Canadesi perseguitati dal fisco americano durante le vacanze invernali

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Per scoraggiare i canadesi a trascorrere troppo tempo nelle località calde e soleggiate americane il fisco locale conta i giorni del soggiorno e presenta il conto finale.

Un nuovo scambio di informazioni fiscali che permette al fisco americano di calcolare i giorni di soggiorno del cittadino canadese

Come dimostrare che si è residenti fiscali in Canada per evitare di pagare le tasse anche negli Usa

Al fisco americano non piacciono i vacanzieri canadesi. È consuetudine per i canadesi più facoltosi passare i mesi freddi in posti caldi e soleggiati americani. Piccolo problema: i vicini non sono contenti del loro arrivo. Per cercare di porre un freno a questo turismo di massa, è stato infatti inaugurato un nuovo scambio di informazioni fiscali, che permette ai funzionari di frontiera di monitorare per quanto tempo un soggetto soggiorna in America e quanto spende. Il monitoraggio è fondamentale per decidere se far diventare il cittadino canadese, un residente americano e chiedergli, dunque, di pagare le tasse anche negli Usa. Per il calcolo, ci pensa l'Agenzia delle entrate americana (Irs) che conta i giorni di soggiorno (su un arco temporale di tre anni) in maniera abbastanza articolata:

  • Un giorno trascorso negli Usa, nell'anno solare in corso, conta come un giorno

  • Un giorno trascorso negli Usa, nell'anno solare passato, è calcolato come 1/3 di un giorno

  • Un giorno trascorso negli Usa, nell'anno ancora precedente, è calcolato come 1/6 di un giorno


Se la somma supera i 183 giorni di soggiorno, il canadese di turno, viene automaticamente identificato come un residente americano e deve pagare le tassa a casa dello zio Sam. Per evitare di incorrere in questi spiacevoli inconvenienti è meglio prendere alcuni accorgimenti in patria.


Innanzitutto, bisogna stabilire una connessione stretta con la propria madre patria. Per farlo l'Irs ha messo a disposizione il modulo 8840 definito anche come il “test di presenza”. Compilando il modello si dimostra agli Usa che, nonostante le lunghe visite nel loro paese, si ha un legame forte e stabile con il Canada. La “forte connessione” viene stabilita in base alla presenza o meno in Canada di: una casa, una famiglia, oggetti personali (auto, abbigliamento, gioielli), appartenenze sociali o politiche, attività commerciali, patente e se si è registrati ad un seggio per votare. Ma non finisce qua, perché, se un canadese va a bighellonare in America con frequenza, oltre che portarsi dietro il passaporto, deve anche avere: una copia della dichiarazione fiscale fatta al Cra (Agenzia delle entrate canadese), una copia del modulo 8840 (se era stato fatto) e un calendario dettagliato del soggiorno. Se avete tutto il necessario: buone vacanze amici canadesi.




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