Calcio e real estate: la coppa spinge il mercato immobiliare

13.7.2021
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La vittoria dell'Italia agli europei dovrebbe spingere ulteriormente al rialzo il mercato real estate italiano. Il passato insegna: dopo il 1982 e il 2006, anni in cui l'Italia ha vinto i mondiali di calcio, il mercato immobiliare italiano ha fatto registrare incrementi nelle compravendite e nei prezzi superiori alle attese (oltre il 5%)
Nel primo semestre del 2021, le compravendite nei principali Paesi europei sono state circa 1,8 milioni, in crescita del 33,7% rispetto allo stesso periodo del 2020
In Italia, la crescita è stata del 34,8% nei primi sei mesi dell’anno in corso
L’impatto della vittoria dell’Italia agli europei è quantificato in un incremento dello 0,7% del Pil
“Dopo il 1982 e il 2006, anni in cui l'Italia ha vinto i mondiali di calcio, il mercato immobiliare italiano ha fatto registrare incrementi nelle compravendite e nei prezzi superiori alle attese (oltre il 5%)”. Lo ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, durante la conferenza stampa di presentazione, al Principe di Savoia di Milano, della 28esima edizione del Forum di Santa Margherita Ligure.
“Le prospettive del mercato immobiliare italiano nel 2021 sono molto positive e la vittoria al campionato europeo può essere la “ciliegina sulla torta” che spingerà la domanda residenziale. Sicuramente aiuterà anche gli stranieri a investire nel nostro Paese”, ha proseguito Breglia, che è fiducioso sul recupero, o meglio, sulla corsa del mercato real estate italiano.
Tutte le maggiori ricerche stimano che l'impatto della vittoria dell'Italia agli europei sia dell'ordine di uno 0,7% del Pil. Secondo la Coldiretti, infatti, la vittoria agli Europei potrebbe regalarci 12 miliardi di euro di Pil in più. E magari anche un aumento dell'export vicino al 10%, proprio come successe quando l'Italia vinse i mondiali in Germania, nel 2006.
“Già le previsioni erano state riviste al rialzo rispetto a quello che potrebbe essere la nostra ricchezza a fine anno, ora queste stime, se si dovessero avverare, sarebbero molto positive per il mercato immobiliare italiano - ha proseguito Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari - Lo 0,7% - 1% di Pil in più lo è anche per il mercato residenziale, per cui se noi facciamo circa 600-650 mila compravendite l'anno, l'1% in più significa 6mila-6.500 compravendite in più. E non sono numeri piccolissimi nel nostro settore, dove i fondi hanno raggiunto ora quota 100 miliardi e potrebbero salire a fine 2021 a 106 miliardi, dai 105 previsti pre-vittoria”.
Nel primo semestre del 2021, infatti, le compravendite nei principali Paesi europei sono state circa 1,8 milioni, in crescita del 33,7% rispetto allo stesso periodo del 2020; dato che sale al 34,8% se si analizza la sola Italia. Il dato è ovviamente condizionato dalla situazione di chiusura del 2020, ma la tendenza che si sta assistendo è quella a una corsa alla casa per tutti i mercati continentali. “In buona parte è l'effetto di quello che c'è stato lo scorso anno. Le persone sono rimaste chiuse per tanto tempo nelle proprie case e si sono accorte delle carenze del patrimonio residenziale: case senza affacci esterni, troppo piccole rispetto alle esigenze familiari, spesso senza servizi, non solo tecnologici, ma anche igienici, visto che il 70% delle abitazioni italiane ha solo un bagno, mentre il 40% non ha uno spazio esterno e la dimensione media in città è di 68mq – ha proseguito Breglia – Tutti questi aspetti hanno messo in moto questa domanda di miglioramento della qualità della vita, che porta alla ricerca di nuove abitazioni più grandi, anche nei centri minori, e più vivibili”.
Cos'ha alimentato questa “macchina” che si è messa in moto? “Un aumento effettivo del risparmi delle famiglie europee e italiane dello scorso anno, mutui convenienti e basse attese di inflazione”, ha risposto il presidente di Scenari Immobiliari, che poi ha precisato: “Si apre un periodo d'oro per il mercato residenziale”.
Le previsioni per fine anno sono di un ulteriore sensibile aumento. Le prospettive del residenziale sono, infatti, di una crescita prolungata per i prossimi tre anni a meno di nuovi eventi imprevedibili e non controllabili come quello da cui si sta lentamente cercando di uscire.
Se si passa ad analizzare i prezzi, in tutti i Paesi i prezzi medi sono saliti, con l'esclusione solo dell'Italia, per il momento. Se si tralasciano, infatti, alcune grandi città (come Milano e Roma in primis) i prezzi delle abitazioni nel nostro paese rimangono ancora in territorio negativo con una variazione media globale di -1,6% annuo a fine giugno.
Per un'analisi dell'andamento delle compravendite e dei prezzi nelle principali piazze europee si riporta il grafico seguente:
“Già le previsioni erano state riviste al rialzo rispetto a quello che potrebbe essere la nostra ricchezza a fine anno, ora queste stime, se si dovessero avverare, sarebbero molto positive per il mercato immobiliare italiano - ha proseguito Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari - Lo 0,7% - 1% di Pil in più lo è anche per il mercato residenziale, per cui se noi facciamo circa 600-650 mila compravendite l'anno, l'1% in più significa 6mila-6.500 compravendite in più. E non sono numeri piccolissimi nel nostro settore, dove i fondi hanno raggiunto ora quota 100 miliardi e potrebbero salire a fine 2021 a 106 miliardi, dai 105 previsti pre-vittoria”.
Nel primo semestre del 2021, infatti, le compravendite nei principali Paesi europei sono state circa 1,8 milioni, in crescita del 33,7% rispetto allo stesso periodo del 2020; dato che sale al 34,8% se si analizza la sola Italia. Il dato è ovviamente condizionato dalla situazione di chiusura del 2020, ma la tendenza che si sta assistendo è quella a una corsa alla casa per tutti i mercati continentali. “In buona parte è l'effetto di quello che c'è stato lo scorso anno. Le persone sono rimaste chiuse per tanto tempo nelle proprie case e si sono accorte delle carenze del patrimonio residenziale: case senza affacci esterni, troppo piccole rispetto alle esigenze familiari, spesso senza servizi, non solo tecnologici, ma anche igienici, visto che il 70% delle abitazioni italiane ha solo un bagno, mentre il 40% non ha uno spazio esterno e la dimensione media in città è di 68mq – ha proseguito Breglia – Tutti questi aspetti hanno messo in moto questa domanda di miglioramento della qualità della vita, che porta alla ricerca di nuove abitazioni più grandi, anche nei centri minori, e più vivibili”.
Cos'ha alimentato questa “macchina” che si è messa in moto? “Un aumento effettivo del risparmi delle famiglie europee e italiane dello scorso anno, mutui convenienti e basse attese di inflazione”, ha risposto il presidente di Scenari Immobiliari, che poi ha precisato: “Si apre un periodo d'oro per il mercato residenziale”.
Le previsioni per fine anno sono di un ulteriore sensibile aumento. Le prospettive del residenziale sono, infatti, di una crescita prolungata per i prossimi tre anni a meno di nuovi eventi imprevedibili e non controllabili come quello da cui si sta lentamente cercando di uscire.
Se si passa ad analizzare i prezzi, in tutti i Paesi i prezzi medi sono saliti, con l'esclusione solo dell'Italia, per il momento. Se si tralasciano, infatti, alcune grandi città (come Milano e Roma in primis) i prezzi delle abitazioni nel nostro paese rimangono ancora in territorio negativo con una variazione media globale di -1,6% annuo a fine giugno.
Per un'analisi dell'andamento delle compravendite e dei prezzi nelle principali piazze europee si riporta il grafico seguente:

Andamento delle compravendite e dei prezzi medi di immobili residenziali in Europa