Successioni in Svizzera: cosa cambia per le imprese familiari

Tempo di lettura: 3'
Il diritto successorio elvetico in vigore da quest’anno riduce le legittime e dà più flessibilità. Ma servono norme ad hoc per favorire la sopravvivenza di pmi e aziende familiari. In Ticino il 34% delle imprese dovrà trovare una soluzione per la successione aziendale entro i prossimi 5 anni

Non è certamente tra gli argomenti più graditi da trattare, ma un’accorta pianificazione successoria per pmi e imprese familiari può diventare un elemento fondamentale per la loro stessa sopravvivenza. E in Svizzera da quest’anno ci sono nuove opportunità per tale pianificazione visto che è entrato in vigore un nuovo diritto successorio che offre maggiore flessibilità.


Su questi temi è stato organizzato da Step Lugano Centre un seminario dal titolo “Modifiche recenti e future del diritto successorio svizzero: impatto sulla successione delle imprese familiari”, introdotto da Filippo Turato, chairman Step Lugano e illustrato da Massimo Vanotti e Matthias Bizzarro di Baer & Karrer e da Lisa Cornwell, Lukas Kummer e Sopie Limbioul di PwC

 Durante il convegno è stato messo in luce che gli ereditandi da quest’anno hanno la possibilità di disporre più liberamente di una parte della loro successione, mentre chi decide di disporre in via testamentaria dei propri beni ha meno vincoli in materia di legittime. Con le nuove regole, infatti, non è più prevista una legittima per i genitori (prima al 50% della quota legale) e la quota indisponibile destinata ai figli scende dal 75 al 50%. Legittima invariata al 50% (sempre calcolato rispetto alla quota legale), invece, per il coniuge o partner superstite. Lo status di erede legittimario del coniuge, però, viene perso in caso di pendenza di un procedimento di divorzio. Queste nuove norme hanno l’obiettivo di avvantaggiare la successione anche nel caso delle imprese familiari, ma non bastano. Con l’obiettivo di dare più stabilità e garantire i posti di lavoro, infatti, è stata avanzata una proposta di legge dedicata che, in consultazione dal 2019, non ha ancora completato il suo iter. 


Aziende svizzere e problemi di successione 


Di quali numeri si parla? Secondo i dati del 2019 di kmu.admin.ch, portale dedicato alle pmi, in Svizzera ci sono poco più di 600mila imprese e il 99,7% di queste ha meno di 250 dipendenti e occupa circa il 67% del totale dei dipendenti elvetici, mentre le microimprese, cioè quelle con meno di 10 dipendenti, sono circa l’89% e impiegano circa un quarto del totale dipendenti. 


Ad aprile 2022 circa 93mila pmi svizzere (15,1% del totale) avevano un problema di successione aziendale (Dun & Bradsteet, 2022) e in Ticino ci si attende che il 34% delle imprese dovrà trovare una soluzione per la successione aziendale entro i prossimi 5 anni (indagine di Gruppo Multi, 2022). Tale percentuale è destinata a crescere significativamente se si allarga l’orizzonte di riferimento a 10 anni e oltre. 


La proposta di legge per pmi e imprese familiari 


Che fare dunque se non esistono ultime volontà del defunto in merito all'attribuzione della sua azienda? Con le regole attuali il tribunale sarebbe costretto a ordinare la vendita dell'azienda di famiglia, a meno che gli eredi non trovino un accordo per l'attribuzione dell'azienda e la sua valutazione. La riforma prevede, invece, la possibilità per il tribunale di assegnare l'azienda a un solo erede e se più eredi richiedono l'assegnazione, il tribunale dovrà scegliere l'erede più adatto alla gestione dell'azienda. 


La logica di base delle nuove disposizioni è di favorire il maggior numero possibile di imprese, indipendentemente dalla loro forma giuridica. A dire il vero ci sono anche alcune aree di non applicabilità come le società quotate in Borsa, i veicoli societari che si occupano esclusivamente della gestione del proprio patrimonio o le imprese agricole. 


Più in dettaglio con la riforma in itinere ogni erede potrà chiedere l'attribuzione dell'azienda o delle partecipazioni in un'azienda, qualora l'attribuzione comporti per l'erede l'acquisizione del controllo sull'azienda oppure l'attribuzione di tutte le partecipazioni di minoranza nell'azienda, se l'erede richiedente controlla già l'azienda o ne otterrebbe il controllo con l'attribuzione. Se poi più eredi richiedono l'attribuzione, l'erede più idoneo deve ottenere l'attribuzione dell'azienda. È possibile una richiesta congiunta di attribuzione da parte di più eredi. L'erede subentrante rimane pienamente soggetto alla perequazione nei confronti degli altri eredi. 


In conclusione, i tre principali strumenti previsti nella proposta di legge sulle successioni aziendali sono: 


1. diritto di cessione totale dell'azienda/attività a un unico erede per evitare lo smembramento o la chiusura delle imprese / favorire la continuazione delle imprese e dei relativi luoghi di lavoro; 


2. dilazione di pagamento (non oltre i 10 anni) per i debiti derivanti dalla divisione dell'eredità per evitare problemi di liquidità per il successore dell'azienda; 


3. regole speciali per l'imputazione del valore dell'azienda. La valutazione del valore dell’azienda è un capitolo molto ampio, soprattutto in caso di dispute tra gli eredi. I principi a cui si fa riferimento si riferiscono principalmente al valore di mercato nel momento in cui avviene la suddivisione. Più semplice a dirsi che a farsi. Per questo sono importanti le nuove norme in corso di approvazione che però non potranno mai sostituire, hanno sottolineato i relatori, una pianificazione successoria ragionata e approfondita. 


La riforma in breve: pro e contro 


Tra gli elementi sottolineati dai relatori sono emersi 5 aspetti: 


• il principio fondamentale delle norme proposte in materia di successione d'impresa è la valutazione al momento della trasmissione; 


• profitti e i rischi dello sviluppo dell'azienda spettano così al successore controllante e non sono (più) condivisi da tutti i (co)eredi; 


• per ottenere il beneficio di una valutazione al momento del trasferimento, la valutazione deve essere effettuata da un esperto riconosciuto e in base a principi riconosciuti (non pareri fantoccio); 


• la codificazione della dottrina del "facilmente negoziabile" crea ulteriori difficoltà per la pianificazione ereditaria; 


• grande incertezza giuridica fino a quando non si sarà sviluppata una giurisprudenza sufficiente.

Cosa vorresti fare?