Covid-19: perdite assicurative senza confronti

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I sinistri che dovranno pagare le compagnie assicurative a causa della pandemia globale da Coronavirus risultano dunque essere di molto superiori rispetto a quanto dato con gli attentati dell'11 settembre

I risarcimenti non solo saranno più alti di quanto era stato nel 2017 o nel 2001 ma si sono sbagliata anche le previsioni fatte durante la pandemia globale

La crisi del coronavirus si ripercuoterà però anche sull'assicurazione globale in termini finanziari

Risarcimenti dovuti al Covid-19 superiori a quelli legali all'11 settembre del 2001. I sinistri che dovranno pagare le compagnie assicurative a causa della pandemia globale da Coronavirus risultano dunque essere di molto superiori rispetto a quanto dato con gli attentati dell'11 settembre. Ad annunciarlo è il colosso assicurativo Lloyd's.
Secondo gli ultimi dati pubblicati la società ha chiuso i dati del primo semestre 2020 con una perdita di 400 milioni di sterline e ha annunciato che prevede di pagare fino a 5 miliardi di sterline di sinistri lordi dei clienti riconducibili al Covid-19. Una cifra che risulta essere superiore ai risarcimenti pagati con gli attentati dell'11 settembre e i disastri provocati dagli uragani Harvey, Irma e Maria nel 2017. I sinistri che si trovano a pagare sono per lo più legati a coperture per l'interruzione di attività. In Italia questo genere di pacchetto assicurativo è ancora poco diffuso e dunque le società assicurative italiane non affronteranno questo enorme esborso, ma in altri paesi europei risulta essere molto diffuso e utilizzata.

I risarcimenti non solo saranno più alti di quanto era stato nel 2017 o nel 2001 ma si sono sbagliata anche le previsioni fatte durante la pandemia globale. A marzo Moody's aveva spiegato in un suo report come: “le richieste di risarcimento per interruzione dell'attività saranno limitate perché queste polizze generalmente escludono le malattie infettive e vengono attivate solo in caso di danni fisici”, afferma l'agenzia. Gli assicuratori che coprono l'annullamento di eventi (concerti, competizioni sportive) potrebbero essere maggiormente colpiti. Ma anche in questo caso, il rischio di epidemie è spesso escluso dalla copertura. E invece il colosso assicurativo Lloyd's sottolinea come la copertura per l'interruzione di attività rappresentano la maggior parte dei sinistri che dovranno pagare. Nei primi sei mesi dell'anno i sinistri legati al virus pagati dal gruppo assicurativo, al netto della riassicurazione, sono stati pari a 2,4 miliardi, contribuendo con una percentuale del 18,7% alla combined ratio del mercato dei Lloyd's, che ha raggiunto il 110,4%. E portando ad una perdita complessiva di appunto 400 milioni di sterline.

La crisi del coronavirus si ripercuoterà però anche sull'assicurazione globale in termini finanziari. E inoltre, secondo Moody's, la volatilità è dannosa per gli assicuratori europei, che potrebbero vedere i loro coefficienti di solvibilità influenzati negativamente dai movimenti del mercato. Il calo dei tassi d'interesse– e l'aumento degli spread creditizi dovrebbero mettere sotto pressione la redditività degli assicuratori. L'agenzia di rating si aspetta dunque un minore rendimento degli investimenti dei propri portafogli di attività, comprese le perdite sulle esposizioni azionarie.

Questo scenario non risulta però essere ottimale per il mondo insurance. Gli assicuratori vita, in particolare, rischiano di trovarsi in una morsa. Da una parte un calo dei tassi d'interesse che si rifletterà al ribasso nei rendimenti sui fondi in euro e dall'altro la necessità di promuovere prodotti unit-linked in un momento in cui i mercati azionari sono in tumulto.

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