Doppio cognome madre-padre: quali i risvolti patrimoniali?

Nicola Dimitri
1.6.2022
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L'automatica attribuzione del solo cognome paterno "si traduce nell'invisibilità della madre" ed è il segno di una diseguaglianza fra i genitori, che "si riverbera e si imprime sull'identità del figlio

Nel solco del principio di eguaglianza tra coniugi, ad entrambi i genitori è ora riconosciuta la facoltà di attribuire al figlio il proprio cognome, secondo l’ordine concordato

Per quanto concerne il passaggio generazionale d’azienda, detta pronuncia semplificherà le cose in quanto non sarà più necessario avviare la procedura per cambiare cognome

Ai futuri nascituri e ai bambini appena nati a cui non è ancora stato attribuito il cognome, non verrà più automaticamente attribuito il solo cognome paterno.

Affianco al nome del padre, pertanto, comparirà il cognome della madre o, meglio ancora, sarà rimesso alla libera volontà dei genitori la scelta relativa a quale cognome attribuire al figlio e secondo quale ordine.

Sono questi i principi ricavabili dalla storica pronuncia della Corte costituzionale che, appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale, troverà applicazione a partire dai nuovi nascituri e in tutti i casi in cui non sia stato ancora attribuito il cognome ai bambini. Le eventuali richieste di modifica del cognome, laddove esso sia stato già attribuito, invece, seguiranno la nuova disciplina.

Allo stesso tempo, osservano i giudici della consulta, risulta necessario un intervento del legislatore, per dettare la disciplina atta ad impedire che l'attribuzione del cognome di entrambi i genitori comporti, nel succedersi delle generazioni, un meccanismo moltiplicatore che sarebbe lesivo della funzione identitaria del cognome; proprio per questa ragione, è necessario che il genitore titolare del doppio cognome scelga quello dei due che rappresenti il suo legame genitoriale, sempre che i genitori non optino per l'attribuzione del doppio cognome di uno di loro soltanto.

Ebbene, siffatta pronuncia segna, senza dubbio, un importante passo avanti verso il percorso di parificazione dei diritti tra uomo e donna. Parimenti, una pronuncia di questa portata porta, inevitabilmente, anche delle potenziali conseguenze sull’ambito patrimoniale e successorio.

Questo è vero quando il cognome di uno dei genitori, e segnatamente quello materno, reca un intrinseco e implicito carattere distintivo, in quanto coincidente, ad esempio, con il nome di un brand o di un’azienda.

In questi termini, soprattutto per quanto concerne il passaggio generazionale d’azienda, detta pronuncia semplificherà le cose, in quanto non sarà più necessario avviare la procedura – talvolta lunga e complessa – per cambiare cognome.

Per cambiare cognome bisogna presentare un’istanza al Prefetto della provincia del luogo di residenza o di quello nella cui circoscrizione è situato l’ufficio dello stato civile dove si trova l’atto di nascita al quale la richiesta si riferisce. Fino ad ora, infatti, si trattava di rivolgere un’istanza al prefetto, indicando le ragioni che giustificano la richiesta e il cognome che si intende assumere.

Senza dubbio è ancora presto per conoscere nel dettaglio le implicazioni che il principio affermato in questa sentenza porterà nelle dinamiche quotidiane e in particolare nelle strategie rivolte alla trasmissione e protezione della ricchezza. E' però indubbio che questa pronuncia incide, probabilmente in modo positivo, sul passaggio generazionale, consentendo in modo immediato ai genitori di scegliere quale cognome attribuire e, conseguentemente individuare nei propri discendenti i soggetti chiamati a portare avanti l'azienda di famiglia.

Redattore e coordinatore dell'area Fiscal & Legal di We Wealth. In precedenza ha lavorato nell'ambito del diritto tributario e della fiscalità internazionale presso primari studi legali

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