Polizze integrate, come spingeranno gli affari delle compagnie

Quello delle assicurazioni è uno degli ultimi servizi ad aver intrapreso il percorso di digitalizzazione, ma è anche uno dei più promettenti: infatti, la conoscenza limitata dei prodotti da parte della clientela ha comportato, nel mondo analogico, una bassa penetrazione delle coperture in una vasta gamma di possibili applicazioni. L'esperienza di consumo digitale, invece, può sottoporre al cliente una proposta assicurativa proprio nel momento in cui potrebbe sorgere il bisogno di una copertura, quando è maggiore la possibilità di far scattare la sottoscrizione.
Questo modello di assicurazione integrata, o embedded insurance, è una delle tendenze innovative più promettenti per il futuro giro d'affari di vecchi e nuovi attori assicurativi intenzionati a innovare i loro processi e l'offerta. Anche per questo l'embedded insurance è stato uno dei temi portanti del dell'Insurtech Village, l'incontro online che il 19 aprile ha anticipato gli eventi in presenz dell'Italy Insurance Forum che avranno luogo a Milano il prossimo 9 e 10 maggio. Come riassunto dal fondatore di Fintastico, Fabrizio Villani, il mondo delle polizze embedded ha già iniziato a farsi vedere in alcune popolari esperienze di acquisto online. Ad esempio, l'assicurazione sul biglietto aereo proposto nei portali delle compagnie; la polizza che Amazon propone per estendere la garanzia per alcuni dispositivi elettronici o elettrodomestici – un po' come già avviene nei punti vendita fisici. Questo, secondo Villani, supera i modelli classici di vendita incrociata (cross selling) e inserisce un prodotto assicurativo all'interno di un percorso di acquisto slegato da questo tema.
Nel panorama dell'insurtech, i due filoni principali dell'innovazione si concentreranno sulla digitalizzazione dei processi e sulle nuove modalità di interazione con i clienti, ha spiegato l'insurance leader di Deloitte, Romano Sacchi. L'embedded insurance rientra nel secondo insieme di trasformazioni. In questi processi, “le compagnie devono decidere se abbracciare questo modello in modo collaborativo o competitivo” rispetto ad altri attori emergenti del panorama. Le compagnie già presenti sul mercato potranno scegliere diverse strade, ha affermato Sacchi: se lanciare propire startup insurtech; proporsi come fabbriche prodotto; favorire operazioni di partnership o, ancora, proporsi come gestori in outsourcing, ad esempio per la gestione dei sinistri. In ogni caso, la decisione forse più importante in questa fase, per le compagnie è se “rimanere in attesa della crescita di volumi di business” per i servizi assicurativi più digitali o se “iniziare a investire in anticipo” per essere già pronti “quando il mercato sarà più disponibile”.
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Il potenziale di crescita dell'Insurtech in Italia
Che la platea potenziale per i servizi di assicurazione digitale sia in crescita lo hanno mostrato i dati presentati dal presidente dell'Italia Insurtech Association, Simone Ranucci Brandimarte: entro il 2030, secondo una ricerca realizzata nel 2019, oltre l'80% del target di clientela assicurativo sarà “digitale”. Entro lo stesso anno, ha calcolato un altro report di Bain & Co, il volume dei premi assicurativi lieviterà a 10mila miliardi (il doppio rispetto al 2020), con un apporto dell'80% dei canali digitali o ibridi. Sono numeri che anticipano e giustificano il flusso crescente di investimenti indirizzato verso le startup insurtech, nonostante la netta flessione osservata l'anno scorso, rispetto al 2021 record, da oltre 17 a 8,4 miliardi di dollari. Ranucci Brandimarte ha sottolineato come uno dei settori più promettenti, quello che in Italia mostrerà “i maggiori tassi di crescita nei prossimi anni”, sarà costituito dal digital bancassurance. Ovvero, l'insieme di servizi assicurativi proposti attraverso il canale bancario. L'importanza di questo canale deriva dalla vasta base di clienti di cui le banche oggi possono già disporre, in buona parte già digitalizzata. In Italia, l'acquisizione di sottoscrittori di polizze veicolati solo dai mezzi digitali delle banche crescerà dai 100 milioni di euro del 2022 a 14,5 miliardi nel 2030, di cui 4,5 miliardi nel ramo vita oggi assente nella bancassurance digitale (le stime sono Iia, Yolo, Capgemini). Considerata la sua posizione più arretrata in termini di penetrazione assicurativa, ha ribadito Ranucci Brandimarte, l'Italia può essere un terreno di forte crescita per l'insurtech e per le stratup dedicate a questo ambito.
Gli appuntamenti per approfondire le varie declinazioni che potrà assumere questo comparto saranno due: il primo si terrà solo su invito il 9 maggio a Milano, per l'Executive summit dell'Italy Insurance Forum organizzato da IKN Italy, evento che anticipa di un giorno la Main Conference che coinvolgera oltre 150 speaker italiani e internazionali.