Dove andare in pensione, e perché?

Nicola Dimitri
15.7.2022
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Molti Stati europei per attrarre contribuenti potenzialmente alto spendenti e intenzionati a effettuare investimenti sul territorio, hanno introdotto misure fiscali particolarmente vantaggiose per i pensionati

Le agevolazioni fiscali pensate per i pensionati di fonte estera consentono al contribuente straniero che trasferisce la propria residenza di beneficiare in luogo della disciplina ordinaria di un’aliquota ridotta sui redditi prodotti all’estero

Portogallo e Grecia - e per gli stranieri anche l'Italia - sono mete appetibili dal punto di vista fiscale

Negli ultimi decenni per attrarre sul territorio nuovi contribuenti, diverse giurisdizioni hanno introdotto regimi tributari agevolati.

Nel solco di questa tendenza anche i titolari di pensione di fonte estera che intendono trasferire la propria residenza in un altro Stato, possono quindi godere di alcuni benefici.

I regimi agevolati per i pensionati

Sono molti gli Stati, anche europei, che in competizione fiscale tra loro, al fine di attrarre capitale umano, dunque nuovi contribuenti potenzialmente alto spendenti e intenzionati a effettuare investimenti sul territorio, hanno introdotto misure fiscali particolarmente vantaggiose. Si pensi, ad esempio, alle agevolazioni previste per:

  • ricercatori
  • lavoratori impatriati
  • sportivi professionisti
  • neo-residenti.

Ognuna di queste misure è pensata per diverse categorie di soggetti ma risponde, in linea generale, all'obiettivo di attrarre persone fiscalmente residenti all'estero a trasferirsi in un altro Stato, al fine di contribuire allo sviluppo economico, culturale e scientifico di quel Paese.

In questo segno, molti giurisdizioni hanno rivolto la loro attenzione alla fascia più anziana della popolazione, nella convinzione che, un eventuale trasferimento sul territorio, ove incentivato da un trattamento fiscale di favore, sia idoneo a generare numerosi benefici.

Certo, si potrebbe pensare che investire sul trasferimento di persone anziane, riconoscendo loro un trattamento fiscale vantaggioso, non sia la mossa giusta. La fascia più anziana della popolazione, infatti, come noto, è quella che tendenzialmente più abbisogna di cure e servizi assistenziali; dunque, è quella che, per certi versi, più incide sulla spesa pubblica.

Tuttavia, una simile osservazione è vera solo in parte. Il generalizzato progresso degli ultimi anni, infatti, ha condotto verso un netto miglioramento delle condizioni di salute e, dunque, delle aspettative di vita: non solo è cambiata la concezione stessa di anzianità, ma i cosiddetti anziani sono oggi molto attivi nella società: investono, spendono, pianificano.

Ebbene, nel solco di questo cambiamento, lo Stato e con esso il fisco, negli ultimi decenni ha iniziato a volgere con interesse lo sguardo verso questa fascia della popolazione, considerandola non come un “costo”, ma come una risorsa; una risorsa che, a certe condizioni, può dare nuovo abbrivio all’economia.

Come funzionano le agevolazioni per i pensionati?

In determinati momenti storici, il legislatore per favorire certe condotte o, ad esempio, incentivare il ricorso a istituti giuridici di nuova introduzione, prevede delle misure che, derogando al trattamento fiscale ordinario, dunque incidendo sul quantum del tributo o sul presupposto di imposta, riducono il carico fiscale di determinate categorie di soggetti passivi.

Le agevolazioni fiscali pensate per i pensionati di fonte estera, in linea di principio, consentono al contribuente straniero che trasferisce la propria residenza in altro Stato di beneficiare, in luogo della disciplina ordinaria, di un’aliquota ridotta sui redditi prodotti all’estero.


Portogallo

Il Portogallo è una meta appetibile dal punto di vista fiscale per coloro che valutano l’ipotesi di trasferire in un altro Stato la propria residenza. Sono note praticamente in tutto il mondo, infatti, le politiche di defiscalizzazione attuate dal governo portoghese per attrarre contribuenti di alto profilo all'interno del territorio.

Un cittadino europeo, ad esempio un pensionato italiano che intende trasferirsi in Portogallo, potrà godere delle agevolazioni fiscali ottenendo lo status di residente non abituale. Questo regime – che può essere utilizzato per 10 anni – consente, per le persone fisiche che non sono state residenti in Portogallo nei cinque anni precedenti, di beneficiare di una tassazione agevolata sui redditi di fonte estera. Più in particolare di un’aliquota ridotta del 10% sulla pensione, in quanto erogata da uno Stato diverso dal Portogallo. 

Le agevolazioni si estendono anche per: 

  • redditi da locazione
  • plusvalenze
  • interessi, maturati o percepiti al di fuori dal Portogallo.

È bene però evidenziare che si decade dal beneficio in parola, se i proventi percepiti provengono da giurisdizioni off-shore.

 

Grecia

La Grecia, proprio in ragione delle agevolazioni fiscali previste per gli stranieri, continua a essere uno dei Paesi preferiti per trasferire la propria residenza. In particolare dagli Hnwi e dalle persone che detengono un patrimonio personale o familiare particolarmente sostanzioso.

La Grecia prevede infatti un regime agevolato d'imposizione fiscale per i soggetti stranieri (ad. es. italiani, francesi, tedeschi) che producono reddito all'estero – dunque nelle loro giurisdizioni di provenienza o in altri Stati – ma che intendono trasferire la loro residenza fiscale in Grecia.

Il cd. regime Non-dom greco, recentemente modificato, consente agli investitori stranieri, a certe condizioni, di fruire di un’imposta forfettaria di 100 mila euro per ciascun periodo d'imposta sui redditi di fonte estera prodotti in quello stesso periodo e di beneficiare, per i redditi di origine greca, delle imposte sul reddito domestiche. Al pari, dunque, di un altro residente greco.

È bene specificare che questo regime privilegiato non è infinito; al contrario, esso potrà essere fruito dal beneficiario per un massimo di 15 anni e a condizione che vengano rispettate alcuni criteri.

Ad esempio, il contribuente potrebbe essere chiamato a dimostrare: 

  • di non essere stato residente in Grecia nell'arco degli ultimi 7 anni, rispetto agli otto che precedono il trasferimento; 
  • che lui o un suo parente abbiano investito almeno 500 mila euro in immobili o in altre attività, anche finanziarie, in Grecia.

Un altro punto forte della legislazione greca riguarda il regime fiscale pensato per attrarre i pensionati; dunque, i soggetti che percepiscono reddito da pensione di fonte estera.

A partire dal 1° gennaio 2020 ai soggetti che percepiscono reddito da pensione da Paesi diversi dalla Grecia e che intendono trasferirsi in una città dello Stato, viene riconosciuto un regime privilegiato di tassazione sul reddito. Ciò significa che per 15 anni il contribuente pensionato straniero che si trasferisce in Grecia potrà beneficiare di un'aliquota fissa al 7% sulla pensione.

Questo regime di favore si applica, però, al ricorrere di talune condizioni. Il pensionato straniero che decide di cambiare residenza e trasferirsi in Grecia dovrà dimostrare, tra le altre cose, di:

  • non essere stato residente fiscale in Grecia negli ultimi 5 anni, dei sei anni precedenti il trasferimento; 
  • di provenire da uno Stato con il quale la Grecia ha stretto accordi fiscali e che aderisce ai regimi di scambio di informazioni e di collaborazione fiscale.

 

Italia

Oltre alla Grecia e al Portogallo, anche l’Italia con la Legge di bilancio del 2019, con  l’art. 24-ter del T.U.I.R., ha introdotto delle agevolazioni fiscali a favore dei pensionati che qui intendono trasferire la propria residenza.

Il legislatore nazionale, con l'obiettivo di attrarre capitale umano e stimolare la crescita di alcuni territori, ha previsto un regime opzionale molto favorevole per i pensionati esteri che decidono di trasferirsi al Sud. Detto regime agevolato consente ai contribuenti di optare per l’imposta sostitutiva Irpef con aliquota al 7% su qualunque categoria di reddito prodotto all’estero in luogo della disciplina ordinaria.

Inoltre, il regime fiscale di favore, consente:

  • l’esonero dall’obbligo di monitoraggio fiscale riguardante le attività e gli investimenti esteri previsti dalla normativa italiana 
  • l’esonero dal pagamento dell’Ivie e dell’Ivafe.

Come noto:

  • l'Ivie è un'imposta dovuta sul valore degli immobili situati all'estero e detenuti a titolo di proprietà o di altro diritto reale dalle persone fisiche residenti nel territorio dello Stato 
  • l'Ivafe è l'imposta sul valore dei prodotti finanziari, dei conti correnti e dei libretti di risparmio dovuta da soggetti residenti per le attività finanziarie detenute all'estero a titolo di proprietà o di altro diritto reale.

Al fine di accedere al regime agevolativo dedicato ai pensionati, che prevede come beneficio l’esenzione dei redditi di pensione e degli altri redditi di fonte estera per 10 periodi d’imposta, i soggetti interessati dovranno, in linea di massima, dimostrare di integrare quattro specifiche condizioni

I soggetti che intendono beneficiare della misura, tra le altre cose, devono:

  • percepire reddito pensionistico (o assegni equiparati) erogato da soggetti esteri
  • essere stati fiscalmente residenti nello Stato estero per i cinque periodi d'imposta precedenti
  • essere disposti a trasferire la residenza in Italia
  • provenire da Paesi con cui sono in vigore accordi di cooperazione amministrativa.


Pensionati esteri in Italia: dove trasferire la residenza?

Con specifico riferimento al luogo ove occorre trasferire la propria residenza è bene spendere qualche parola. Infatti, per fruire del regime in commento, il soggetto straniero che si reca in Italia sarà vincolato a trasferirsi presso un comune del Mezzogiorno, o in un comune situato in una delle zone colpite dagli eventi sismici del 2016.

Come si diceva, l’agevolazione ha durata massima pari a 10 periodi d'imposta. Pertanto, ad esempio, la persona fisica che trasferisce la residenza fiscale in Italia nel 2022, potrà beneficiare dell'imposizione sostitutiva a partire da tale annualità e fino al 2031 (incluso). Senza, però, possibilità di rinnovare l'opzione alla scadenza.

Come risulta chiaro, la norma incentiva il radicamento dei pensionati nei piccoli comuni situati nelle zone meno competitive, per favorirne la crescita mediante l'aumento degli investimenti e dei consumi. Il legislatore, imponendo questo vincolo ai fini del godimento del beneficio, intende rispondere al problema dello svuotamento dei piccoli comuni italiani.

Nella ratio che ha portato ad introdurre questo regime, si legge anche la volontà di risolvere, attraverso lo strumento fiscale, e dunque attraverso regimi competitivi rivolti a specifiche categorie di soggetti, criticità sociali e territoriali antiche e irrisolte.

 

Un consiglio

In conclusione, al netto dei potenziali benefici elencati, occorre osservare che potrebbero essere numerose le difficoltà, anche burocratiche, che vengono in rilievo. Pertanto, prima di decidere di trasferirsi in uno Stato straniero per motivi fiscali conviene sempre farsi supportare da un consulente esperto, tanto per predisporre una pianificazione fiscale e patrimoniale efficace, tanto per svolgere le pratiche necessarie per ottenere lo status di residente.

Redattore e coordinatore dell'area Fiscal & Legal di We Wealth. In precedenza ha lavorato nell'ambito del diritto tributario e della fiscalità internazionale presso primari studi legali

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