Pmi, finanziamenti garantiti tra luci e ombre

Il 59% delle pmi ritiene che i tempi delle pratiche relative ai finanziamenti con garanzia pubblica siano troppo lunghi
“Il coinvolgimento del sistema bancario per le erogazioni fino a 25mila euro è stata una cattiva scelta. Questa attività è poco interessante per le banche e troppo burocratizzata per il percettore”, commenta Tommaso Di Tanno
Secondo Unimpresa, l'80% delle pmi resterà chiusa o potrebbe essere costretta a rispegnere le luci nelle prossime settimane a causa degli eccessivi costi della riapertura
Secondo lo studio, per quanto riguarda i finanziamenti inferiori ai 25mila euro, le richieste accolte ruotano intorno al 30%, mentre il 65% risulta in lavorazione. Nel caso dei finanziamenti superiori ai 25mila euro, invece, si parla rispettivamente del 14% e dell'80%. Ma quali sono le ragioni di questi rallentamenti? “Le misure di sostegno alla liquidità sono molto diverse fra loro – spiega Tommaso Di Tanno, fondatore dello studio legale tributario Di Tanno Associati – Quelle fino a 25mila euro comportano una garanzia statale del 100%. Per esse non si giustifica alcun ritardo da parte delle banche”.

Unimpresa, troppo alti i costi per la riapertura
Intanto, i costi per la riapertura potrebbero rappresentare un vero e proprio ostacolo per le piccole e medie imprese italiane, allontanando di fatto la possibilità di una reale ripartenza. Secondo un sondaggio condotto dal Centro studi di Unimpresa tra oltre 100mila associate, l'80% delle pmi resterà chiusa o potrebbe essere costretta a rispegnere le luci nelle prossime settimane. In particolare, inciderebbero gli acquisti per i dispositivi di sicurezza anti-covid, la sanificazione e la messa in sicurezza dei locali, la gestione dei fornitori e gli oneri burocratici. “Probabilmente assisteremo a una catastrofe economica, perché la liquidità scarseggia, le banche non erogano i finanziamenti garantiti dallo Stato e gli incassi, con le limitazioni continuamente imposte, non saranno mai sufficienti a tenere in piedi le imprese – commenta Paolo Longobardi, presidente onorario di Unimpresa – È necessario un atto di coraggio mai visto, uno sforzo enorme, per consentire all'economia italiana di restare a galla”.