Polizze unit-linked: agli italiani piacciono sempre di più

24.3.2021
Tempo di lettura: 2'
Secondo l'ultimo studio redatto da Lombard International Group in collaborazione con Accenture Luxembourg, gli italiani usano molto volentieri le polizze unit-linked
Il 25% dei professionisti europei che ha una presenza in Italia ha dichiarato che più della metà dei suoi clienti ha attualmente o ha avuto in precedenza una polizza di assicurazione sulla vita unit-linked.
Tra coloro che invece non scelgono questi prodotti come strumento di pianificazione patrimoniale, le alternative più diffuse sono: i mandati con gestione discrezionale (26%), i conti in amministrato (18%) e i prodotti garantiti (15%)
Agli italiani piacciono sempre di più le assicurazioni sulla vita unit-linked. A dirlo è il “European wealth assurance report” pubblicato da Lombard International Group in collaborazione con Accenture Luxembourg che è stato suddiviso in quattro macro area. “Abbiamo sviluppato questo primo sondaggio con l'obiettivo di acquisire una maggiore comprensione di come i professionisti del wealth management considerano e utilizzano l'assicurazione sulla vita unit-linked nei nostri mercati chiave in Europa. Il report che ne deriva fornisce dati essenziali che permettono di capire meglio le opinioni, considerazioni e percezioni che i professionisti hanno di questo prodotto, in modo da poter continuare a innovare e servire al meglio i loro clienti nella tutela, la preservazione e il passaggio del patrimonio alle generazioni future. Sono lieto di vedere che i risultati dell'indagine concludono che l'assicurazione sulla vita unit-linked è uno strumento sempre più utilizzato e pertinente per la pianificazione patrimoniale e successoria”, spiega Stuart Parkinson, Ceo di Lombard International Group.
Secondo i dati, in merito al primo approfondimento, il 25% dei professionisti europei che ha una presenza in Italia ha dichiarato che più della metà dei suoi clienti ha attualmente o ha avuto in precedenza una polizza di assicurazione sulla vita unit-linked. Questo dato non è però una sorpresa se lo si contestualizza nel quadro assicurativo. La ricerca evidenzia infatti come proprio in Italia (ma anche Francia e Belgio) i professionisti utilizzino maggiormente le assicurazioni sulla vita unit-linked (79%).
Tra coloro che invece non scelgono questi prodotti come strumento di pianificazione patrimoniale, le alternative più diffuse sono: i mandati con gestione discrezionale (26%), i conti in amministrato (18%) e i prodotti garantiti (15%). I professionisti del Regno Unito collocano il trust come seconda alternativa preferita; strumento che figura essere invece al terzo posto tra quelli domiciliati in Svizzera e al quarto per coloro che sono basati in Italia.
Ampliando il quadro all'universo europeo emerge come secondo il 54% degli intervistati ci sarà una crescita del mercato dei prodotti assicurativi sulla vita unit-linked nel corso dei prossimi cinque anni. Tra i diversi soggetti sentiti i broker assicurativi risultano essere il gruppo più ottimista, con più di due terzi (70%) che prevedono un forte incremento nell'uso delle polizze assicurative sulla vita unit-linked. Le previsioni di crescita si basano sul fatto che il 30% dei professionisti sentiti ha affermato che oltre la metà dei propri clienti possiede una polizza assicurativa unit-linked. Una cifra che sale al 70% tra chi è domiciliato in Francia e al 60% tra chi vive in Portogallo. Queste alte percentuali devono essere legate a doppio filo al lavoro svolto dal consulente. Il 57% dei professionisti del wealth management intervistati hanno infatti dichiarato come le soluzioni di assicurazioni sulla vita unit-linked sono un'opzione valida e che raccomandano sempre ai propri clienti.
Inoltre, sempre tra coloro che utilizzano questi prodotti, l'efficacia a supporto della pianificazione successoria è il fattore decisivo, seguito da vicino dagli elementi della soluzione che consentono una gestione più efficiente degli investimenti dei clienti nel lungo termine. Infine il 53% ha anche dichiarato come l'assicurazione sulla vita unit-linked ha un effetto di fidelizzazione degli attivi superiore rispetto alle soluzioni alternative.
Tra coloro che invece non scelgono questi prodotti come strumento di pianificazione patrimoniale, le alternative più diffuse sono: i mandati con gestione discrezionale (26%), i conti in amministrato (18%) e i prodotti garantiti (15%). I professionisti del Regno Unito collocano il trust come seconda alternativa preferita; strumento che figura essere invece al terzo posto tra quelli domiciliati in Svizzera e al quarto per coloro che sono basati in Italia.
Ampliando il quadro all'universo europeo emerge come secondo il 54% degli intervistati ci sarà una crescita del mercato dei prodotti assicurativi sulla vita unit-linked nel corso dei prossimi cinque anni. Tra i diversi soggetti sentiti i broker assicurativi risultano essere il gruppo più ottimista, con più di due terzi (70%) che prevedono un forte incremento nell'uso delle polizze assicurative sulla vita unit-linked. Le previsioni di crescita si basano sul fatto che il 30% dei professionisti sentiti ha affermato che oltre la metà dei propri clienti possiede una polizza assicurativa unit-linked. Una cifra che sale al 70% tra chi è domiciliato in Francia e al 60% tra chi vive in Portogallo. Queste alte percentuali devono essere legate a doppio filo al lavoro svolto dal consulente. Il 57% dei professionisti del wealth management intervistati hanno infatti dichiarato come le soluzioni di assicurazioni sulla vita unit-linked sono un'opzione valida e che raccomandano sempre ai propri clienti.
Inoltre, sempre tra coloro che utilizzano questi prodotti, l'efficacia a supporto della pianificazione successoria è il fattore decisivo, seguito da vicino dagli elementi della soluzione che consentono una gestione più efficiente degli investimenti dei clienti nel lungo termine. Infine il 53% ha anche dichiarato come l'assicurazione sulla vita unit-linked ha un effetto di fidelizzazione degli attivi superiore rispetto alle soluzioni alternative.