Oro a 3000 dollari entro 2021: “The Fed can't print gold”

Il valore del metallo prezioso corre di pari passo con la marea montante di politiche fiscali e monetarie messe in campo dalle istituzioni internazionali per dare respiro a un'economia asfittica. Avere troppo denaro in circolazione però ne riduce il valore, e gli investitori cercano valori "reali"
L'ultimo record all'oncia (sotto forma di lingotto) risale al lontano settembre 2011, quando si attestava a 1921,17 dollari. Ma dal 2019 a questa parte l'oro si è rivelato uno degli asset class meglio performanti in assoluto
Ci sono però dei rischi anche sulla tenuta dell'aurum. Ecco quali secondo gli analisti di BofA
L'oro verso i 3000 dollari: uno degli asset meglio performanti
Dall'inizio del 2019 l'aurum è stato uno dei primi della classe fra le attività da investimento. In un 2020 completamente avverso al rischio, solo la performance dei Treasury a 30 anni ha fatto meglio del suo 11,8%. Ora, oltre al suo status di bene rifugio per eccellenza, arrivano anche i tassi di interesse ancora più in picchiata a dargli man forte. Una delle "leggi" economiche per eccellenza è infatti quella che descrive la relazione inversa fra oro e tassi di interesse. E data la crisi attuale, la peggiore da quasi un secolo a questa parte, questi ultimi resteranno per lo più negativi ancora a lungo.
Inoltre, concludono gli analisti strategici, c'è un altro motivo per cui hanno scommesso che l'oro aumenterà del 50%. Solo il 5,7% degli investitori è lungo sul metallo giallo: a gennaio, era il 56%.
