Hedge fund e coronavirus

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Il 2020 inizia all'insegna degli hedge fund e del coronavirus. Secondo l'ultimo report pubblicato da Credit Suisse gli hedge fund sono un elemento importante all'interno di un portafoglio

La ricerca mostra come la volatilità del portafoglio e i rischi estremi diminuiscono all'aumentare dell'allocazione in hedge fund

Inoltre, gli investimenti in hedge fund conferiscono stabilità in periodi turbolenti

Gli hedge fund come arma vincente negli investimenti. Secondo uno studio di Credit Suisse “aggiungendo investimenti in hedge fund attentamente selezionati a un portafoglio di azioni e obbligazioni si ha come risultato un miglioramento dei rendimenti rettificati per il rischio”. In particolare, la volatilità del portafoglio e i rischi estremi diminuiscono all'aumentare dell'allocazione in hedge fund. Gli indici di Sharpe dei portafogli aumentano moderatamente per tutti i profili di rischio, soprattutto nell'estremità inferiore dello spettro di rischio, per l'effetto positivo delle correlazioni tra hedge fund e altri asset e le particolarità della volatilità degli hedge fund attraverso periodi di propensione e avversione al rischio.
Gli investimenti in hedge fund conferiscono stabilità in periodi turbolenti. Secondo Credit Susse gli hedge fund mostrano alcuni dei minori aumenti della volatilità nei periodi turbolenti (risk- off), analogamente alle obbligazioni investment grade. “La volatilità inferiore dei rendimenti è frutto dell'abilità dei gestori di hedge fund di rettificare le esposizioni al rischio e di sfruttare le posizioni corte” specifica il rapporto. In tal modo la stabilità dei rendimenti del portafoglio migliora con l'aggiunta di hedge fund, in particolare in un contesto di mercato difficile. Tuttavia i risultati di cui sopra sono validi soltanto investendo in soluzioni di hedge fund che prevedono uno speciale processo di due diligence e selezione del gestore. Ciò è particolarmente importante in un contesto di fine ciclo come quello attuale, quando le valutazioni degli asset sono elevate e sussistono rischi per la crescita.

Focus Corona Virus

La ripresa in atto nel manifatturiero globale è destinata ad essere bloccata sul nascere a partire da febbraio. Il coronavirus e gli sforzi per contenerlo interferiscono in maniera significativa con la crescita cinese e rappresentano uno shock di incertezza con ripercussioni in tutto il mondo, che potrebbe essere seguito da nuove serie di infezioni al di fuori della Cina. “I metalli e i prezzi di spedizione già segnalano un rallentamento dell'attività. Nelle prossime settimane gli indici dei direttori agli acqui- sti potrebbero lanciare lo stesso segnale. La portata di qualsivoglia flessione dipenderà dall'ulteriore contagio del virus, dall'effetto di nuove misure di contenimento, oltre che dal grado di incertezza globale che ne scaturirà” specifica Credit Suisse.
Il corona virus rappresenta dunque un grosso problema soprattutto per il manifatturiero.. La provincia di Hubei, che costituisce l'epicentro dell'epidemia, rappresenta quasi il 5% del settore in Cina, ed è anche un importante snodo dei trasporti. I dati sulle importazioni saranno utili nell'attenuare l'incertezza sulla portata dello shock. I dati sulla produzione industriale e sul prodotto interno lordo generalmente mostrano un'assenza di volatilità attesa rispetto alle statistiche globali e alle cifre bottom-up. Nel periodo di gennaio e febbraio questi dati sono particolarmente difficili da interpretare a causa di fastidiose questioni stagionali.
Il virus, riducendo le ore di lavoro, rappresenta uno shock dal lato dell'offerta che agirà dapprima come shock sul fronte della domanda, dato che l'incertezza probabilmente avrà un effetto notevole sugli ordini a breve termine e sui dati relativi agli acquisti per consumatori e imprese. Se si tratta realmente di uno shock dal lato dell'offerta e se il virus in definitiva non aumenterà toccando i livelli delle previsioni più pessimistiche, allora potremmo assistere a una considerevole volatilità bidirezionale sia nella crescita reale che nei prezzi.

Gli investimenti globali

Forti consumi hanno sostenuto una domanda globale robusta nel 2019, che però è destinata ad attenuarsi a un ritmo più sostenibile nei prossimi trimestri. “Non prevediamo una debolezza significativa o prolungata nei consumi, fintanto che i mercati del lavoro si manterranno solidi nei paesi sviluppati. Nel frattempo le prospettive della domanda globale nel 2020 dipenderanno da un'effettiva ripresa degli investimenti in grado di compensare il rallentamento dei consumi. A nostro parere un'accelerazione degli investimenti appare improbabile a breve” specifica il report di Credi Suisse.
Proprio quando l'incertezza sul fronte commerciale stava cominciando a dissiparsi, i timori per il virus hanno gettato una nuova cappa di incertezza sul piano globale. Le prospettive per le spese in conto capitale delle principali economie sono sottotono. Negli USA, è im- probabile un miglioramento degli investimenti a causa di profitti stagnanti, dell'incertezza sul piano politico e commerciale e delle ingenti spese effettuate dalle aziende in passato sulla scia dei tagli fiscali. Nell'Eurozona, i principali indicatori basati sulle indagini congiunturali suggeriscono una probabile flessione degli investimenti delle imprese. La spesa delle aziende giapponesi è destinata a mantenersi praticamente stagnante, dal momento che l'utilizzo della capacità produttiva è basso e alcuni investimenti erano già stati anticipati in vista dei rincari dell'imposta sul valore aggiunto lo scorso ottobre, che ora stanno mettendo sotto pressione i margini di alcune aziende.

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