Grandi imprese: a minacciarne il business non è solo l'incertezza

Rita Annunziata
6.5.2021
Tempo di lettura: '
La crisi ha portato a galla rischi “emergenti” per le grandi imprese. Dalla cybersecurity al clima, ecco tutte le minacce sotto la lente dei professionisti del settore

Tra i principali rischi strategici emergono quelli relativi all’innovazione e alla capacità di fronteggiarla, come la bassa reattività ai cambiamenti del mercato

Occhi puntati anche sulla cybersecurity e sui rischi legati alla supply chain e alla salute delle persone (oltre al cambiamento climatico)

Antonio Arfè: “L’emergenza attuale può essere un’occasione per riallineare i programmi per affrontare e gestire meglio le incertezze”

Le turbolenze finanziarie e operative, tradizionali categorie di rischio per le grandi imprese, non rappresentano oggi l'unica minaccia alla tenuta dei top business. Dalla cybersecurity al cambiamento climatico, l'emergenza ha portato a galla preoccupazioni “emergenti”. E i professionisti del risk management (ma non solo) dovranno “ripensare e rimodellare il proprio ruolo all'interno delle organizzazioni, fornendo le competenze, gli strumenti e le metodologie necessarie per guidare e supportare l'impresa in tempi incerti”.
Sono le parole di Antonio Arfè, risk advisory leader di Deloitte Italia, pronunciate in occasione della diffusione della seconda edizione della Cro survey dell'azienda di consulenza e revisione. Un'analisi volta a definire la percezione, a seguito della crisi pandemica, dei responsabili della gestione del rischio e dei chief risk officer sull'evoluzione degli scenari di rischio delle grandi aziende tricolori, con un focus sull'ecosistema dei servizi finanziari. Le principali categorie di rischio analizzate sono sette: i rischi strategici, reputazionali, finanziari, di liquidità e di credito, informatici, per la salute, e esg (environmental, social, governance).

Per quanto riguarda il primo ambito, si evidenziano soprattutto i rischi legati all'innovazione, da quello di una bassa reattività ai cambiamenti del mercato (per tre rispondenti su quattro) al fallimento di prodotti o servizi (per due su tre). Uno su due, invece, cita l'attenzione all'ingresso di player disruptive nel proprio settore, senza dimenticare poi i rischi geopolitici. Quanto alla seconda categoria, quella dei rischi reputazionali, tre su quattro temono che la propria azienda rischi una “cattiva condotta”, ma si prevede un'impennata nel prossimo anno dei rischi in tal senso legati alle tematiche esg. Sul fronte finanziario, tre rispondenti su quattro evidenziano la tematica dei tassi d'interesse, oltre alla volatilità del mercato azionario. Una questione, secondo i ricercatori, legata al fatto che la “crescente incertezza economica dovuta all'emergenza covid-19” stia “generando turbolenza sul titolo mercati” e una “crescente volatilità”.
Non manca di destare preoccupazioni il rischio di default, per aziende finanziarie e non, ma anche quello legato alla tematica della sicurezza informatica (un trend, quest'ultimo, stimato in crescita nel prossimo anno). Chiudono il cerchio i rischi alla salute (due intervistati su tre citano la sicurezza del lavoro, con un trend atteso stabile nel 2022) e i rischi esg. A tal proposito, oltre al rischio ambientale e a quello climatico, l'attenzione si dirige anche sui rischi legati alla supply chain e alla salute delle persone (che preoccupano un intervistato su tre).

“La pandemia ha evidenziato che gli attuali programmi di rischio utilizzati dalle imprese sono ancora calibrati per affrontare principalmente minacce note, finanziarie, legali o di compliance, piuttosto che eventi a bassa probabilità con maggiori potenziali impatti”, osserva Arfè. “In questo contesto, l'emergenza attuale può essere un'occasione per riallineare i programmi per affrontare e gestire meglio le incertezze come quelle incontrate durante la crisi sanitaria”, aggiunge, sottolineando come possa tra l'altro “consentire a cro e risk manager di ripensare e rimodellare il proprio ruolo all'interno delle organizzazioni, fornendo le competenze, gli strumenti e le metodologie necessarie per guidare e supportare l'impresa in tempi incerti”.
Giornalista professionista, è laureata in Politiche europee e internazionali. Precedentemente redattrice televisiva per Class Editori e ricercatrice per il Centro di Ricerca “Res Incorrupta” dell’Università Suor Orsola Benincasa. Si occupa di finanza al femminile, sostenibilità e imprese.

Cosa vorresti fare?