Fintech, banche e startup si alleano: investimenti per 530 milioni

La spesa nell’innovazione tecnologico-finanziaria prevista per il biennio 2021-2022 ammonta a 530 milioni di euro, in crescita dai 456 milioni del biennio precedente
Quattro quinti delle iniziative d’investimento hanno visto la compartecipazione di società e istituzioni terze, cui in alcuni casi è stato affidato l’intero ciclo di realizzazione del progetto
La crisi pandemica ha determinato una rimodulazione degli investimenti solo nell’11% dei casi. Al contrario, 29 progetti hanno registrato un’accelerazione

Nel comparto specifico del mobile banking, si segnala lo sviluppo di servizi per la disposizione di bonifici istantanei, l'apertura di conti, la raccolta di depositi online e l'implementazione di app per gestire conti di pagamento detenuti presso banche diverse da quelle di radicamento del conto. Ma anche soluzioni più innovative volte a migliorare la user experience, come lo sviluppo di canali per comunicare con la banca tramite smart speaker, il riconoscimento del titolare del conto tramite videoselfie, l'ampliamento degli strumenti finanziari offerti in consulenza tramite dispositivi mobili e lo sviluppo di canali accessibili da app mobile per la gestione dei consigli d'investimento.
A rallentare o bloccare gli investimenti hanno contribuito fattori di ordine economico (per il 40% del campione) e tecnologico (30%). Nel primo caso viene citata l'insufficiente domanda attesa per i prodotti e servizi generati dagli investimenti (16%), il costo finanziario dell'investimento (12%) e il reperimento del personale (11%). Nel secondo invece “la scarsa interoperabilità tra vecchi e nuovi sistemi e la complessità nel controllo dei rischi per la sicurezza informatica”, osservano i ricercatori. Quanto all'incertezza “sull'evoluzione del quadro regolamentare e aspetti propriamente aziendali, come la gestione della riorganizzazione o la scarsa cultura aziendale nei confronti dell'innovazione tecnologica”, rappresentano ostacoli di minore importanza. La crisi pandemica, infine, ha determinato una rimodulazione degli investimenti solo nell'11% dei casi. Al contrario, 29 progetti hanno registrato un'accelerazione, essendo “iniziative funzionali all'acquisizione della clientela digitale oppure strumenti per rafforzare la business community”, conclude Bankitalia.