Previdenza, gli anziani non decumulano il risparmio: ecco perché

Alberto Battaglia
8.11.2022
Tempo di lettura: 5'
Il rischio di sopravvivere ai propri soldi, il longevity risk, conta meno nel risparmio degli anziani europei: pesa di più il desiderio di lasciare un'eredità

La teoria della pianificazione patrimoniale dovrebbe funzionare più o meno così: si risparmia quando i redditi sono elevati, in vista di utilizzare quanto accumulato nel momento in cui i redditi diminuiscono. Se tutto va come da manuale, si riescono a contenere bruschi cambiamenti allo stile di vita, che potrebbero arrivare quando, giunti alla pensione, i redditi si riducono. Questa è, in parole molto semplici, la teoria del life-cycle, elaborata dal Nobel per l'economia italiano Franco Modigliani. La realtà dei fatti, almeno in Europa, non segue questo modello: infatti, nemmeno in età avanzata arriva il momento in cui si spende il risparmio accumulato. In oltre la metà dei casi si continua ad accumulare denaro


E' quanto hanno scoperto due professori, Luigi Ventura (ordinario di Economia alla Sapienza di Roma) e Chales Yuji Horioka (ordinario alla Kobe University) i cui risultati sono stati pubblicati in un paper dal titolo “Gli anziani in pensione in Europa decumulano il loro patrimonio? L'importanza dei motivi di lascito, del risparmio precauzionale, delle pensioni pubbliche e della proprietà di abitazione”. La risposta alla prima domanda è che, in media, gli europei non decumulano, bensì aumentano i propri risparmi  del 6,6% nell'arco del triennio e che meno della metà di loro procedono a spendere parte dei risparmi. Perché gli europei anziani continuano a risparmiare? Alcune delle risposte sono particolarmente interessanti per chi si occupa di pianificazione finanziaria, per sé (o per i suoi clienti).


L'impatto ridotto del longevity risk 

Una spiegazione per il mancato decumulo potrebbe avere direttamente a che fare con il cosiddetto longevity risk, il rischio che una vita molto lunga possa portare a un'esaurimento dei risparmi, non più sufficienti a finanziare il lifestyle desiderato o, peggio, cure le sanitarie. Stando ai dati che gli autori hanno estratti dal Survey of Health, Ageing and Retirement in Europe, però, il comportamento precauzionale avrebbe poco a che fare con questo rischio. Mediante l'analisi di regressione, gli autori hanno “trovato prove solo limitate del fatto che il risparmio precauzionale sia dovuto al rischio di longevità e dall'incertezza delle future spese mediche e di assistenza a lungo termine”. Al contrario, quando gli anziani giapponesi o americani non decumulano il risparmio, l'influenza del longevity risk e del risparmio precauzionale è più rilevante su questo comportamento, hanno ricordato gli autori, probabilmente perché le “reti di sicurezza sociale in Europa sono meglio sviluppate” che non in Giappone o negli Usa. 


Accumulo in età anziana: contano pensione e casa di proprietà... 

Gli europei, se risparmiano anche da anziani, lo fanno, soprattutto per altre ragioni. In particolare, è un comportamento sul quale incidono “sistemi pensionistici pubblici generosi” e, in modo particolarmente pronunciato, l'eventuale proprietà della casa. “Questo spiegherebbe perché gli anziani in pensione proprietari di casa sono riluttanti a vendere l'abitazione o a prendere in prestito mettendo la prima casa come garanzia”, hanno spiegato i due economisti in un articolo pubblicato su VoxEu che sintetizza le evidenze del paper. 


… e il desiderio di trasmettere ricchezza agli eredi 

Oltre alle caratteristiche già citate (pensione pubblica buona, casa di proprietà) il più importante dei fattori alla base dell'accumulo di risparmio da parte degli anzioni europei è la volontà di trasmettere un'eredità ai figli. “Di fatto, abbiamo scoperto che il tasso di accumulazione della ricchezza dei pensionati sarebbe negativo”, ossia si verificherebbe un decumulo, “se non stessero risparmiando per dare un lascito agli eredi”. 


Tirando le somme, gli autori ritengono che la prevalenza di anziani restii al decumulo del risparmio, non implicherà un aumento medio della propensione a consumare con il progressivo invecchiamento della popolazione. Per invertire questa dinamica, dal momento che la volontà di lasciare il patrimonio agli eredi è la motivazione predominante sul risparmio “si potrebbero stimolare i consumi” degli anziani “aumentando le tasse sulle successioni, indebolendo così l'incentivo ad accumulare per dare un lascito agli eredi”.

Responsabile per l'area macroeonomica e assicurativa. Giornalista professionista, è laureato in Linguaggi dei media e diplomato in Giornalismo all'Università Cattolica

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