asset class su cui c'è ancora molta competizione, in particolare sulla logistica, dove permane un interesse veramente sfrenato, in parte legato all'evoluzione del comparto nell'ultimo periodo e alla crescita dell'e-commerce.  Altra area, in questo momento di estrema interesse, è quella residenziale in tutte le sue sfaccettature”, ha poi spiegato, precisando che, in Italia, questo ambito è stato definito del living (residenza in affitto) e comprende un po' tutti i segmenti della vita di un uomo: si parte dai giovani, con lo student housing, per poi proseguire con il social housing e la ricerca di abitazioni a prezzi calmierati, giungere  al multi-family e alla possibilità di avere delle soluzioni più flessibili rispetto al passato, fino ad arrivare al senior housing.  Sono come minimo 4 segmenti che sono 'un di cui' del residenziale, ma che hanno delle caratteristiche specifiche molto definite, che sono tutt'ora in fase di evoluzione in termini di prodotto”, ha detto Ricciardi, precisando che in questo momento sul mercato si fatica. Il motivo? Ci sono molto operatori interessati, ma l'immobiliare non si realizza dall'oggi al domani,  ci sono dei tempi pratici da rispettare; inoltre, qui si apre tutta la parentesi legata al fatto che in questo momento i tempi di realizzazione e gli sviluppi sono un po' rallentati dai fenomeni inflattivi di crescita dei costi delle materie prime. Stiamo attraversando una situazione un po' complicata, che vale sia per lo sviluppo degli immobili ai fini di una vendita, sia per il built to rent (affitto). Da questo punto di vista però si apriranno nuove opportunità sia per i privati sia per le sgr.

Il futuro è dunque nella città, “una città che non dev'essere contrapposta al “non urbano”,  ma che dev'essere percepita come il luogo in cui “noi cresciamo come persone, dove noi viviamo e abbiamo possibilità di avere relazioni e di migliorare”, ha spiegato Zirnstein, precisando che è di vitale importanza tutta la  funzione immobiliare, assolutamente necessaria alla vita delle città,  perché è un presidio di sicurezza, fonte di divertimento e di movimento per le persone, oltre che fonte di interesse. “Il settore commerciale ha visto una diminuzione di transazioni e un calo di risultati molto importanti, ma si tratta di una flessione e di una difficoltà che vengono prima dell'avvento del covid e che la pandemia ha poi accentuato; abbiamo visto un aumento dell'utilizzo dell'e-commerce molto più veloce delle aspettative di crescita che c'erano ( dovuto anche al fatto che in Italia avevamo numero più bassi rispetto agli altri paesi europei. E se probabilmente, rispetto ad alcuni risultati, tanto indietro non si tornerà, ma ci si stabilizzerà a un certo livello, i negozi continueranno ad avere un ruolo importante.” Il negozio è un grande presidio, è un elemento estremamente rilevante”, ha spiegato il dg di Scenari Immobiliari, che crede che, lavorando tutti bene,  si potrà assistere a una crescita del settore o, quantomeno, a una sua evoluzione.

Infine, tra i temi da prendere in considerazione come trend e sfide del 2023, Zirnstein ha parlato di “transazione ecologica,  boom della tecnologia applicata agli immobili e ai servizi, sostenibilità finanziaria, accessibilità di tipo sociale ed economico”, oltre che del tema “dei collegamenti e delle infrastrutture, che continuerà a essere centrale”.
Direttore di We-Wealth.com e caporedattore del magazine. Giornalista professionista, è laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Torino. Ha lavorato a MF, Bloomberg Investimenti, Finanza&Mercati. Ha collaborato con Affari&Finanza (Repubblica) e Advisor

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