Comprare casa in Italia: un confronto tra Milano e Torino

28.2.2022
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Quante annualità di stipendio servono per acquistare un appartamento in Italia? Nelle grandi città la media è 6,7. Fa eccezione Milano con 12,3; a Torino ne bastano 4,8
I rendimenti immobiliari di un appartamento di 65m2 si aggirano a Torino sul 4,8% lordo, leggermente di più del 4,1% di media di Milano
Se si guarda alla rivalutazione del capitale, dal 1998 al primo semestre 2021, Milano si è rivalutata del 107,7%, mentre Torino solo del 12,2%
Quante annualità servono per comprare un'abitazione di 85 metri quadrati? A fare il calcolo ci ha pensato l'ufficio studi del gruppo Tecnocasa, che ha preso come base il reddito di un dipendente a tempo pieno e ha ipotizzato che questo venisse destinato interamente all'acquisto di un'abitazione di media grandezza. Dallo studio è emerso che, nonostante il proseguimento della pandemia, in media in Italia nel 2021 occorrono 6,7 annualità, un dato in linea con il 2020 (piena esplosione del covid-19) e il 2019 (pre-coronavirus) quando il valore era di 6,6 annualità. Il valore è leggermente in aumento rispetto alle 6,2 annualità toccate nel 2016-2017 e 2018, ma molto in calo rispetto a 10 anni fa. Effettuando un confronto a distanza di dieci anni, infatti, emerge come a livello nazionale la differenza sia stata consistente: si è passati, infatti, dalle 8,4 annualità necessarie nel 2011 alle 6,7 del 2021.
Ovviamente molto dipende dal luogo in cui si acquista la casa. In tutte le grandi città, negli ultimi anni si registra una contrazione delle annualità di stipendio che occorrono per acquistare la un appartamento con l'eccezione di Milano in cui è necessario lo stesso numero di annualità.
Ancora una volta, quindi, Milano si conferma essere la città più cara. “Il capoluogo lombardo è anche quello che ha avviato un deciso recupero dei prezzi e questo comporta un maggiore impegno economico per l'acquisto della casa, pari a 12,3 annualità”, si legge all'interno della sedicesima edizione di “Casa trend” di Tecnocasa. Al secondo posto, tra le città più care, si colloca Roma, dove servono 9,2 annualità, seguita ancora una volta da Firenze con 8,6 annualità. Le città dove servono invece meno annualità di stipendio sono Palermo e Genova (3,5), quest'ultima con un lieve recupero rispetto a un anno fa dovuto al fatto che, nella prima parte del 2021, nel capoluogo ligure i valori sono leggermente aumentati. E a Torino? Ne bastano 4,8.
Ovviamente molto dipende dal luogo in cui si acquista la casa. In tutte le grandi città, negli ultimi anni si registra una contrazione delle annualità di stipendio che occorrono per acquistare la un appartamento con l'eccezione di Milano in cui è necessario lo stesso numero di annualità.
Ancora una volta, quindi, Milano si conferma essere la città più cara. “Il capoluogo lombardo è anche quello che ha avviato un deciso recupero dei prezzi e questo comporta un maggiore impegno economico per l'acquisto della casa, pari a 12,3 annualità”, si legge all'interno della sedicesima edizione di “Casa trend” di Tecnocasa. Al secondo posto, tra le città più care, si colloca Roma, dove servono 9,2 annualità, seguita ancora una volta da Firenze con 8,6 annualità. Le città dove servono invece meno annualità di stipendio sono Palermo e Genova (3,5), quest'ultima con un lieve recupero rispetto a un anno fa dovuto al fatto che, nella prima parte del 2021, nel capoluogo ligure i valori sono leggermente aumentati. E a Torino? Ne bastano 4,8.

Fonte: Tecnocasa
Focus su Torino
Vediamo come si muovono quindi i vari mercati. Dopo aver analizzato la piazza milanese, in questo articolo ci soffermiamo su Torino. Pur essendo a soli 140 chilometri di distanza, la città della Mole Antonelliana presenta prezzi decisamente più bassi rispetto alla piazza di Milano.
Le analisi condotte dall'ufficio studi del Gruppo Tecnocasa rilevano che nei primi sei mesi del 2021 i prezzi di Torino hanno registrato un aumento dello 0,7%, ma dal 2013 in poi il calo registrato dalla piazza torinese è stato decisamente maggiore rispetto a quello della media delle grandi città.
Per chi fosse interessato a mettere a reddito un immobile, però, il ritorno è interessante: mediamente, i rendimenti immobiliari di un appartamento di 65m2 si aggirano, infatti, a Torino sul 4,8% lordo, leggermente di più quindi del 4,1% di media di Milano.

Fonte: Tecnocasa
Bisogna però prestare attenzione alle varie zone. Così come il capoluogo lombardo, anche a Torino i rendimenti maggiori si ottengono nelle aree periferiche.
Sempre secondo i dati di Tecnocasa, infatti, a Torino il rendimento annuo lordo più elevato si tocca nei quartieri di Sassi-Superga (9%), Borgo Vittoria- zona Mercato (7,8%) e Barriera di Milano (7,1%). Parliamo di zone periferiche, spesso con un'offerta di tipologia popolare e dai prezzi contenuti, ma con una buona domanda di immobili in affitto. I rendimenti più bassi si segnalano, invece, nelle zone più signorili tra cui la centrale via Roma-piazza San Carlo (2,5%) e Gran Madre (2,8%) dove si concentrano numerosi immobili signorili della città. Piacciono per investimento le zone universitarie, tra cui San Salvario-Università (3,6%) e Cenisia-Adriano-Politecnico (4,3%): un bilocale nella prima costa intorno a 130 mila euro e nella seconda 107 mila euro e si affittano rispettivamente a 4.800 e 4.600 euro all'anno.
Se si guarda poi, non solo al rendimento, ma anche alla rivalutazione del capitale, dal 1998 al primo semestre 2021, la rivalutazione media delle grandi città italiane è stata del 38,2%. La città che si è rivalutata maggiormente è stata Milano con 107,7%, mentre a Torino l'incremento è stato solo del 12,2%.
Sempre secondo i dati di Tecnocasa, infatti, a Torino il rendimento annuo lordo più elevato si tocca nei quartieri di Sassi-Superga (9%), Borgo Vittoria- zona Mercato (7,8%) e Barriera di Milano (7,1%). Parliamo di zone periferiche, spesso con un'offerta di tipologia popolare e dai prezzi contenuti, ma con una buona domanda di immobili in affitto. I rendimenti più bassi si segnalano, invece, nelle zone più signorili tra cui la centrale via Roma-piazza San Carlo (2,5%) e Gran Madre (2,8%) dove si concentrano numerosi immobili signorili della città. Piacciono per investimento le zone universitarie, tra cui San Salvario-Università (3,6%) e Cenisia-Adriano-Politecnico (4,3%): un bilocale nella prima costa intorno a 130 mila euro e nella seconda 107 mila euro e si affittano rispettivamente a 4.800 e 4.600 euro all'anno.
Se si guarda poi, non solo al rendimento, ma anche alla rivalutazione del capitale, dal 1998 al primo semestre 2021, la rivalutazione media delle grandi città italiane è stata del 38,2%. La città che si è rivalutata maggiormente è stata Milano con 107,7%, mentre a Torino l'incremento è stato solo del 12,2%.

Fonte: Tecnocasa