Eiopa: nuove preoccupazioni all'orizzonte

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I nuovi lockdown e la fine degli aiuti fiscali potranno far aumentare il rischio di credito, di mercato e di sottoscrizione

Nell'ultimo report Eiopa, l'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali, pubblica le sue previsioni per i prossimi mesi

Rispetto ai periodi precedenti si nota una diminuzione dell'esposizione del settore assicurativo europeo ai rischi macroeconomici

Aumenterà il rischio di credito, di mercato e di sottoscrizione a causa delle preoccupazioni legate a possibili nuovi lockdown e per gli effetti che deriveranno dalla fine di diverse misure fiscali di aiuto al mondo produttivo. Queste le previsioni dell'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali o professionali (Eiopa). Ma non solo, perché le aspettative di inflazione sono state riviste in rialzo, con una media per i prossimi quattro trimestri che si aggirerà attorno allo 0,59%. Il primo rialzo è atteso per il primo quadrimestre del 2021.
Il report ha però anche analizzato i dati macroeconomici e finanziari del settore nell'ultimo periodo del 2020. Rispetto ai periodi precedenti si nota una diminuzione dell'esposizione del settore assicurativo europeo ai rischi macro. Si passa da un livello “molto alto” ad “elevato”. Il miglioramento è stato determinato, stando al report, dalla ripresa registrata da alcuni paesi nel terzo trimestre 2020 e dalla revisione in positivo della crescita del Pil per i prossimi trimestri a venire (media del +2%). Per quanto riguarda invece i rischi di mercato e di credito, gli indicatori sono rimasti nella media senza registrare troppe oscillazioni, rispetto ai mesi precedenti. Questo è stato possibile grazie alle reazioni positivi dei mercati e all'arrivo della notizia di vaccini contro il covid-19, a fine 2020. Non c'è però da stare troppo tranquilli. Secondo il report un diseallineamento tra l'andamento dei mercati e le prospettive economiche potrebbe portare a forti aggiustamenti. È infatti stato previsto un aumento di “pericolosità” per questi due fattori.

“Più nel dettaglio, per quanto riguarda i rischi di mercato, sia l'indice della volatilità attesa per i rendimenti delle obbligazioni europee (per i quali l'esposizione del settore assicurativo europeo è pari al 60%) sia quello relativo ai prezzi delle azioni (con esposizione del 5%) hanno continuato a ridursi anche nella seconda metà del 2020. Segnali di una stabilizzazione del rischio di credito sono, invece, il trend in calo degli spread sui Cds in tutti i segmenti di mercato, la riduzione dell'esposizione del settore assicurativo verso obbligazioni finanziarie e non finanziarie e la sostanziale stabilità della qualità media del credito a livelli tra AA e A. L'affidabilità creditizia delle attività nei portafogli delle imprese assicuratrici resta, tuttavia, sotto stretto monitoraggio a causa del potenziale downgrade di alcuni segmenti di credito”, precisa l'Ania nel suo studio sui Trends.

Se ci si focalizza sui rischi assicurativi si nota come questi sono rimasti a livelli medi, a fronte di una diminuzione della crescita della raccolta premi. Più specificamente, la crescita dei premi su base annua, sia per i rami vita sia per quelli danni, ha registrato un lieve peggioramento per il terzo trimestre consecutivo. Per i rischi di liquidità e finanziamento il livello di pericolo rimane nella media. Ci sono però preoccupazioni legate al potenziale aumento dei tassi di riscatto dovuto all'evolversi della situazione legata alla pandemia.

E infine i rischi di redditività e di solvibilità si sono confermati a livelli medi. Il coefficiente di solvibilità, per le imprese e i gruppi assicurativi è leggermente migliorato dal secondo al terzo trimestre 2020, anche se è rimasto su livelli inferiori rispetto all'ultimo trimestre del 2019.

 

 

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