Kaliningrad: il paradiso fiscale russo che (forse) salva gli oligarchi

15.3.2022
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In Russia ci sono territori speciali dal punto di vista amministrativo e fiscale che possono mettere al riparo dalle sanzioni le società degli oligarchi
Esiste un lembo di terra russa situato in territorio europeo che costituisce un porto sicuro per i beni dei fedelissimi del Cremlino
Si tratta di tax free zone in cui le aliquote sui dividendi e sulle plusvalenze sono ridotte a zero, come pure quelle sui redditi delle persone fisiche
L'escalation del conflitto russo in Ucraina, nonostante i vari – ma falliti – tentativi di dialogo e negoziati, sembra non arrestarsi.
Di pari passo, paiono non allentarsi le misure sanzionatorie adottate dall'Ue e dagli Usa nei confronti degli oligarchi russi, i quali detengono beni, valori, asset, disseminati in Italia, Francia, Germania, e in svariate città degli Stati Uniti.
In questi termini, l'Italia, in conformità con la politica adottata da diversi Stati membri, ha stilato una lista dei beni di lusso riconducibili all'élite vicina al Cremlino per procedere alla confisca: così, nelle ultime settimane sono stati sequestrati, ad esempio, numerosi yacht ormeggiati in diversi porti italiani. Basti il riferimento allo yacht da 70 milioni di dollari ormeggiato in Liguria, appartenente ad Alexey Alexandrovits Mordaschov, magnate dell'acciaio con stretti legami con il Cremlino o, ancora, allo yacht Lena da 54 milioni di dollari appartenente a Gennady Nikolayevich Timchenko, fondatore di un gruppo di investimento privato con sede a Mosca e intimo amico del presidente Putin.
Ma non è tutto. Anche il mega yacht Graceful, addirittura ricondotto da molti alla proprietà dello stesso Putin, ha abbandonato la Germania per attraccare a Kaliningrad.
Ebbene, in questo momento di turbolenza politica e sociale, molti oligarchi, al fine di occultare i loro beni agli occhi delle autorità europee e Usa stanno guardando, oltre che a Dubai e ad altri luoghi considerati “sicuri”, come le Maldive, anche verso Kaliningrad.
Kaliningrad pur trovandosi geograficamente al di fuori del territorio russo, dunque tra la Polonia e la Lituania, è sotto la giurisdizione della Federazione russa. Si tratta, infatti, di una cosiddetta exclave; termine questo, che in geografia politica coincide con un territorio geograficamente separato dallo Stato di appartenenza, ma politicamente ad esso dipendente.
La città di Kaliningrad, in precedenza Königsberg, città che diede i natali al filosofo Immanuel Kant, per la sua posizione strategica, ha permesso alla Russia di avere un piede in Europa e dunque intercettare tutti gli interessi anche commerciali che si sviluppano in quella zona, importante dal punto di vista mercantile in quanto affaccia sul Mar Baltico.
Questo lembo di terra russa in territorio europeo, costituisce un porto sicuro per la Russia e per gli oligarchi i quali, nel tempo, hanno radicato le sedi legali delle più importanti società (a cui sono spesso intestate anche quei beni di cui oggi Ue e Usa sono a caccia, come jet, yacht ecc), sfruttando il regime di tassazione fiscale particolarmente favorevole ivi previsto.
Si tratta, infatti, di un territorio offshore che, tra le altre cose, prevede l'esenzione fiscale sui dividendi e sulle plusvalenze e riduce a zero la tassazione sui redditi delle persone fisiche che lì hanno residenza. In questo momento, si stimano essere oltre 60 le società che hanno abbandonato i paradisi fiscali occidentali per dirigersi verso Kaliningrad.
Ma non è tutto. Anche il mega yacht Graceful, addirittura ricondotto da molti alla proprietà dello stesso Putin, ha abbandonato la Germania per attraccare a Kaliningrad.
Ebbene, in questo momento di turbolenza politica e sociale, molti oligarchi, al fine di occultare i loro beni agli occhi delle autorità europee e Usa stanno guardando, oltre che a Dubai e ad altri luoghi considerati “sicuri”, come le Maldive, anche verso Kaliningrad.
Kaliningrad pur trovandosi geograficamente al di fuori del territorio russo, dunque tra la Polonia e la Lituania, è sotto la giurisdizione della Federazione russa. Si tratta, infatti, di una cosiddetta exclave; termine questo, che in geografia politica coincide con un territorio geograficamente separato dallo Stato di appartenenza, ma politicamente ad esso dipendente.
La città di Kaliningrad, in precedenza Königsberg, città che diede i natali al filosofo Immanuel Kant, per la sua posizione strategica, ha permesso alla Russia di avere un piede in Europa e dunque intercettare tutti gli interessi anche commerciali che si sviluppano in quella zona, importante dal punto di vista mercantile in quanto affaccia sul Mar Baltico.
Questo lembo di terra russa in territorio europeo, costituisce un porto sicuro per la Russia e per gli oligarchi i quali, nel tempo, hanno radicato le sedi legali delle più importanti società (a cui sono spesso intestate anche quei beni di cui oggi Ue e Usa sono a caccia, come jet, yacht ecc), sfruttando il regime di tassazione fiscale particolarmente favorevole ivi previsto.
Si tratta, infatti, di un territorio offshore che, tra le altre cose, prevede l'esenzione fiscale sui dividendi e sulle plusvalenze e riduce a zero la tassazione sui redditi delle persone fisiche che lì hanno residenza. In questo momento, si stimano essere oltre 60 le società che hanno abbandonato i paradisi fiscali occidentali per dirigersi verso Kaliningrad.
La tax free zone di Kaliningrad (in Russia ci sono anche altri territori con status giuridico speciale, come ad esempio l'isola di Russky al confine tra Cina e Corea del Nord) è stata istituita per offrire un porto sicuro ai miliardari russi che hanno beni o investimenti all'estero ma che, per svariate ragioni, necessitano di far ritornare capitali in madrepatria, senza per questo pagare tasse.
Per gli uomini d'affari russi, rimpatriare le loro società straniere in Russia costituisce un vantaggio fiscale particolarmente rilevante, ad un costo, tutto sommato, facilmente abbordabile: per godere delle numerose esenzioni basterà loro investire in società russe almeno 50 milioni di rubli, circa 650 mila dollari.
Fare di Kaliningrad, a partire dal 2018, un paradiso fiscale ad hoc per le società internazionali ma di matrice russa, si sta rivelando utile: questo territorio, in effetti, potrebbe affievolire il peso delle sanzioni adottate dall'Ue e dagli Usa
Per gli uomini d'affari russi, rimpatriare le loro società straniere in Russia costituisce un vantaggio fiscale particolarmente rilevante, ad un costo, tutto sommato, facilmente abbordabile: per godere delle numerose esenzioni basterà loro investire in società russe almeno 50 milioni di rubli, circa 650 mila dollari.
Fare di Kaliningrad, a partire dal 2018, un paradiso fiscale ad hoc per le società internazionali ma di matrice russa, si sta rivelando utile: questo territorio, in effetti, potrebbe affievolire il peso delle sanzioni adottate dall'Ue e dagli Usa