Italia-Svizzera: nuovi sviluppi sul trust per fisco e successione

Tempo di lettura: 3'
Come orientarsi sulle nuove regole fiscali per i trust in Italia e per una pianificazione successoria più dinamica? A che punto sono la legge per i trust e le autorizzazioni ai trustee in Svizzera? Ecco quello che c’è da sapere

Come orientarsi sulla base degli ultimi sviluppi per le norme che coinvolgono la clientela privata in Svizzera e in Italia? In particolare, a che cosa fare attenzione a proposito del regime fiscale per trust e nuovi residenti e delle nuove logiche di successione? E ancora, a che punto sono la legge per i trust di diritto svizzero e il processo di autorizzazione dei trustee svizzeri? 

A fornire delle chiavi di lettura su questi temi sono intervenuti Francesco Nobili (Biscozzi Nobili), Giulia Cipollini (Withers), Martina Moscardi (Caldara & Associati), Natalie Peter (Blum & Grob), Olivier Sigg (Walder Wyss attorneys at law) e Francesco Giorcelli (Capital Trustees) in occasione del seminario “Trust in the Alps: navigating private client developments in Switzerland and Italy” organizzato congiuntamente da Step Italy e Step Lugano, rami dell’associazione internazionale che riunisce gli esperti di trust, successioni e patrimoni.


La fiscalità dei trust alla luce dell’ultima circolare dell’agenzia delle entrate italiana (34/2022)

La circolare n. 34 del 20/10/2022 ha fornito molte indicazioni sulla fiscalità relativa ai trust, sia per quanto riguarda la tassazione diretta che quella indiretta. Ma non mancano argomenti di riflessione.

Per quanto riguarda i trust "trasparenti" non residenti il reddito deve essere imputato e tassato in capo al beneficiario residente in Italia e tale reddito è determinato tenendo conto delle norme dello Stato di residenza del trust.

A proposito della dichiarazione delle attività detenute all'estero (modulo Rw), secondo la circolare, i beneficiari devono presentare il modulo Rw se hanno il diritto di ricevere dal trustee il reddito o il capitale del trust (in questo caso, i beneficiari devono presentare il modulo Rw anche se sono identificati "per classi" - ad es. gli eredi legali del disponente). In un altro passaggio della circolare, i beneficiari di trust "discrezionali", sulla base delle informazioni disponibili (ad esempio, il trustee informa i beneficiari in merito alla decisione di distribuire reddito e/o capitale), devono presentare il modulo Rw con riferimento all'importo dovuto dal trustee, insieme agli investimenti e alle attività finanziarie detenute all'estero. 

In linea con le ultime sentenze della Corte di Cassazione, la Circolare, come regola generale, chiarisce infine che l’imposta sulle successioni e donazioni non risulta applicabile quando i beni sono conferiti in trust ma solo al momento della distribuzione ai beneficiari.


Il regime fiscale agevolato per i nuovi residenti in Italia

La caratteristica principale del regime fiscale per valorizzare gli investimenti e attrarre in Italia le persone fisiche facoltose (a condizione che siano stati fiscalmente non residenti fiscalmente in Italia per almeno 9 anni sui 10 anni precedenti il loro trasferimento in Italia) è la semplicità. Questo regime vantaggioso, che può essere esteso ai familiari, prevede, infatti, un’imposta sostitutiva sui redditi esteri (pari a 100.000 euro per ogni anno d'imposta) con qualche eccezione come il capital gain degli azionisti qualificati nei 5 anni precedenti alla richiesta (a meno che non si dimostri l’assenza di approccio speculativo). Dura per 15 anni e, a differenza di altri regimi, non prevede opzioni in/opt out né gravami all’uscita. 


Come sta cambiando la successione in Italia…

La successione sta evolvendo da un processo ereditario statico verso una pianificazione più attiva delle generazioni familiari. Il diritto italiano delle successioni vede tra i propri principi cardine: 

  • Possibilità di trasferimento per testamento o per legge  
  • La revocabilità e modificabilità del testamento fino alla morte
  • La possibilità di prevedere categorie di eredi diverse e con diritti riservati.

I nuovi scenari prevedono un uso sempre più frequente della redazione del testamento come metodo per trasferire particolari beni a specifici discendenti, coniugi, parenti e altri soggetti; c’è chi parla già di una "eredità diversamente legittima".

Inoltre, pur essendo tutt’ora nulli i testamenti reciproci ed i patti successori, l’esperienza giurisprudenziale ci testimonia di una debole apertura nei confronti dei cosiddetti testamenti speculari laddove sono formati ed interpretati nell’ambito delle vicende familiari. 

Gli ulteriori strumenti giuridici utilizzati mirano ad anticipare l’effetto del passaggio di ricchezza: i patti di famiglia per imprenditori (art. 768 bis c.c.) e il trust familiare; oppure svincolano il momento del decesso dalla vera e propria trasmissione dei beni come avviene ad esempio nella polizza di assicurazione sulla vita i cui beneficiari sono gli eredi o, eventualmente, nel trust successorio.

Passando a una prospettiva a livello internazionale occorre necessariamente fare riferimento al Regolamento (Ue) n. 650/2012 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 4 luglio 2012 sulla giurisdizione, la legge applicabile, il riconoscimento e l'esecuzione di decisioni, accettazione ed esecuzione degli atti pubblici in materia di successioni e sulla creazione di un certificato successorio europeo (ECS). 

Il nuovo approccio “dinamico”, insito nel Regolamento, punta a eliminare gli ostacoli alla libera circolazione delle persone che attualmente incontrano difficoltà a far valere i propri diritti nel contesto di una successione e a fare in modo che i cittadini siano in grado di organizzare la propria successione in anticipo. Senz’altro può dirsi che la successione sia una questione di gestione del patrimonio, pertanto la certezza e la stabilità diventano elementi fondamentali per una migliore pianificazione della successione.


I due capisaldi del regolamento sono:

  • La successione deve essere gestita nel suo complesso (artt. 4,5 e 21,22).
  • Applicazione universale della legge; ciò significa che la legge governerà all'interno e all'esterno dei confini dell'Ue.

Con la scelta della legge si verifica che principi stranieri entrino in diverse giurisdizioni: per esempio, patti successori (Germania o Svizzera), testamenti congiunti o reciproci (giurisdizioni di common law, derecho foral in Spagna) o testamenti reciproci (giurisdizioni di common law, derecho foral in Spagna). Ma anche la ripresa di principi consolidati: art. 913 Codice Civile "droit de prélèvement compensatoire" (2021, Francia).

Infine, nel caso di una successione per trust o di una combinazione di testamento e trust: il trust rientra o no nell'ambito di applicazione del regolamento? In base all’art. n. 13 quando un trust è creato in base a un testamento o collegato a una successione ab intestato, la legge (della successione) si applica alla devoluzione dei beni e alla determinazione dei beneficiari.


… e come è cambiata in Svizzera

Da quest’anno è in vigore una nuova legge per le successioni in Svizzera applicabile anche alle ultime volontà / ai patti successori esistenti (in caso di eredi legittimari le quote rimangono e occorre rivedere la disposizione nei documenti esistenti). Di conseguenza è raccomandata la revisione delle ultime volontà e dei patti successori poiché sono state introdotte modiche importanti ai diritti degli eredi legittimari. In breve: i genitori del testatore non hanno più diritto alla quota di legittima mentre la quota del coniuge superstite rimane invariata e viene ridotta anche la quota per i figli.

I trasferimenti di fondi a trust e fondazioni di famiglia stranieri possono violare le norme sulle quote dei legittimari in quanto un erede protetto ha diritto a un trasferimento diretto della sua quota obbligatoria:

  • per evitare tale violazione, un erede protetto può rinunciare al suo diritto di successione in un accordo di successione, a condizione che sia maggiorenne;
  • in caso di violazione della quota obbligatoria dei figli minorenni, il KESB (l'autorità svizzera per la protezione dei minori e degli adulti) interverrà e cercherà di recuperare i fondi dal trust/fondazione;
  • esistono alcune giurisdizioni offshore con le cosiddette disposizioni anti-eredi legittimari, vale a dire che un erede violato non può riscuotere i fondi dal trustee.


Lavori in corso per la legge sul trust svizzero

Sebbene in Svizzera vi siano molti fiduciari non esiste ancora una legge svizzera sui trust. L’ultima bozza di legge è del 12 gennaio 2022 e non ha ancora completato il suo percorso. 

I trust di diritto straniero sono pienamente riconosciuti in Svizzera da molti anni e la ratifica della Convenzione dell'Aia sui trust nel 2007 ha chiarito definitivamente la posizione dei trust nel contesto svizzero. I clienti con sede in Svizzera devono quindi ricorrere al diritto straniero per utilizzare i trust per la pianificazione successoria e la protezione del patrimonio a cui non possono fare fronte con l’istituto della fondazione svizzera. Alla luce delle incertezze legate ai trust di diritto straniero, una legge svizzera sui trust sembra essere vantaggiosa per i clienti con sede in Svizzera e per i tribunali e le autorità svizzere. 

Da un punto di vista civile la bozza, pur potendo essere migliorata e risolvere alcune incertezze, aggiunge uno strumento svizzero alla pianificazione successoria che non può che giovare al settore nel suo complesso. Tuttavia le disposizioni fiscali proposte sono fonte di preoccupazione e rischiano di danneggiare l'industria fiduciaria svizzera. Considerando che l'attuale prassi fiscale e, in particolare, la lettera circolare si sono rivelate generalmente soddisfacenti, secondo gli esperti del settore il modo migliore per procedere sarebbe quello di formalizzarli invece di creare nuove regole fiscali.


La maratona dei trustee per la licenza svizzera

I fiduciari/trustee attivi in Svizzera sono molti e da quest’anno possono operare solo quelli autorizzati da Finma, l’autorità federale svizzera di vigilanza sui mercati finanziari. Nel 2020 avevano avviato l’iter di autorizzazione 393 trustee. In particolare la Finma non adotta un approccio "unico", ma procede a un esame delle richieste di autorizzazione basato sul rischio per garantire standard qualitativi uniformi. L'obiettivo è che le domande e i modelli di business semplici vengano trattati in modo standardizzato, mentre i modelli di business complessi e rischiosi vengono esaminati in modo più dettagliato per quanto riguarda le misure per la mitigazione del rischio. 

A fine 2022, la Finma ha ricevuto 165 richieste di autorizzazione e i trustee autorizzati in Svizzera nel 2023 sono 34 di cui sotto viene fornita una suddivisione per lingua.

 


---

LE OPPORTUNITÀ PER TE. Quando conviene fare un trust? Come vengono tassati i trust? Gli esperti selezionati da We Wealth possono aiutarti a trovare le risposte che cerchi. RICHIEDI LA TUA CONSULENZA GRATUITA

Cosa vorresti fare?