Banche e Fintech, win-win per il World FinTech Report

Teresa Scarale
Teresa Scarale
27.6.2018
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Secondo l'ultimo World FinTech Report di Capgemini e LinkedIn, l'unione fra banche tradizionali e FinTech è destinata ad avere solo esiti virtuosi

Le società fintech, innovando con le tecnologie emergenti, reinventano l'esperienza dei clienti dei servizi finanziari. La competizione e aspettative sempre più elevate trainano la domanda di servizi più convenienti e personalizzati

Le istituzioni finanziarie tradizionali adottano misure fintech per migliorare la loro customer experience, al contempo rafforzando i propri vantaggi competitivi, ovvero la gestione del rischio, le infrastrutture, le competenze normative, il patrimonio di fiducia dei clienti, l'accesso al capitale

La collaborazione fra le due ha tutti i prerequisiti per essere simbiotica

E' nella collaborazione tra fintech e banche che sta il futuro dei servizi finanziari.

Il World FinTech Report 2018


Le società fintech, innovando con le tecnologie emergenti, reinventano l'esperienza dei clienti dei servizi finanziari. La competizione e aspettative sempre più elevate trainano la domanda di servizi più convenienti e personalizzati. Per fornirle, le fintech utilizzano i dati dei clienti. E nel contempo sono in grado di offrire servizi online rapidi e disponibili 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana e attraverso qualsiasi dispositivo”.

Le istituzioni finanziarie tradizionali adottano misure fintech per migliorare la loro customer experience, al contempo rafforzando i propri vantaggi competitivi. Ovvero la gestione del rischio, le infrastrutture, le competenze normative, il patrimonio di fiducia dei clienti, l'accesso al capitale, e così via. Le aziende tradizionali e le fintech possono dunque beneficiare di una relazione collaborativa e simbiotica.”

Due obiettivi principali


Le prime riuscendo a offrire processi digitali, efficienti e agili . In definitiva più prodotti e servizi. Le seconde godendo della maggior fiducia che il cliente ha ancora nei brand tradizionali, oltre che della massa critica di banche e istituzioni finanziarie tradizionali. Insomma, si tratta di una collaborazione profittevole per tutti, win-win.

Banche e marketplace lending operano in mercati con poche sovrapposizioni


Il focus delle prime è maggiormente diretto verso operazioni complesse e aziende più grandi. Il mercato digitale del prestito invece è più adatto a imprese di piccole e medie dimensioni. Nonché a prestiti su misura. Un valore che per le banche non è particolarmente redditizio. Questa mole di credito non evaso dalle banche tradizonali ammota 50 miliardi (dati Kmpg). Si tratta nei fatti di prestiti troppo piccoli per fare margine. Quelli sotto i 100mila euro sono per le banche addirittura un costo. Si gioca su campi affini e separati. Dunque una collaborazione può aumentare il valore di entrambe le squadre. 

Le banche possono fidelizzare i clienti con prodotti di credito alternativi


Di fatto la possibilità di poter includere un prodotto nella gamma della banca offre uno strumento aggiuntivo per soddisfare le richieste del cliente e dunque fidelizzarlo. Se la cosa può apparire ancora lontana per un Paese come il nostro, vale la pena ricordare che in Gran Bretagna, dal settembre 2016, esiste un referral scheme che prevede che ogni richiesta di finanziamento fatta da una Pmi e rigettata dalla banca debba essere segnalata alle piattaforme che possono offrire un servizio alternativo. In sostanza un procedimento istituzionalizzato che stimoli la collaborazione fruttuosa tra banche e fintech, a favore delle Pmi.

Il referral scheme è uno strumento di diversificazione del rischio


Se un'impresa cliente viene dirottata per alcune operazioni verso la piattaforma di marketplace lending, il rischio non è più interamente concentrato sulla banca. Un indubbio vantaggio di flessibilità. Trovare dei partner in piattaforme come i marketplace lending aiuta la banca a trovare una soluzione utile al proprio cliente, senza perderselo.

Banca e marketplace lending, il tempo è prezioso


Una collaborazione con il marketplace lending offre alle banche la possibilità di rispondere a un'esigenza di breve termine dell'imprenditore, per cui il fattore tempo è spesso una chiave imprescindibile di successo. Utile per lo sviluppo di un rapporto di lungo termine.

Un importante ritorno di immagine


In Europa il numero di operatori tradizionali si è ridotto del 40% rispetto al 2015 da 8.500 a circa 5.300 a favore dell'ingresso di altri attori di origine Fintech. Oggi ben 800. Questi rappresentano oggi il 12% degli operatori. In questo scenario, le istituzioni finanziarie innovative hanno un valore futuro maggiore di almeno un terzo rispetto a realtà più statiche. Inoltre, circa i 2/3 dei consumatori sono persone digitalmente evolute o esperte. E costoro si aspettano anche nell'ambito dei servizi finanziari un'esperienza simile a quella offerta dai GAFA*. Quindi estremamente personalizzata e in tempo reale. E' evidente dunque che le banche che riusciranno a dare un'immagine più fintech sono destinate a vincere.

*Google, Apple, Facebook, Amazon
Caporedattore Pleasure Asset. Giornalista professionista, garganica, è laureata in Discipline Economiche e Sociali presso l'Università Bocconi di Milano. Scrive di finanza, economia, mercati dell'arte e del lusso. In We Wealth dalla sua fondazione

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