Wealth planning per imprenditori e patrimoni familiari

Edoardo Tamagnone
Edoardo Tamagnone
28.2.2022
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Come ottimizzare la struttura aziendale attraverso una moderna pianificazione societaria e utilizzare strumenti partecipativi e finanziari per l'attività d'impresa nel rispetto della compliance tributaria
La pianificazione societaria è una delle principali variabili di una corretta strategia di wealth planning per la gestione del patrimonio delle famiglie imprenditoriali. Infatti chi si approccia a tale sfida si pone l'obiettivo di conciliare il diritto d'impresa con i vincoli giuridici posti dalle strutture societarie e dagli strumenti di detenzione del patrimonio e degli investimenti.

L'attuale contesto economico imprenditoriale evidenzia una convergenza tra le offerte di corporate banking e di private banking che consente di ottimizzare la gestione dei patrimoni familiari non soltanto sotto il profilo finanziario e fiscale (ambito tradizionale della pianificazione patrimoniale) ma soprattutto al fine di individuare la forma giuridica ottimale, sia sotto il profilo della proprietà che sotto il profilo della governance, di un patrimonio complesso.
È evidente infatti che problematiche di gestione attengono sia all'ambito della pianificazione patrimoniale di un complesso aziendale di un piccolo-medio imprenditore quanto all'ottimizzazione degli investimenti di un direttore finanziario di un gruppo societario o alla detenzione di partecipazioni di un socio di capitale.

Accanto ai principali strumenti di detenzione del patrimonio, dunque, rivestono un ruolo primario gli strumenti della pianificazione societaria, con le diverse opportunità offerte dalle società commerciali e dalla società semplice, da un lato, e la possibilità di ampliare o comprimere i diritti amministrativi e i diritti patrimoniali, dall'altro.

Inoltre gli statuti societari possono oggi introdurre strumenti partecipativi e finanziari, ricorrendo anche a strumenti di investimento a disposizione dell'imprenditore nelle varie giurisdizioni. Infatti, accanto alle categorie tradizionali di azioni ed obbligazioni ordinarie sono state introdotte da un lato categorie speciali di azioni e obbligazioni che prevedono diritti particolari e dall'altro i cosiddetti strumenti finanziari partecipativi che attribuiscono al possessore diritti patrimoniali o anche amministrativi. Molti statuti di società di capitali prevedono già la possibilità di emettere questi nuovi strumenti che possono divenire una soluzione efficiente per la pianificazione patrimoniale dell'impresa: categorie speciali di azioni, minibond, strumenti partecipativi, strumenti ibridi. Strumenti previsti dal legislatore per consentire l'agevole ottenimento di fondi e risorse finanziarie anche dal tradizionale settore bancario.

Anche i fondi comuni di investimento si sono rivelati negli ultimi anni un valido strumento per il finanziamento delle imprese. Recenti riforme hanno infatti autorizzato alcune categorie di fondi di investimento a erogare finanziamenti, ponendo tuttavia limiti massimi di esposizione verso una stessa controparte, di indebitamento finanziario contratto dal fondo (leverage) e di durata dei crediti erogabili.
Da ultimo, ulteriore elemento di contatto tra il mondo del private banking e la gestione d'impresa, va ricordato il ricorso sempre maggiore ai contratti assicurativi, con la possibilità di detenzione di un patrimonio fuori dall'ambito dell'attività di impresa e con la tutela legale dell'impignorabilità e dell'insequestrabilità. Tra le soluzioni di private insurance applicabili in ambito aziendale hanno trovato ampio utilizzo le polizze di diritto estero, rese disponibili in Italia da compagnie assicurative estere in libera prestazione di servizi o in regime di stabilimento. Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a un progressivo mutamento del contesto legale e fiscale relativo al settore assicurativo: sia la giurisprudenza interna ed europea sia la normativa fiscale hanno introdotto nuove importanti variabili da valutare attentamente per garantire l'efficienza dello strumento assicurativo nell'ambito della pianificazione patrimoniale aziendale.
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Fondatore dello studio legale Tamagnone Di Marco e di Wealth Trust srl, società di consulenza dedicata alla
pianificazione patrimoniale per famiglie e imprese. Specializzato in ambito internazionale, ha conseguito il
master in Diritto tributario, in wealth management e in diritto dei trust. Si occupa di gestione di patrimoni,
anche detenuti all’estero, trust, successioni internazionali, passaggio generazionale e corporate
governance.

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