Certificati, Vontobel scommette su Tesla

27.1.2020
Tempo di lettura: 2'
Ecco i certificati per chi vuole investire su Tesla, la cui ascesa in borsa in questi ultimi mesi è stata inarrestabile. Con la capitalizzazione che vola verso i 100 miliardi di dollari
Elon Musk non dovrà deludere le attese del mercato sul quarto trimestre 2019 se non vorrà vedere il titolo sgonfiarsi velocemente.
Nelle ultime sedute infatti il titolo è balzato sopra il muro dei 500 dollari per azione, più che raddoppiando il proprio valore negli ultimi 3 mesi. L'ascesa in Borsa di Tesla in questi ultimi mesi è stata inarrestabile, con capitalizzazione ormai poco sotto i 100 miliardi di dollari (più di Gm e Ford messe insieme).
Un boom dettato da vari fattori, tra cui le consegne record del 2019 a 367.500 veicoli, raggiungendo l'obiettivo annuale aziendale in vista del previsto lancio del SUV Model Y del 2020. Acquisti sul titolo dettati anche dalle prospettive di crescita in Cina con l'inizio delle consegne di veicoli costruiti nel suo nuovo stabilimento di Shanghai (Gigafactory 3).
Secondo Elon Musk il mercato cinese sarà il futuro catalyst per il titolo. Il ceo di Tesla ha confermato inoltre che costruirà una Gigafactory 4 nella zona di Berlino, dove ha in programma di realizzare nuovi veicoli oltre a Model 3 e Model Y. Occhi puntati sui conti del quarto trimestre 2019 che verranno diffusi il prossimo 28 gennaio. Gli analisti si aspettano un utile netto in lieve calo (-2,4% a/a) a $336 milioni, così come i ricavi (-2,4% a/a) stimati a circa $7 miliardi. Atteso invece un balzo (+12%) dell'Ebitda a oltre $1 miliardo.
Quanto al consensus, gli esperti sono ancora cauti sul titolo. Infatti, i 37 analisti che seguono Tesla si dividono in 10 Buy, 10 Hold e 16 sell. Il prezzo obiettivo medio è di 358 dollari, che implica una perdita potenziale del 30% rispetto alle quotazioni attuali. Infatti, alcuni analisti sono preoccupati che il sentimento degli investitori sia diventato rialzista troppo velocemente, ignorando alcuni dei rischi a breve termine.
Tuttavia, i più ottimisti scommettono che Tesla possa sfondare il tetto dei 6.000 dollari per azione entro cinque anni, entrando così nell'olimpo delle aziende con capitalizzazione da mille miliardi di dollari, quali Apple e Microsoft.
Un boom dettato da vari fattori, tra cui le consegne record del 2019 a 367.500 veicoli, raggiungendo l'obiettivo annuale aziendale in vista del previsto lancio del SUV Model Y del 2020. Acquisti sul titolo dettati anche dalle prospettive di crescita in Cina con l'inizio delle consegne di veicoli costruiti nel suo nuovo stabilimento di Shanghai (Gigafactory 3).
Secondo Elon Musk il mercato cinese sarà il futuro catalyst per il titolo. Il ceo di Tesla ha confermato inoltre che costruirà una Gigafactory 4 nella zona di Berlino, dove ha in programma di realizzare nuovi veicoli oltre a Model 3 e Model Y. Occhi puntati sui conti del quarto trimestre 2019 che verranno diffusi il prossimo 28 gennaio. Gli analisti si aspettano un utile netto in lieve calo (-2,4% a/a) a $336 milioni, così come i ricavi (-2,4% a/a) stimati a circa $7 miliardi. Atteso invece un balzo (+12%) dell'Ebitda a oltre $1 miliardo.
Quanto al consensus, gli esperti sono ancora cauti sul titolo. Infatti, i 37 analisti che seguono Tesla si dividono in 10 Buy, 10 Hold e 16 sell. Il prezzo obiettivo medio è di 358 dollari, che implica una perdita potenziale del 30% rispetto alle quotazioni attuali. Infatti, alcuni analisti sono preoccupati che il sentimento degli investitori sia diventato rialzista troppo velocemente, ignorando alcuni dei rischi a breve termine.
Tuttavia, i più ottimisti scommettono che Tesla possa sfondare il tetto dei 6.000 dollari per azione entro cinque anni, entrando così nell'olimpo delle aziende con capitalizzazione da mille miliardi di dollari, quali Apple e Microsoft.
I certificati Tesla, una soluzione intermedia
Tesla è un titolo ora da maneggiare con molta cautela. Se i conti del quarto trimestre 2019 non stupiranno il mercato infatti non si possono escludere forti vendite sul titolo. Tesla attualmente è al primo posto della classifica dei titoli più shortati a Wall Street. Graficamente il titolo non dà per ora segnali negativi ed anzi rimane in fortissimo ipercomprato, con volumi che accompagnano la corsa, ad indicare forza dei compratori.
L'analisi settimanale però si è chiusa il 17 gennaio 2020 con uno shooting star, pattern grafico che, se confermato con una chiusura negativa, potrebbe aprire una fase di ritracciamento verso i 400 dollari. Un segnale che potrebbe dare il via ai ribassi è la rottura dei 473 dollari, accompagnata da una fuoriuscita di Rsi da ipercomprato. In tal caso primi target a 435 e 400 dollari.