La ripresa resta (ancora) un miraggio: oltre 73mila imprese a rischio

Mariano Bella dell’Ufficio studi Confcommercio: “Il terreno da recuperare è molto ampio e solo a partire da giugno, se confermate le tendenze in atto e le correlate riaperture, la ripresa potrà assumere intensità soddisfacente”
Secondo una recente indagine congiunta Svimez-Centro studi delle camere di commercio Guglielmo Tagliacarne-Unioncamere, a rischio chiusura sono 73.200 imprese a livello nazionale (pari al 15%). Una percentuale che raggiunge il 17% per i servizi
Verso il “Decreto imprese, lavoro, professioni”
È atteso intanto sul tavolo del Consiglio dei ministri il decreto sostegni bis, ribattezzato dal premier Mario Draghi come “imprese, lavoro, professioni”. Un provvedimento che potrà contare sul “tesoretto” da 40 miliardi di extra deficit approvato nel mese di aprile e che porta in dote, secondo gli ultimi incontri tecnico-politici, un impianto “in due tempi” per il nuovo giro di aiuti a fondo perduto. Si parla innanzitutto di una replica (anche in termini numerici) degli indennizzi previsti dal primo decreto sostegni, con una possibile integrazione che tenga conto delle chiusure del primo trimestre del 2021. In chiusura dell'anno, poi, potrebbe emergere la possibilità per chi lo desidera di calcolare il diritto a un ulteriore sostegno parametrato sul crollo degli utili, qualora indicasse una contrazione della redditività più profonda rispetto al semplice fatturato, rivela Il Sole 24 Ore. In cantiere anche un credito d'imposta per il settore tessile per fronteggiare l'accumulo di rimanenze di magazzino, incentivi agevolati per le imprese del settore aerospaziale, lo sblocco di misure per la ristorazione previste dalla legge di bilancio, il rifinanziamento della “Nuova Sabatini” e la proroga del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (attualmente in vigore fino al 30 giugno).