Silvergate: chiude la banca-chiave per il mondo crypto, cosa fare

Alberto Battaglia
10.3.2023
Tempo di lettura: 5'
Silvergate garantiva trasferimenti in dollari 24/7 a vari exchange come Coinbase: la fuga dai depositi, però, ha generato perdite miliardarie

Per una banca 'tradizionale' e suoi vincoli regolamentari di sicurezza, fondare il proprio business sulle criptovalute e gli umori mutevoli dei loro principali utilizzatori si è rivelato un gioco rischioso e, alla fine, fallimentare. Silvergate, banca californiana fra le maggiori fornitrici di servizi di deposito e trasferimento per clienti esposti ai digital asset ha annunciato che cesserà volontariamente la sua attività a causa della fuoriuscita anomala dei suoi depositanti e per le perdite ad essa dovute. 

I depositi collegati alle cripto, che ammontavano a 17,6 miliardi nel secondo trimestre del 2022, erano scesi a 3,5 miliardi nella seconda metà dell'anno. La fuoriuscita è strettamente collegata al ribaltamento delle fortune dell'intero settore crypto seguito al fallimento di Ftx, “una crisi di fiducia” che non riguarda apparenti colpe della stessa Silvergate o della rischiosità del suo portafoglio di investimenti. La liquidazione anticipata degli attivi della banca, necessaria a rimborsare i depositi ha comportato forti perdite per via dell'aumento dei tassi operato dalla Fed e dal crollo nel valore nei titoli del Tesoro Usa. Silvergate ha chiuso il 2022 con perdite sul portafogli di titoli da 5,7 miliardi e il trend negativo è proseguito anche nei primi due mesi dell'anno.


Il titolo quotato a Wall Street, che era arrivato a valere 219,75 dollari nel novembre 2021 ha chiuso la seduta del 9 marzo 2023 a quota 2,84 dollari, dimezzando il proprio valore solo nelle ultime cinque giornate di scambi.

Silvergate, fine della corsa

Il comunicato ufficiale della banca, datato 8 marzo, annunciava l'intenzione “di cessare le attività e di liquidare volontariamente la banca in modo ordinato e in conformità con le procedure normative applicabili”, ritenendo “alla luce dei recenti sviluppi normativi e di settore... che la migliore strada da percorrere sia la cessazione ordinata delle attività della Banca e la sua liquidazione volontaria. Il piano di liquidazione della Banca prevede il rimborso integrale di tutti i depositi”. Si chiudono così i 35 anni di storia di Silvergate – di cui solo gli ultimi dieci nel business crypto.


Cinque giorni prima di annunciare la liquidazione, la banca aveva comunicato la sospensione del servizio di trasferimento di pagamenti Silvergate Exchange Network, che nel 2022 aveva veicolato 563 miliardi di dollari fra i suoi clienti. Il servizio era considerato fondamentale per la liquidità delle piattaforme di scambio in criptovalute: diversi exchange, fra cui Coinbase e Kraken erano partner di Silvergate e del suo servizio di trasferimento in tempo reale che regolava gli scambi in dollari in linea con la natura sempre “on” delle criptovalute. Sam Bankman-Fried, il fondatore di Ftx attualmente accusato di frode telematica e associazione a delinquere finalizzata alla frode aveva affermato che “la vita come una impresa crypto può essere divisa in un prima e un dopo Silvergate”.


Nato nel 2017, il Silvergate Exchange Network, aveva consentito “ai nostri clienti investitori istituzionali e in valuta digitale di inviare dollari Usa 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, 365 giorni all'anno tra i loro conti Silvergate e i conti di altri clienti Silvergate”, si leggeva in una descrizione ora non più disponibile sul sito ufficiale.


Il crollo di Silvergate è dunque collegato alla crisi di fiducia nel settore, ma anche a una gestione poco efficace del suo portafogli di titoli, in relazione alla natura dei suoi depositanti.


“Il modo con cui normalmente le banche gestiscono questo rischio è il far corrispondere la durata delle loro passività, che includono i depositi della clientela, alle quella delle loro attività”, ha scritto in un post su Linkedin il managing partner di CheckSig, una società di custodia crypto, Michele Mandelli, “questo di norma viene fatto diversificando i tipi di clienti e conti o aggiungendo depositi a termine. Invece Silvergate aveva la maggior parte dei suoi depositi da clienti simili tra di loro e con durate simili”.



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Silvergate, il contraccolpo sulle criptovalute

Anche il mercato delle stesse criptovalute ha dovuto fare i conti con l'ennesimo colpo d'immagine: il Bitcoin è sceso sotto quota 20mila dollari per la prima volta da metà gennaio, dilapidando il recupero che aveva osservato da inizio anno e rientrando dal massimo toccato a quota 25mila lo scorso 16 febbraio. Nelle 24 ore al 10 marzo il Bitcoin ha perso quasi il 10% del suo valore, mentre Ethereum e Ripple hanno ceduto oltre il 9 e l'8%.


Il crollo di Silvergate è una cattiva notizia anche per gli investitori tematici dell'universo blockchain: trattandosi di una delle realtà quotate più correlate all'andamento generale del mercato delle criptovalute l'azione Silvergate era popolare nei portafogli dei fondi d'investimento a tema crypto.

 

Responsabile per l'area macroeonomica e assicurativa. Giornalista professionista, è laureato in Linguaggi dei media e diplomato in Giornalismo all'Università Cattolica

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