È la seconda causa di decessi al mondo: investire per trovare una cura

25.2.2022
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Si ricorda il 4 febbraio la giornata mondiale contro il cancro. Tuttavia, la sensibilizzazione nei confronti di tale patologia non si limita a sole 24 ore. Con Candriam parliamo di come investire per curarlo, in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile
Il cancro, o più precisamente le oltre 200 tipologie di questa malattia, non è solamente la seconda causa di morte a livello mondiale (prima, solo le patologie cardiache). È infatti anche un costo economico enorme, stimato in più di 1.000 miliardi di dollari all'anno secondo il World cancer report 2014. Di conseguenza, la ricerca di una cura necessita di attrarre ancor più investimenti di quanto non avvenga oggi. Le stime di crescita sono a supporto di questa emergenza: dal 2016 al 2023 la spesa globale destinata alle cure terapeutiche e di supporto ai malati dovrebbe passare dai 118,6 ai 241 miliardi di dollari, affermano i dati di Radiant Insights, con un tasso di crescita annuo composto dell'11%, superiore a quello per gli investimenti in qualsiasi altra malattia. “La ricerca di una cura va di pari passo con la lotta alla povertà e ai cambiamenti climatici e con l'estensione universale dei diritti umani” afferma Rudi Van den Eynde, Fund manager di Candriam. Come far parte di tale missione?
“Alla crescita del mercato concorrono fattori relativi sia alla domanda che all'offerta” spiega Van den Eynde. Nel primo caso, si tratta principalmente di dinamiche demografiche. Dato che circa 9 casi di cancro su 10 si verificano in persone al di sopra di 50 anni di età, con l'invecchiamento della popolazione “la portata della minaccia rappresentata dal cancro aumenterà infatti di pari passo”. Nel secondo, invece, il merito è dell'innovazione. “Come per molti segmenti verticali di determinati settori, anche qui la tecnologia, in quanto segmento orizzontale, sta profondamente plasmando tutti gli aspetti dell'oncologia: dalla ricerca e sviluppo allo screening e al trattamento”. Anche la collaborazione tra diverse professioni spinge la crescita del comparto, “con sempre più ecosistemi sub-nazionali di medici, patologi, diagnosti e specialistici del settore tecnologico che hanno permeato il campo con nuovi strumenti e strategie. Le nuove opportunità di collaborazione stanno anche trasformando le potenzialità delle aziende emergenti, dando loro un volume sufficiente a esternalizzare le attività commerciali, di ricerca e relative ai processi, consentendo quindi a numerosi nuovi operatori di entrare nel mercato” continua Van den Eynde. Da non dimenticare anche l'impatto della ricerca contro il Covid-19, che ha contribuito alla migliore conoscenza di tecnologie sofisticate già utilizzate nelle terapie antitumorali che finora hanno tuttavia compiuto pochi passi avanti, come quella dell'Rna messaggero.
La crescita del mercato, sia dalla domanda che dall'offerta
“Alla crescita del mercato concorrono fattori relativi sia alla domanda che all'offerta” spiega Van den Eynde. Nel primo caso, si tratta principalmente di dinamiche demografiche. Dato che circa 9 casi di cancro su 10 si verificano in persone al di sopra di 50 anni di età, con l'invecchiamento della popolazione “la portata della minaccia rappresentata dal cancro aumenterà infatti di pari passo”. Nel secondo, invece, il merito è dell'innovazione. “Come per molti segmenti verticali di determinati settori, anche qui la tecnologia, in quanto segmento orizzontale, sta profondamente plasmando tutti gli aspetti dell'oncologia: dalla ricerca e sviluppo allo screening e al trattamento”. Anche la collaborazione tra diverse professioni spinge la crescita del comparto, “con sempre più ecosistemi sub-nazionali di medici, patologi, diagnosti e specialistici del settore tecnologico che hanno permeato il campo con nuovi strumenti e strategie. Le nuove opportunità di collaborazione stanno anche trasformando le potenzialità delle aziende emergenti, dando loro un volume sufficiente a esternalizzare le attività commerciali, di ricerca e relative ai processi, consentendo quindi a numerosi nuovi operatori di entrare nel mercato” continua Van den Eynde. Da non dimenticare anche l'impatto della ricerca contro il Covid-19, che ha contribuito alla migliore conoscenza di tecnologie sofisticate già utilizzate nelle terapie antitumorali che finora hanno tuttavia compiuto pochi passi avanti, come quella dell'Rna messaggero.
Investire per la lotta contro il cancro: i settori coinvolti
Così, per gli investitori interessati a contribuire alla lotta contro il cancro le opportunità non si limitano a uno specifico sottosettore della sanità. “Sono interessati la farmaceutica, le biotecnologie, le tecnologie mediche e i servizi relativi alla sanità, così come le attrezzature per le scienze della vita” aggiunge Van den Eynde. “Al giorno d'oggi, le esigenze sono infatti enormi: a livello diagnostico, con i test di screening di massa che devono essere più semplici da realizzare e comodi per i pazienti; dal punto di vista del profiling dei tumori, per raggiungere una maggiore comprensione del cancro in ciascun paziente; a livello tecnologico, con strumenti più precisi e in grado di assicurare una radiazione più efficace; e, naturalmente, dal punto di vista dell'offerta di farmaci” afferma Servaas Michielssens, Senior biotechnology analyst di Candriam.
Candriam Equities L Oncology Impact Fund
“La domanda da porsi a questo punto è la seguente: come fare per accedervi? Gli investimenti nell'oncologia sono ancora estranei ai tradizionali canali di investimento” continua Van den Eynde. “Esiste tuttavia un modo di ottenere un'esposizione diretta a questo mercato: è il Candriam Equities L Oncology Impact Fund”, strategia azionaria che investe in società quotate che sviluppano e/o vendono prodotti e servizi per la cura dei tumori e attualmente classificato come Articolo 9 secondo la normativa Sustainable finance disclosure regulation (Sfdr). “Il ventaglio delle parti interessate è oggi così ampio da poter creare un portafoglio ben diversificato, selezionando le azioni il cui valore può trarre potenzialmente vantaggio dai progressi compiuti da un'azienda” aggiunge Michielssens. “L'investimento è inoltre in linea con l'Obiettivo di sviluppo sostenibile numero 3, che stabilisce la necessità di assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età”. Investendo nel fondo, gli investitori potranno inoltre partecipare attivamente alla ricerca per il cancro, finanziando associazioni leader a livello europeo nella lotta contro i tumori: Candriam dona una parte dei ricavi del fondo (massimo 10%) a istituti che lavorano nella ricerca e prevenzione del cancro.
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