Boom del mattone: case al +10%. Tira aria di bolla?

La crescita annuale dei prezzi delle case nell’economie avanzate ha raggiunto il 9,4% - il ritmo più alto degli ultimi 30 anni. A maggio l’indice S&P CoreLogic Case-Shiller, che traccia il mercato immobiliare statunitense, ha segnato il +16,6%
Come riporta Oxford Economics oggi gli immobili - anche alla luce del fatto che il trend rialzista del real estate nell'ultimo decennio, è stato uno dei più forti che si siano mai registrati dal 1900 – sarebbero sopravalutati del 10%
Per gli analisti non si tratta di bolla dalle possibili ripercussioni nefaste, come nel 2008. A fattori inflazionistici di natura temporanea si accompagna anche una maggiore solidità del sistema finanziario
Lo spettro di ciò che è successo nel 2008 sarebbe dunque destinato a rimanere poco più di fantasma. Adam Sleter di Oxford Economics fa notare che alcuni fattori inflazionistici sono di natura temporanea, come gli incentivi fiscali del governo e le interruzioni delle catene di approvvigionamento globale causata dai ritardi nei porti. Il rischio poi di un contagio all'intero sistema economico è poi molto ridotto. Come ricorda Quartz, la crescita del credito è più bassa rispetto a prima della crisi finanziaria globale, gli standard di prestito sono più alti di quanto non fossero durante la bolla dei mutui subprime, il sistema bancario è stato fortificato e il governo americano non sta spingendo a comprare casa persone che non possono permettersela. Infine, l'ingegneria finanziaria che una volta trasformava i prestiti immobiliari di bassa qualità in titoli con rating AAA è stata messa in cortocircuito.