Pagamenti e truffe sul web: ecco come proteggersi

Il phishing è un tentativo di frode via email con cui i raggiratori cercano di ottenere informazioni riservate come credenziali, codici di accesso o dati della carta di pagamento
Lo smishing consiste nella ricezione di un sms contenente un link o un numero telefonico da contattare, mentre il vishing è una truffa telefonica
In caso di pagamenti non autorizzati o di importo diverso rispetto a quello concordato, l’utente può chiedere un rimborso al proprio intermediario
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- la mail ha un tono d'urgenza e riguarda per esempio la scadenza di una password, un pacco in giacenza, addebiti o trasferimenti di denaro su conti online;
- l'utilizzo di formule generiche come “Gentile utente” o “Gentile cliente”;
- la presenza di errori grammaticali;
- la presenza di link per l'accesso al servizio di home banking;
- la presenza di pop-up nel sito in questione;
- la telefonata di un operatore (dal numero verde dell'istituto) con la richiesta di dati personali.
E se tutto questo non bastasse? In caso di pagamenti non autorizzati o di importo diverso rispetto a quello concordato, l'utente può chiedere un rimborso al proprio intermediario. “La contestazione dell'operazione deve essere effettuata prima possibile e comunque entro 13 mesi dalla data del pagamento, secondo quanto indicato dal contratto della banca”, precisa Bankitalia. “Anche se sono concessi 13 mesi di tempo per chiedere il rimborso, il cliente deve avvisare del furto, smarrimento o dell'operazione non autorizzata non appena ne viene a conoscenza”. L'intermediario, a sua volta, dispone di un giorno di tempo per restituire quanto dovuto. Ma potrà successivamente recuperare la cifra qualora accerti che l'utente non ne avesse realmente diritto.