Investimenti alternativi: in Italia non decollano

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Come mai nel nostro Paese gli investimenti alternativi non sono particolarmente apprezzati? Se si pensa che il problema sia legato esclusivamente agli incentivi fiscali ci si sbaglia

Non tutti i problemi si risolvono puntando sulle agevolazioni

Quelle attuali, presentano inoltre criticità come sottolineato da diversi operatori

Gli investimenti alternativi in Italia non decollano. Nel nostro Paese gli investimenti in questo ambito sono in lento aumento e in costante ritardo rispetto agli altri paesi dell'Ue.  Da tempo c'è l'esigenza di mettere in campo un programma serio che incentivi l'afflusso dei capitali privati alle piccole e medie imprese (Pmi), il cuore del sistema economico italiano. La pandemia ha reso sempre più fondamenti questi interventi. E se da una parte alcuni attori, come quelli istituzionali stanno spingendo l'acceleratore sugli investimenti alternativi, dall'altra parte c'è ancora molta strada fa fare, soprattutto sul lato normativo e operativo.
Si potrebbe pensare che il motivo sia strettamente legato agli incentivi e agevolazioni fiscali. E che dunque questi dovrebbero essere nettamente potenziati. Ma non tutto si risolve puntando alle agevolazioni. Secondo l'approfondimento redatto da Itinerari previdenziali, “il sistema ha bisogno di consolidare le modalità e le forme di contratto tra investitori istituzionali e gestori di fondi operanti nei private market”. Ma non solo, l'approfondimento, sottolinea anche come bisogna stare attenti a puntare eccessivamente sulle agevolazioni fiscali, perché queste presentano dei lati negativi.

Il mercato della manifattura e produzione italiana è molto amplio, eppure le aziende selezionate sono poche e le dimensioni dei fondi piccoli. “Sono tanti dunque i fattori che influiscono negativamente sul definitivo decollo del sistema. Oltretutto, le agevolazioni dovrebbero essere condivise di concerto tra tutti gli operatori coinvolti prevedendo seri tavoli di lavoro congiunti, e non calate dall'alto. Come spesso accade nel nostro Paese, manca il confronto. Questo ci dice che l'investimento in economia reale ha bisogno di ragionamenti continuativi, confronti e un po' di skin in the game da parte di tutti”.

Inoltre, diversi operatori lamentano la poca chiarezza legata all'ottenimento delle agevolazioni fiscali. Molti evidenziamo come non sia  chiaro, ad esempio, quale sia l'esatto periodo di riferimento per ottenere i benefici o quale sia il controvalore esatto da considerare. Altro dubbio, se nel computo complessivo le commissioni devono essere incluse oppure no.

E dunque per riuscire ad avere l'agevolazione spettante il procedimento da seguire è veramente lungo e pieno di insidie, anche se si dovessero commettere degli errori non si potrà ottenere il beneficio fiscale. Queste incertezze portano molto spesso i contribuenti a rinunciare in partenza.

 

 

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